“Assaggi” di lezioni a Lettere e Beni Culturali nel mese di aprile

Cosa si studia, ma soprattutto quali sono gli sbocchi dei neo-laureati che scelgono un percorso umanistico? Hanno risposto a queste e ad altre domande i docenti del Dipartimento di Lettere e Beni Culturali della Seconda Università, nell’ambito di una serie di incontri di orientamento partiti il 13 marzo e terminati, mentre andiamo in stampa, il 22, dal titolo ‘Il futuro ha il cuore antico’. “Abbiamo cercato di non limitarci all’illustrazione di quello che è il percorso di formazione, spiegando ai ragazzi le professionalità e i settori di occupazione, anche quelli di nicchia, relativi, per esempio, all’Archeologia ed ai Beni culturali – spiega il prof. Carlo Rescigno, docente di Archeologia e delegato all’orientamento – I primi due incontri, oltre alla presentazione del Dipartimento, hanno previsto una visita presso il Museo dell’Antica Capua, dove i ragazzi hanno partecipato ad una mostra molto particolare, inaugurata già da un paio di mesi, perché, più che sculture, si osserva un work in progress: tavolacci con belle opere, taccuini di archeologi. Abbiamo anche discusso di conservazione della lingua, studio sintattico, storia dell’arte”. Il 22 marzo, ultimo appuntamento con l’equinozio di Poesia, “si parla di poesia contemporanea con ospiti Franco Buffoni, Maria Grazia Calandrone e Gabriele Frasca, oltre che con i nostri docenti italianisti Caterina Verbaro, Giancarlo Alfano, Daniele Piccini e i critici letterari Cecilia Bello de La Sapienza e Roberto Galaverni de Il Corriere della Sera”. Durante tutto il mese di aprile, poi, i corsi del secondo semestre saranno aperti agli studenti delle scuole superiori che ne faranno richiesta. “Saranno assaggi di lezioni, utili nella scelta consapevole del proprio percorso di studio”. Secondo il prof. Rescigno, “i ragazzi devono scegliere in base alle proprie inclinazioni e interessi, perché solo con una buona motivazione troveranno uno sbocco nel mercato del lavoro. La crisi economica sta trasformando tutto così velocemente che non riusciremo mai a capire come potrà essere il mondo del lavoro da qui a cinque anni, quindi spingo sempre i giovani a studiare ciò che più piace”.
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