Nove i professori candidati, – per ora -, ai primi 8 dello scorso numero di Ateneapoli si è aggiunto anche il prof. Sergio Tartaro. “Ma sono tutte comunicazioni di disponibilità. Non candidature ufficiali con tanto di programma. Ed è presumibile, nei prossimi mesi, soprattutto dopo le elezioni del Rettore, che vadano a diminuire in una rosa più stretta”, afferma uno dei 9 docenti disponibili a “sacrificarsi” nella candidatura a Preside di Medicina. Ma c’è chi ritiene che i papabili potrebbero, invece, giungere anche ad una ventina sui 360 docenti di Medicina.
Il voto, sembra parere diffuso, si terrà dopo le elezioni del Rettore. Che dovrebbero tenersi tra maggio e giugno. Appuntamento al quale la Facoltà conta di arrivare unita. Se non vuole di implodere e mettere a rischio l’assegnazione del vertice dell’ateneo ad un suo candidato. Ma i tempi potrebbero anche subire una forte accelerazione se il Rettore Antonio Grella dovesse essere candidato per un seggio al Parlamento. In tal caso, con l’election day il 9 aprile e la campagna elettorale indetta 45 giorni prima, si potrebbe giungere addirittura ad una elezione a marzo, o aprile al massimo. Potrebbe anche accadere che sia il decano, prof Bresciani, a prendere temporaneamente il governo dell’ateneo, fino a scadenza naturale del mandato. E’ l’ipotesi elezioni politiche, ormai sulla bocca di tutti a Piazza Miraglia ed a Caserta, ad aver provocato una sensibile accelerazione nei docenti a candidarsi o a manifestare disponibilità. Fra i candidati della prima ora, il prof. Camillo Del Vecchio Blanco, addivenuto alla cronache televisive nazionali tra l’ottobre 2004 e maggio 2005, quale ospite “del condominio di Via Tarsia”, della trasmissione televisiva “Che tempo che fa”, condotta su Rai 3 da Fabio Fazio.
68 anni, nato a S. Giorgio a Cremano, professore ordinario di gastroenterologia dal 1986, allievo di maestri come Magrassi e Coltorti, è stato consigliere di amministrazione per 4 anni e Presidente del Corso di Laurea di Medicina di Caserta nei primi anni ’90, sempre per 4 anni.
Il voto, sembra parere diffuso, si terrà dopo le elezioni del Rettore. Che dovrebbero tenersi tra maggio e giugno. Appuntamento al quale la Facoltà conta di arrivare unita. Se non vuole di implodere e mettere a rischio l’assegnazione del vertice dell’ateneo ad un suo candidato. Ma i tempi potrebbero anche subire una forte accelerazione se il Rettore Antonio Grella dovesse essere candidato per un seggio al Parlamento. In tal caso, con l’election day il 9 aprile e la campagna elettorale indetta 45 giorni prima, si potrebbe giungere addirittura ad una elezione a marzo, o aprile al massimo. Potrebbe anche accadere che sia il decano, prof Bresciani, a prendere temporaneamente il governo dell’ateneo, fino a scadenza naturale del mandato. E’ l’ipotesi elezioni politiche, ormai sulla bocca di tutti a Piazza Miraglia ed a Caserta, ad aver provocato una sensibile accelerazione nei docenti a candidarsi o a manifestare disponibilità. Fra i candidati della prima ora, il prof. Camillo Del Vecchio Blanco, addivenuto alla cronache televisive nazionali tra l’ottobre 2004 e maggio 2005, quale ospite “del condominio di Via Tarsia”, della trasmissione televisiva “Che tempo che fa”, condotta su Rai 3 da Fabio Fazio.
68 anni, nato a S. Giorgio a Cremano, professore ordinario di gastroenterologia dal 1986, allievo di maestri come Magrassi e Coltorti, è stato consigliere di amministrazione per 4 anni e Presidente del Corso di Laurea di Medicina di Caserta nei primi anni ’90, sempre per 4 anni.
