“Con questo titolo si riesce ancora a trovare una sistemazione”

Volontà di impegnarsi almeno una quarantina d’ore la settimana, per affrontare un nutrito corpo di materie logico-matematiche ed una diffusa varietà delle discipline. Sono i requisiti fondamentali per chiunque voglia intraprendere gli studi in Economia secondo il Preside della Facoltà federiciana Achille Basile, il quale sottolinea la specificità della formazione economica italiana, basata su uno spettro eterogeneo di materie appartenenti a quattro ambiti di riferimento: economico, aziendalistico, giuridico e, come già accennato, matematico-quantitativo. Le materie cruciali del primo anno sono Matematica, Ragioneria e Microeconomia “perché coprono lo spettro delle difficoltà. A volte anche il Diritto dà problemi, ma è soprattutto una questione legata al metodo, la materia si apprezza con il tempo”. Per affrontare l’impatto è necessario armarsi di pazienza, studiare dal primo giorno e ricordarsi che “i docenti hanno l’orario di ricevimento per dare una mano ai ragazzi, bisogna approfittarne. I professori non controllano quello che il singolo ragazzo fa, nessuno vi chiederà se avete capito o meno, siete voi che coscienziosamente dovete cercare di rendervene conto e non esitare a chiedere chiarimenti in aula. I docenti hanno tutta l’esperienza per capire se si tratta di un problema individuale, di un blocco momentaneo o di un argomento di interesse generale, che potrebbe non essere stato ben compreso dall’intera classe. Fatelo da subito, perché le lezioni sono intense”. 
L’organizzazione quest’anno non prevede grandi novità, ma dal 2012 la Facoltà estenderà il numero programmato, ora presente solo a Scienze del Turismo, ai Corsi di Laurea delle classi economiche: “abbiamo deciso di aspettare un anno per avere il tempo di avvisare gli studenti. Schiacciati dai provvedimenti ministeriali e dai pensionamenti, siamo stati costretti a scegliere fra contingentare gli ingressi o chiudere dei percorsi, obbligando i nostri studenti ad andare a completare gli studi altrove. Purtroppo l’organico della Facoltà non ha seguito la crescita esponenziale della domanda”. Una crescita non sballata rispetto alle possibilità occupazionali del titolo: “non significa che tutti i laureati diventano manager di successo, vanno al Fondo Monetario Internazionale o alla Banca Centrale Europea, ma con questo titolo si riesce a trovare una sistemazione, nonostante il momento”. Gli sbocchi occupazionali sono legati alle principali funzioni aziendali, bancarie e della pubblica amministrazione, come amministrazione, marketing, logistica, gestione del personale, controlli di processi industriali (ma non dal punto di vista tecnologico), nella gestione dei capitali, nel controllo degli investimenti e nella previsione dei rischi. Attività destinate a consulenti finanziari, statistici o consulenti giuridici, sebbene non con la targa di avvocato. Il titolo Magistrale in Economia e Commercio ed Economia Aziendale consente l’accesso all’esame di abilitazione alla professione di Dottore Commercialista. In questo senso, una novità che invece interesserà gli immatricolandi è la convenzione con il Ministero per l’Università e l’Ordine dei Dottori Commercialisti per il Corso di Laurea in Economia Aziendale, in base alla quale coloro i quali avranno compiuto un percorso di studi in cui erano previsti almeno 24 crediti (per la Facoltà saranno 25) nel settore Ragioneria, verranno esonerati da una delle tre prove d’esame. Pertanto, a partire dall’anno prossimo, al secondo anno gli studenti di Economia Aziendale avranno al primo semestre un esame da 15 crediti di Bilancio ed Analisi di Bilancio che, in aggiunta ai 10 crediti di Ragioneria ed Economia Aziendale I, completa la quota minima necessaria: “una cosa da non ingigantire più di tanto. Non c’è bisogno di iscriversi ad Economia Aziendale per diventare Dottore Commercialista, perché un laureato in Economia e Commercio ha tutti i requisiti culturali per affrontare l’esame. In fondo, stiamo parlando solo di una prova, restano le altre”. Il titolo triennale, invece, continua ad avere una spendibilità limitata: “a meno che non si  riesca a portare avanti, parallelamente agli studi, un lavoro part-time. Forse la Laurea Triennale in Statistica può offrire delle opportunità”. 
Simona Pasquale
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