Centralità dello studente, vivibilità dell’Ateneo, infrastrutture, diritto allo studio e riforma universitaria sono i temi trattati dal rappresentante degli studenti Eugenio Tatarelli, nel suo intervento alla cerimonia inaugurale.
Sensibilmente emozionato per la presenza di Rita Levi Montalcini (“non è consueto per uno studente prendere la parola innanzi a un premio Nobel”, dichiara al microfono), Tatarelli elogia la modernizzazione raggiunta dall’Ateneo, “conseguita ascoltando le istanze di noi studenti, che dell’università siamo i principali attori”. Nel suo discorso, Tatarelli si appella alle istituzioni locali. “Chiediamo al Comune di Napoli di agevolare l’attività dell’Ateneo, concedendoci maggiori spazi per parcheggiare, maggiori collegamenti pubblici, il ripristino dell’accesso alla sede di via Acton dai giardini di Palazzo Reale. Soprattutto, auspichiamo che il lavori per la realizzazione della stazione metropolitana di piazza Municipio vengano ultimati il prima possibile”. Poi il tema del diritto allo studio. “La nostra Adisu – racconta il rappresentante – conta appena quattro dipendenti ed eroga un servizio mensa per pochissimi pasti”. Infine, la riforma universitaria. “Abbiamo bisogno di un ordinamento degli studi stabile. Diamo tempo agli studenti di capire e adeguarsi alle novità. Che il Governo non pensi di apportare ulteriori modifiche agli studi”, il monito del ragazzo.
Consigliere di amministrazione eletto nelle fila di Facciamo Università, al secondo anno della Specialistica in Management e controllo, secondo Eugenio Tatarelli, “è il primo anno che il discorso del rappresentante studentesco è stato così aggressivo verso l’esterno, malgrado la resistenza di alcune forze nel Consiglio degli Studenti. L’obiettivo era portare all’attenzione degli altri i problemi che viviamo quotidianamente in questo Ateneo. Oggi, per esempio, sto pagando cinque euro di parcheggio pur di essere qui, il che mi sembra davvero esoso ed ingiusto per uno studente universitario”.
Come rappresentante nazionale degli studenti di Scienze Motorie, Salvatore Compagnone, membro della presidenza di Confederazione ed esponente di Tempi Nuovi Cds (gruppo che, insieme a Facciamo Università, detiene la maggioranza nel Parlamentino studentesco), da un lato esprime compiacimento per le dichiarazioni del Rettore sulla mancanza di una sede per la sua Facoltà e sulla carenza di residenze universitarie (“nonostante Scienze Motorie raccolga numerosi studenti fuorisede”), dall’altro lato si dimostra un po’ deluso, “perché non c’è stato accenno da parte di Ferrara alla riforma universitaria e alla controriforma ad Y”. Compagnone si mostra critico anche nei confronti del collega Tatarelli. “Secondo me – spiega – Tatarelli avrebbe dovuto evidenziare i problemi peculiari di ciascuna Facoltà del Parthenope. Per esempio, Ingegneria vive grosse difficoltà di tipo infrastrutturale; il Corso di Laurea in Scienze Nautiche, pur essendo unico in Italia, riceve poca attenzione da parte dell’Ateneo; la stessa Scienze Motorie viene abbandonata a se stessa”.
Un discorso di puri convenevoli, così giudica le parole del rappresentante degli studenti Giuseppe Mellone, iscritto al terzo anno del Corso di Laurea in International Management, secondo cui “Tatarelli ha omesso di sottolineare le caratteristiche negative del nuovo ordinamento, che sta portando ad una frammentarietà dei programmi e ad una conseguente riduzione del numero dei laureati”. Per Aldo Russo, presidente del Consiglio degli Studenti per Confederazione, “va bene reclamare nuovi spazi, d’accordo introdurre la didattica live e il decentramento così come compiuto da Ferrara, tuttavia abbiamo bisogno di uno sforzo maggiore e repentino da parte dell’Ateneo per rendere vivibile quest’università, ascoltando le istanze degli studenti”.
A colpire gli studenti nella giornata inaugurale del 23 gennaio sono state soprattutto le parole di Rita Levi Montalcini. “Un esempio enorme di cultura scientifica”, dice Compagnone, secondo cui “il suo vivere rappresenta un’iniezione di positività per il nostro futuro. Sentire la passione con cui parla di ricerca scientifica applicata alla risoluzione dei problemi che affliggono i paesi terzomondisti è uno stimolo a lavorare nella ricerca”. Per Carmine, primo anno fuoricorso di Economia, e Francesca, matricola di Economia, “lascia basiti l’ottimismo di questa donna. Giusto, secondo noi, invitare i giovani a non abbandonare la propria città per la ricerca del lavoro”.