“La situazione
è disperata”
è disperata”
Professore, come le è venuto in mente di candidarsi? “Sono stato sollecitato da un gruppo di colleghi, abbastanza numeroso, a mettere a disposizione la mia candidatura”. Nove disponibilità non sono troppe? “E’ un fatto positivo se c’è interesse ai problemi della facoltà, di volontà ad impegnarsi. Ma credo che poi si giungerà ad una semplificazione nei prossimi mesi. Registro comunque un interesse diffuso, di colleghi, soprattutto clinici, a voler partecipare”. Perché? “Forse perché la situazione è ormai disperata”. Nonostante la bellissima trasformazione di S. Andrea delle Dame? “Si sono risolti i problemi di chi aveva meno problemi. Anche perché era più semplice farlo. Ma i grossi problemi sono dell’area clinica e dell’azienda Policlinico”. Ora a dirigerla, l’azienda, c’è Luigi Muto. “Certo, ed è persona capace e che ha voglia di fare. Ma non ha la bacchetta magica. E poi una cosa è organizzare un’Azienda con un autonomo Policlinico, altra cosa è lavorare con un Policlinico ed una facoltà disseminati sul territorio, che hanno disseminato anche spirito d’appartenenza ed identità”. Un esempio: “di fatto abbiamo perso tutta la Cardiologia, la Cardiochirurgia e la Pnemunologia. Che sono ormai da anni all’ospedale Monaldi. Con nostri bravi colleghi, illustri, come Cotrufo e Calabrò, che però quando parlano delle loro ricerche e dei loro risultati, non parlano di SUN ma di Monaldi. Ed è in parte normale che lo facciano”. Dunque Calabrò dovrebbe candidarsi a presiedere il Monaldi, non Medicina? “Questo lo ha detto lei”.
Problema Policlinico. “E’ nei fatti che dovremo prevedere due facoltà di Medicina, una a Caserta ed una, anche contenuta, ma a Napoli. L’errore è stato chiamare il nostro ateneo Seconda Università di Napoli; anche se con sede a Caserta. La mia idea di ateneo è quella di una unitas, dove tutte le facoltà sono in un unico luogo, con scambi culturali e scientifici. Oggi, invece, tutto è sparpagliato, è disgiunto. Al punto che molti non sanno neppure più cosa sono. Veda il caso Monaldi”. Nel salutare il CdiA uscente, “ho proprio evidenziato e fatto l’augurio al nuovo CdiA e al Rettore di occuparsi di tutto l’ateneo, ma anche dei problemi di Medicina. L’ex Fieramosca, per Economia a Capua, e la sede di Architettura ad Aversa, sono molto belle e luoghi di studio prestigiosi. Anche perchè è più semplice ristrutturare, quando si tratta di edifici non assistenziali. Ma ora tocca a noi”.
Preside clinico o biologo? “Non è razionale differenziare fra clinici e biologi. In passato, l’errore è stato di una scarsa interazione fra queste due aree”. “Comunque non è una questione di aree, ma di persone. Franco Rossi, ad esempio, è stato un buon Preside per tutte le aree”. Attenzione va prestata anche “al personale tecnico-amministrativo”. Del resto il prof. Camillo Del Vecchio Blanco è stato segretario della Cisl Università, negli anni ’70, il primo ad unificare sindacato docenti e non docenti. “Perciò da 5 anni, il rettore Grella mi ha incaricato di presiedere la commissione sulla contrattazione decentrata”.
Problema Policlinico. “E’ nei fatti che dovremo prevedere due facoltà di Medicina, una a Caserta ed una, anche contenuta, ma a Napoli. L’errore è stato chiamare il nostro ateneo Seconda Università di Napoli; anche se con sede a Caserta. La mia idea di ateneo è quella di una unitas, dove tutte le facoltà sono in un unico luogo, con scambi culturali e scientifici. Oggi, invece, tutto è sparpagliato, è disgiunto. Al punto che molti non sanno neppure più cosa sono. Veda il caso Monaldi”. Nel salutare il CdiA uscente, “ho proprio evidenziato e fatto l’augurio al nuovo CdiA e al Rettore di occuparsi di tutto l’ateneo, ma anche dei problemi di Medicina. L’ex Fieramosca, per Economia a Capua, e la sede di Architettura ad Aversa, sono molto belle e luoghi di studio prestigiosi. Anche perchè è più semplice ristrutturare, quando si tratta di edifici non assistenziali. Ma ora tocca a noi”.
Preside clinico o biologo? “Non è razionale differenziare fra clinici e biologi. In passato, l’errore è stato di una scarsa interazione fra queste due aree”. “Comunque non è una questione di aree, ma di persone. Franco Rossi, ad esempio, è stato un buon Preside per tutte le aree”. Attenzione va prestata anche “al personale tecnico-amministrativo”. Del resto il prof. Camillo Del Vecchio Blanco è stato segretario della Cisl Università, negli anni ’70, il primo ad unificare sindacato docenti e non docenti. “Perciò da 5 anni, il rettore Grella mi ha incaricato di presiedere la commissione sulla contrattazione decentrata”.
