“I laboratori pratici, la parte più stimolante”

Due intervistati su tre, iscritti al terzo anno di Tecnologie delle Produzioni Animali, attendono di entrare a Veterinaria. È il caso di Giovanni D’Anza ed Angelo Lettieri. “Ho scelto questo Corso di Laurea perché mi permette di convalidare gli esami necessari per il passaggio al secondo anno di Veterinaria. Mancherebbero solo Istologia e Morfogenesi, ma ci possiamo appellare all’articolo 6 del decreto Regio del 1938, che stabilisce che gli studenti possono sostenere fino a due esami di altri Corsi di Laurea appartenenti allo stesso Ateneo”, afferma Giovanni. Lo sbocco lavorativo immediato è: “diventare manager d’aziende, ma il mio sogno è quello di fare il medico veterinario”, continua il ragazzo. Il Corso di Studi ai primi anni prevede esami di base, come: Chimica, Biochimica, Fisica, Matematica, Anatomia, Biologia animale e vegetale. “S’incontrano un po’ di difficoltà con l’Anatomia, poiché è una materia nuova e abbastanza complessa e bisogna studiarne tipologie diverse, a seconda dell’animale trattato”. I laboratori pratici sono la parte più stimolante. “Ne seguiamo diversi, come l’internato in Ispezione degli alimenti, dove abbiamo analizzato dei campioni di alici provenienti dal porto di Salerno, per valutare se c’erano parassiti. L’esercitazione in Parassitologia, invece, prevede l’analisi delle feci, per quella di Fisiologia dobbiamo studiare campioni di sangue. Siamo anche stati negli allevamenti dell’azienda Vannulo, produttrice di latte, per avere un’idea di come si dirige”, conclude Giovanni. Anche Angelo persegue lo stesso obiettivo del collega, benché iscritto a Tecnologie. “Il laureato in Produzioni Animali si occupa di tutte le fasi di produzione di un’azienda, mestiere affascinante, ma io voglio fare il chirurgo, quindi tenterò anche quest’anno di entrare a Veterinaria”, sentenzia. Non si pensi di poter utilizzare l’attuale Corso di Laurea come parcheggio: “posso dire per esperienza che non è facile Tecnologie, quindi invito i nuovi iscritti a non sottovalutarlo”. Lo studente definisce l’esperienza Triennale, ancora in corso, positivissima: “Ci sono laboratori attrezzati che ti danno la possibilità d’ispezionare, individuare malattie infettive e conoscere il centro di monitoraggio parassitologico Regionale CReMoPAR”. Le strutture sono divise tra via Don Bosco e via Delpino: “nella prima si segue, nella seconda ci sono i laboratori”. Per quel che riguarda i tirocini: “è stata da poco stipulata una convenzione con il centro Regionale d’incremento ippico di Santa Maria Capua Vetere, che ci consente di conoscere la realtà quotidiana di un’azienda di allevamento equino. Trattano anche razze in via d’estinzione come il cavallo salernitano”. Il tirocinio dura 90 giorni e si può scegliere di seguirlo nell’azienda equina o in quella bufalina. Esame particolarmente affascinante per Angelo: “è stato quello di Macchine e Impianti. Ci hanno portato nelle aziende a visitare macchine per la produzione di mozzarella di bufala e robot di mungitura”. 
Ha scelto il Corso in Tecnologie delle Produzioni Animali con l’intento di terminarlo Andrea Coppola: “Per me è un errore scegliere un Corso di Laurea senza volerlo effettivamente frequentare. Il nostro, ad esempio, prepara per una professione totalmente diversa da quella del veterinario”. Il ragazzo spiega in cosa si differenziano i due percorsi: “oltre a studiare patologie degli animali domestici, nutrizione, igiene e sanità, noi sosteniamo esami di economia e gestione di un’impresa. Possiamo infatti diventare manager di un’azienda agrozootecnica, ottimizzando la produzione animale, ovvero ricavando profitto dal prodotto, senza ledere il benessere dell’animale. Il veterinario invece lo cura”. Spesso c’è rivalità tra gli studenti dei due Corsi di Studio, però “non ci dev’essere tra le due professioni, perché devono cooperare”. Anatomia e Fisiologia sono gli esami più difficili per Andrea, “ma il discorso è sempre soggettivo. Alcune materie che per me sono facili potrebbero apparire difficili ad altri, e viceversa”. L’esperienza che lo ha colpito di più è stata: “la visita ad un’azienda che produce cibo per le mense degli asili. Ne abbiamo verificato l’igiene e la qualità, individuando le differenze per bambini celiaci e le temperature di mantenimento”. La struttura raccoglie larghi consensi. “È migliorata dalla visita per l’accreditamento della Commissione Europea. Ci sono stalle pulite, parcheggi funzionali e un’ottima estetica”. Seguire i corsi è importante, ma non obbligatorio: “A differenza di Veterinaria, noi non abbiamo l’obbligo di frequenza, ma a volte è un piacere andare a lezione, dato che i docenti sono socievoli e si crea un ambiente familiare”.
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