Sensibilmente emozionato per la presenza di Rita Levi Montalcini (“non è consueto per uno studente prendere la parola innanzi a un premio Nobel”, dichiara al microfono), Tatarelli elogia la modernizzazione raggiunta dall’Ateneo, “conseguita ascoltando le istanze di noi studenti, che dell’università siamo i principali attori”. Nel suo discorso, Tatarelli si appella alle istituzioni locali. “Chiediamo al Comune di Napoli di agevolare l’attività dell’Ateneo, concedendoci maggiori spazi per parcheggiare, maggiori collegamenti pubblici, il ripristino dell’accesso alla sede di via Acton dai giardini di Palazzo Reale. Soprattutto, auspichiamo che il lavori per la realizzazione della stazione metropolitana di piazza Municipio vengano ultimati il prima possibile”. Poi il tema del diritto allo studio. “La nostra Adisu – racconta il rappresentante – conta appena quattro dipendenti ed eroga un servizio mensa per pochissimi pasti”. Infine, la riforma universitaria. “Abbiamo bisogno di un ordinamento degli studi stabile. Diamo tempo agli studenti di capire e adeguarsi alle novità. Che il Governo non pensi di apportare ulteriori modifiche agli studi”, il monito del ragazzo.
Consigliere di amministrazione eletto nelle fila di Facciamo Università, al secondo anno della Specialistica in Management e controllo, secondo Eugenio Tatarelli, “è il primo anno che il discorso del rappresentante studentesco è stato così aggressivo verso l’esterno, malgrado la resistenza di alcune forze nel Consiglio degli Studenti. L’obiettivo era portare all’attenzione degli altri i problemi che viviamo quotidianamente in questo Ateneo. Oggi, per esempio, sto pagando cinque euro di parcheggio pur di essere qui, il che mi sembra davvero esoso ed ingiusto per uno studente universitario”.
Come rappresentante nazionale degli studenti di Scienze Motorie, Salvatore Compagnone, membro della presidenza di Confederazione ed esponente di Tempi Nuovi Cds (gruppo che, insieme a Facciamo Università, detiene la maggioranza nel Parlamentino studentesco), da un lato esprime compiacimento per le dichiarazioni del Rettore sulla mancanza di una sede per la sua Facoltà e sulla carenza di residenze universitarie (“nonostante Scienze Motorie raccolga numerosi studenti fuorisede”), dall’altro lato si dimostra un po’ deluso, “perché non c’è stato accenno da parte di Ferrara alla riforma universitaria e alla controriforma ad Y”. Compagnone si mostra critico anche nei confronti del collega Tatarelli. “Secondo me – spiega – Tatarelli avrebbe dovuto evidenziare i problemi peculiari di ciascuna Facoltà del Parthenope. Per esempio, Ingegneria vive grosse difficoltà di tipo infrastrutturale; il Corso di Laurea in Scienze Nautiche, pur essendo unico in Italia, riceve poca attenzione da parte dell’Ateneo; la stessa Scienze Motorie viene abbandonata a se stessa”.
Un discorso di puri convenevoli, così giudica le parole del rappresentante degli studenti Giuseppe Mellone, iscritto al terzo anno del Corso di Laurea in International Management, secondo cui “Tatarelli ha omesso di sottolineare le caratteristiche negative del nuovo ordinamento, che sta portando ad una frammentarietà dei programmi e ad una conseguente riduzione del numero dei laureati”. Per Aldo Russo, presidente del Consiglio degli Studenti per Confederazione, “va bene reclamare nuovi spazi, d’accordo introdurre la didattica live e il decentramento così come compiuto da Ferrara, tuttavia abbiamo bisogno di uno sforzo maggiore e repentino da parte dell’Ateneo per rendere vivibile quest’università, ascoltando le istanze degli studenti”.
A colpire gli studenti nella giornata inaugurale del 23 gennaio sono state soprattutto le parole di Rita Levi Montalcini. “Un esempio enorme di cultura scientifica”, dice Compagnone, secondo cui “il suo vivere rappresenta un’iniezione di positività per il nostro futuro. Sentire la passione con cui parla di ricerca scientifica applicata alla risoluzione dei problemi che affliggono i paesi terzomondisti è uno stimolo a lavorare nella ricerca”. Per Carmine, primo anno fuoricorso di Economia, e Francesca, matricola di Economia, “lascia basiti l’ottimismo di questa donna. Giusto, secondo noi, invitare i giovani a non abbandonare la propria città per la ricerca del lavoro”.