Candidato “per un solo mandato”
“Il vantaggio della mia candidatura, è che posso essere candidato per un solo mandato da Preside”. Dunque non potrà essere ricattato. “Esatto”. “Ma le dirò di più, io sono sempre stato per un solo mandato, magari più lungo ma senza la rieleggibilità. Perché credo che il Preside debba essere il garante di tutti”. Stessa cosa per il Rettore. “Ma in questo caso penso ad un periodo più lungo: 6 anni sarebbe la durata giusta”. Una carriera, la sua, tutta a Napoli. “Sì. Tutta in questa facoltà. Solo una precedente esperienza nel CdiA del Navale, come rappresentante del CNEL”. “Null’altro. Ho sempre privilegiato l’Accademia al governo. La didattica, la ricerca e aspetti assistenziali”. Questi ultimi “solo per la parte istituzionale”. Non una vivace attività assistenziale? “No. Ho scelto di avere più tempo nell’attività di ricerca. Per poter dare un maggiore contributo di esperienza e di innovazione”. E poi la direzione del CIRENAD, un centro di ricerca su “Alimenti, nutrizione e apparato digerente”. Centro che vede insieme facoltà di Medicina della SUN, Medicina Federico II, Scienze ed Agraria. “Proprio nell’ottica di quell’interscambio fra discipline e facoltà a cui tengo molto”. Nessun impegno politico? “No. Sono geloso tutore dell’extraterritorialità dell’Università”. Disponibilità a collaborare con tutti, istituzioni e mondo politico, “ma nel rispetto dell’autonomia, scientifica e culturale dell’Università e delle proprie prerogative. Senza invasioni di campo alcuna. Lo sancì Federico II e tale deve restare”.
Il programma
“Non ho ancora inviato alcun programma. Perché penso sia ancora presto. Ma non penso ci siano programmi diversi fra i candidati. Del resto sia la parte didattica che scientifica è stata ben realizzata da Franco Rossi. Il problema è il Policlinico a Napoli. La situazione dell’assistenza a Napoli SUN è penosa e mentre a Caserta c’è un progetto, su Napoli non c’è. In più c’è una convenzione capestro con la Regione, ed un parco macchine vetusto e che va assolutamente rivisto. Insomma stiamo messi male. Del resto Muto ci ha già detto che con i soldi non ce la fa”. Del Genio dice che occorrono due facoltà di Medicina SUN. “E’ giusto, è l’unica strada. Né possiamo pensare di andare tutti a Caserta, al Policlinico in via di realizzazione. Né è pensabile che coloro che hanno optato per Caserta pensino di tornare a Napoli. Occorre cioè giungere ad una definizione degli organici, perché è importante creare delle certezze, per i docenti come per gli studenti. Altrimenti anche la credibilità della facoltà sul territorio casertano viene a mancare, perché non si fa massa critica”. E le ipotesi di sviluppo sull’area orientale del Federico II? “Anche con loro si potrebbe fare un discorso”. Realizzando una Medicina SUN nel Federico II? “Questo non è indispensabile”. Cioè, per il professore potrebbe anche non chiamarsi SUN? “Parliamone”.
C’è poi l’ipotesi “Area ex Agip e ospedale Bianchi, quest’ultimo ha un’area così grande che consentirebbe finalmente di riunificare la facoltà. A noi basterebbe una piccola struttura, 250-300 posti letto. Almeno per l’area clinica, visto che S. Andrea delle Dame è piuttosto prestigioso e potrebbe anche restare dov’è”. Una cosa però “deve essere chiara: la facoltà non deve più essere presa in giro” con ipotesi e promesse che vengono proposte ad ogni campagna elettorale. Infine un’accusa: “I commissari dell’Azienda, sono stati un’altra iattura: qualcuno non all’altezza, qualche altro troppo attento solo alla quadratura del bilancio” e poi Salemme, che ha avuto “problemi di salute, ma non era un decisionista, era poco realizzatore”.
Paolo Iannotti
C’è poi l’ipotesi “Area ex Agip e ospedale Bianchi, quest’ultimo ha un’area così grande che consentirebbe finalmente di riunificare la facoltà. A noi basterebbe una piccola struttura, 250-300 posti letto. Almeno per l’area clinica, visto che S. Andrea delle Dame è piuttosto prestigioso e potrebbe anche restare dov’è”. Una cosa però “deve essere chiara: la facoltà non deve più essere presa in giro” con ipotesi e promesse che vengono proposte ad ogni campagna elettorale. Infine un’accusa: “I commissari dell’Azienda, sono stati un’altra iattura: qualcuno non all’altezza, qualche altro troppo attento solo alla quadratura del bilancio” e poi Salemme, che ha avuto “problemi di salute, ma non era un decisionista, era poco realizzatore”.
Paolo Iannotti