“La letteratura, studiata così, non è mai noiosa”

“È a tutti gli effetti una Scuola di traduzione. Nessun altro docente organizza attività laboratoriali simili alle nostre in cui approfondire le conoscenze letterarie mantenendo però saldi legami con la lingua”, afferma Luca Gendolavigna, dottorando, attualmente impegnato in un progetto di ricerca sulla diversità culturale nel quadro di uno studio approfondito sulla lingua parlata dai migranti in Svezia. Il Laboratorio si configura come uno spazio di ricerca libero e condiviso, dove tutti possono prendere la parola, anche perché “la traduzione è suscettibile di continue modifiche”, spesso frutto del confronto in aula, che “ci aiuta trovare soluzioni più giuste, nei parallelismi, o a livello di metrica e assonanza”. Vi prendono parte da anni studenti, ma anche curiosi e appassionati di letteratura. “Partecipo da ormai quattro anni – dice Giulia Astrid Matera, laureanda in Lingue e Letterature Europee e Americane – È stata finora un’esperienza davvero costruttiva, perché rappresenta una full immersion nella lingua, ma anche un modo per avvicinarsi alla cultura svedese”, molto attiva dal punto di vista letterario. “Abbiamo sempre lavorato su testi di vario genere: prosa, pièce e soprattutto poesia contemporanea”. Quest’ultima comporta una sfida continua, perché “è proprio nella traduzione poetica, per me, che le due lingue si scontrano in modo più evidente. In poesia si è in un certo senso responsabili di dover restituire anche ciò che va oltre il termine in sé e lo svedese ha spesso parole più brevi e d’impatto rispetto all’italiano”. Tuttavia, a fare chiarezza sui propri scritti intervengono in molti casi proprio gli autori, invitati a tenere lezioni presso l’Ateneo. “È stato molto interessante poterci confrontare personalmente con gli scrittori, riguardo le interpretazioni e le traduzioni delle loro poesie”. Jesper Svenbro, Eva Ström, Marie Lundquist: “penne d’autore della letteratura svedese che abbiamo avuto l’opportunità di tradurre e conoscere, grazie alla rete di contatti internazionali di cui l’Università dispone. Per un traduttore è importantissimo avere a che fare con la poesia, sviluppare una sensibilità nella lettura dei versi e lavorare proprio sulla ricerca della singola parola, con un’impostazione filologica. Altro filone interessante, oltre al folklore e il teatro, è poi la letteratura per ragazzi”. Un esempio? Non tutti sanno che, una a caso, Pippi Calzelunghe è nata proprio in Svezia, dal romanzo eponimo di Astrid Lindgren. Insomma, “la letteratura, studiata così, non è mai noiosa”, chiosa Luca.
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