1500 firme per ridurre il costo dei parcheggi

Le tasse, i libri, il ristoro e, quando le sedi universitarie non sono ben collegate con i mezzi pubblici, le spese di parcheggio: studiare costa caro. “Mi sposto a Capua da Marcianise tutti i giorni. Sono quasi costretta ad usare l’auto perché la stazione non è ben collegata alla sede universitaria. In un momento storico di profonda crisi come quello che stiamo vivendo, quella del parcheggio è una spesa da non sottovalutare. Potrebbe anche rappresentare un motivo di rinuncia agli studi, soprattutto confrontando la nostra situazione con quella delle Facoltà vicine, come ad esempio Ingegneria, dove la tariffa è di 1,50 euro al giorno”, racconta Clementina Raucci, studentessa della Facoltà di Economia alla Sun, che lamenta: “la MULTIPARK Capua, società gestore del parcheggio pubblico, ha fissato la quota giornaliera a 2 euro, a fronte di 1,80 euro dello scorso anno, e per il prossimo prevede un ulteriore aumento di 50 centesimi”. Clementina, così, insieme ai suoi colleghi Nunzia Perrotta, Anna Ragozzino, Domenico Buoninconti, Luigi Ciardulli, Gianluca Di Monaco, Alessio Manzo, Andrea Masiello e Rosario Lebbioli, e con l’appoggio dei rappresentanti degli studenti in Consiglio di Facoltà Andrea Nicola Ciardulli e Mimmo Costanzo, si è fatta promotrice di una raccolta firme per denunciare la questione. Oltre 1500 studenti (su 3600 iscritti) hanno appoggiato la causa. La petizione è stata inviata al Sindaco di Capua, al Presidente della Provincia, all’ADISU e al Prefetto. La richiesta: un miglioramento dei collegamenti tra la stazione e l’Ateneo e la ricerca di una soluzione alternativa al caro-prezzo dei parcheggi. Gli studenti propongono alla società di gestione una tariffa giornaliera di 1,50 euro per gli studenti muniti di tesserino e l’offerta di un abbonamento mensile nominale che preveda un numero di 20 accessi alla tariffa di 20 euro. L’iniziativa ha subito riscosso un grande successo: “grazie anche alla pubblicità su facebook, abbiamo raccolto nel solo primo giorno 800 firme, per poi arrivare due giorni dopo a 1500, numero effettivo dei frequentanti”, sottolinea Clementina, che poi aggiunge: “non c’è molto ottimismo tra gli studenti, ma nel caso in cui la risposta non sia positiva, siamo pronti a protestare perché la situazione è diventata insostenibile”. Talmente insostenibile da arrivare a compromettere un diritto fondamentale, come si può leggere nel testo della petizione: “gli studenti, consapevoli di essere una ricchezza sia in termini sociali che economici per la città di Capua e non solo, si rifiutano di essere visti come un business aziendale da spingere verso i massimi utili e chiedono alle Istituzioni preposte di promuovere, favorire e tutelare con ogni mezzo il diritto allo studio di tutti gli studenti della SUN”. Speriamo che non resti l’ennesimo appello inascoltato.
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