L’aula è gremita. Le aspiranti matricole, abituate al tradizionale suono della campanella scolastica, sono arrivate in anticipo. Solo gli studenti più fortunati sono riusciti a trovare un posto a sedere. Sarà forse questo il Corso con il boom di iscritti quest’anno? Il chiacchiericcio carico di sogni, ambizioni, ma anche dubbi e paure, si interrompe all’arrivo dei membri della Commissione di orientamento. Questa è l’istantanea di martedì 25 settembre, quando, alle ore 10.30, si è svolta, presso l’Aula Mura Greche di Palazzo Corigliano, la presentazione del Corso di Laurea Triennale in Lingue, lettere e culture comparate. Il Corso propone la scelta di due curricula: uno linguistico letterario afferente alla Classe di laurea L11 (Lingue e culture moderne) e l’altro letterario filosofico appartenente alla Classe L10 delle lauree in Lettere. Lo studente che sceglie il secondo di questi due percorsi può, inoltre, organizzare il proprio piano di studio secondo uno dei due seguenti indirizzi: letterature moderne comparate, oppure filosofia e letterature comparate. Tuttavia gli insegnamenti comuni di base sono quelli relativi alle lingue e letterature straniere, filologia, linguistica, letteratura italiana, geografia e storia. Il tutto secondo un approccio spiccatamente comparatistico, con lo scopo di fornire gli strumenti adatti per un’interpretazione funzionale dello scenario contemporaneo. Il ventaglio delle possibilità della scelta delle lingue da triennalizzare è vastissimo. Oltre alle lingue tradizionali, l’offerta comprende tutte gli idiomi parlati nelle zone dell’Europa orientale. Ed è proprio questo il punto su cui si è principalmente dibattuto. L’invito dei docenti è quello di scegliere lingue che permettano di delineare profili professionali competitivi e che trovino spendibilità nel mercato del lavoro. “Fate una scelta oculata”, incoraggia la prof.ssa Valeria Micillo, docente di Filologia germanica e delegata d’Ateneo all’orientamento. “In ogni caso – aggiunge – bisogna eccellere per potersi inserire più facilmente nel modo del lavoro”. “Seguite le lezioni di diverse lingue prima di fare la vostra scelta, tanto per la compilazione del piano di studi c’è tempo almeno fino a dicembre”, prosegue il prof. François Jean Esvan, docente di Lingua e letteratura ceca. Ma i presenti sembrano avere già le idee molto chiare: l’abbinamento dell’inglese con il cinese resta l’opzione principalmente accreditata. La tigre asiatica, infatti, continua a godere di un fascino indiscusso tra i futuri iscritti. Paola ha 21 anni, è iscritta al secondo anno della Facoltà di Economia alla Federico II, ma intende effettuare il passaggio a L’Orientale e immatricolarsi al Corso di Lingue, lettere e culture comparate. “La Cina è un Paese di cui non si conoscono ancora i limiti, studiare cinese, secondo me, offre una marcia in più per inserirsi in quello spazio di offerta del lavoro più ampia”, afferma la studentessa. Sovrapposizione degli orari delle lezioni, frequenza obbligatoria, reperimento delle informazioni sono le principali preoccupazioni dei presenti. Per quel che riguarda il dono dell’ubiquità, la prof.ssa Micillo ribatte affermando che “la libertà di associare autonomamente le lingue da studiare può comportare degli svantaggi, come l’accavallamento di alcune lezioni”. Tuttavia, prosegue la docente, “la vita accademica va sperimentata quotidianamente. Registrate le lezioni e siate solidali nei rapporti con i colleghi”. Tutti gli avvisi e le comunicazioni sono disponibili sulla home page dell’Ateneo: “il sito unior – rassicura il prof. Giorgio Banti, docente di Linguistica generale e Presidente del Corso di Laurea – ha un’impostazione semplice e lineare, tutte le risposte sono a portata di click”.
Rosaria Illiano
Rosaria Illiano