“Il progetto Kor ci ha cambiato la vita”

Tempo di bilanci per il progetto KOR (Knowledge on the Road), l’iniziativa finanziata dal Ministero della Gioventù destinata a promuovere l’autoimpresa, che lo scorso anno ha premiato con la nascita di dieci piccole aziende le idee innovative di un nutrito gruppo di studenti. I risultati sono stati presentati nell’ambito della conferenza “Research, Production and Management: Sorghum as a novel healthy food”, tenutasi il 28 ottobre presso il Consiglio Nazionale delle Ricerche di Napoli. Più che soddisfatto il prof. Manlio Del Giudice, docente di Managment ad Economia, coordinatore del progetto: “è quasi emozionante vedere messi a frutto sul campo gli insegnamenti impartiti durante le lezioni. Sotto questo aspetto, il progetto può dirsi totalmente riuscito: è chiaro che nessuno avrebbe preteso la nascita di una nuova Google, ma le dieci idee premiate si sono trasformate in altrettante aziende che ad oggi sono ben inserite nel territorio”. Ne è prova tangibile la TAGI SAS, che si occupa di gioielli in ceramica irpina. “Cerchiamo di fondere novità e tradizione – afferma Ilaria Cristillo, studentessa ad Economia della SUN e fondatrice dell’azienda – Adesso l’attività funziona bene, ci permette un discreto guadagno e contiamo qualche decina di clienti fissi, ma non è stato tutto semplice. All’inizio è stato molto problematico farsi conoscere, promuovere l’azienda, c’era sempre un po’ di diffidenza nei nostri riguardi. Senza contare che il passaggio così improvviso nel mondo del lavoro è stato anche traumatico per me: la mia vita è totalmente cambiata anche nelle piccole cose. Ci sono nuove responsabilità e non sempre si riesce a conciliare il tutto, corsi universitari in primis”. Progetti per il futuro? “Vorremmo avviare un’attività on-line per far conoscere ed apprezzare anche altrove dei prodotti così legati alle nostre tradizioni”. Luigi Iuozzo, studente dell’Università degli Studi di Salerno, è invece l’ideatore della HM Historical Motors, un’azienda di servizi (valutazioni, brokeraggio, intermediazione) e restauro di veicoli storici: “stiamo raccogliendo i frutti del nostro lavoro dopo esserci impegnati a fondo per la nascita dell’azienda. Abbiamo da poco preso uno spazio per una piccola officina tecnica, oltre al nostro ufficio ad Ariano Irpino. In questo primo anno di attività, devo ammettere di aver trovato meno difficoltà di quanto mi aspettassi: siamo stati molto fortunati perché siamo riusciti a crearci un’ottima clientela, non solo locale”. E gli studi? “Non ho abbandonato l’Università, ma chiaramente non seguo più assiduamente come prima perché questa è un’attività che richiede moltissimo impegno per poter crescere come tutti ci auguriamo”. Idea molto originale anche la Biofood di Maria Rita Tucci, Facoltà di Lettere dell’Università degli Studi di Foggia, che si occupa di consulenza e produzione di alimenti da forno e piccola pasticceria per intolleranti al glutine e al lattosio. Da poco il gruppo ha stretto una partnership con la start up Celi.net SRL, fondendo le due strutture in un piccolo laboratorio-forno tra Grottaminarda ed Ariano Irpino. Infine, la Milk’n’ cheese Nobis, che offre consulenza nel settore lattiero-caseario e si propone come scopo principale la crescita di aziende familiari produttrici di mozzarella di bufala. Nata da un’idea di Silvio Nobis, iscritto ad Economia della Sun e rappresentante degli studenti, l’azienda si trova a Villa Literno ed è riuscita a crescere anche grazie all’attività casearia già avviata dalla famiglia del giovane. “E’ stata una fortuna perché grazie ai miei genitori ci siamo inseriti più facilmente nel settore. A livello locale, la domanda c’è ed è anche abbastanza alta, ma il nostro obiettivo principale rimane quello di farci conoscere soprattutto all’estero; tra gli altri progetti, avviare un’attività on-line, ma vedremo. Per ora sono già molto soddisfatto di come vanno le cose”. Più che cambiata, la vita di Silvio “è stata stravolta dal progetto KOR. Anche se devo fare i salti mortali per riuscire a portare a termine tutto, non posso fare altro che ringraziare per l’opportunità che mi è stata concessa”.
Anna Verrillo
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