“Tarkus Day” al Dipartimento di Economia

Alla chiusura dei corsi presso il Dipartimento di Economia della Seconda Università, in stretta collaborazione con Biotest – azienda multinazionale del settore farmaceutico – si è data ampia visibilità a studenti volenterosi ed ambiziosi attraverso quello che il professor Raffaele Cercola, docente di Marketing Strategico, ha definito “l’apprendimento per esperienza”, leitmotiv di decenni di insegnamento. 
Il 6 giugno, giorno del Tarkus Day – Tarkus altro non è che l’acronimo di “Talents ARe the Key of Unlimited Success” – è stato al contempo il punto di arrivo e di partenza di un project work durato sette mesi, al quale hanno partecipato studenti meritevoli del primo e secondo anno del Corso di Laurea Magistrale in Economia e Management, profilo Marketing, esponendo in gara i loro progetti sullo sviluppo di un piano di marketing per Biotest. Il Tarkus Day non è solo una competizione ma anche un trampolino di lancio e un palcoscenico sui generis per gli studenti. La parola chiave è sì “talento”, ma essa esprime qualcosa di più di “un laureato con ottimi voti, in quanto Biotest non è in cerca di persone che sappiano semplicemente svolgere un compito – spiega Andrea Bertinotti, partner BeProiect e consulente Biotest Italia HR – Biotest cerca pirati: laureati che sappiano andare oltre le righe, quando necessario”. Poi illustra la nascita del progetto, ritrovando le sue linee guida in uno dei più innovativi generi musicali dell’ultimo secolo, il Rock Progressivo, o più comunemente definito Prog Rock. Non a caso il progetto prende nome da un Lp di Emerson Lake & Palmer, datato 1971: Tarkus, appunto. Lo stile è basato su innovazione e sperimentazione, dove la tecnica, unita alla ricerca sonora, è linea guida di un lavoro di gruppo. Sono proprio questi i concetti fondamentali su cui punta il progetto: innovazione, sperimentazione, ricerca, tecnica e gruppo. Duplice l’obiettivo: da un lato la formazione di competenze progettuali, attraverso la “pratica” dell’affrontare i problemi aziendali, trovando soluzioni strategiche efficaci; dall’altro, l’opportunità di proiettare gli studenti talentuosi nel mondo del lavoro, dando loro modo di mostrare le competenze acquisite. È importante “non solo il sapere, che è il minimo che ci si possa aspettare da uno studente, ma anche il saper fare e dimostrare competenze”, spiega il professor Cercola. Altro nodo, sciolto dal professor Francesco Izzo, cattedra di Strategie e Management dell’Innovazione, è quello dell’ambivalente rapporto tra università e aziende: “come in crisi di coppia, tutti hanno un po’ ragione” ma, inevitabilmente, entrambi sono vittime di deficit di comunicazione e difficoltà di ascolto. Gli strumenti per un’efficace comunicazione sottolineati dal prof. Izzo sono proprio da ritrovare nei protagonisti del progetto Tarkus: i talenti, ovvero quei “laureati che possono facilmente fare da ponte per questi due mondi troppo distanti, attraverso conoscenze e competenze progettuali e relazionali”. 
Il tema del progetto di quest’anno si snoda nell’ampio ambito sanitario, focalizzandosi sulle esigenze dei clienti trapiantati dell’azienda Biotest, nell’ambito del progetto Zutessa: assistenza ai pazienti trapiantati di fegato in tutto il percorso, dalla fase di contatto fino al post-trapianto. Al seminario hanno contribuito con le loro esperienze anche Francesco Martino, Presidente AITF (Associazione Italiana Trapiantati di Fegato) di Caserta, e Guido Piai, dirigente medico reparto di Gastroenterologia, i quali hanno sottolineato quanto importanti siano l’associazionismo e il lavoro del territorio nell’affrontare e gestire situazioni di difficile governo, che vedono come protagonisti i pazienti trapiantati. Gli studenti partecipanti al progetto-concorso sono stati divisi in undici gruppi, di cui tre di primo anno ed otto di secondo. L’ambizione e l’ansia non sono mancate tra i talenti protagonisti del Tarkus day, ma ciò che ha marcato fortemente le esposizioni è stata senz’altro la voglia di lavorare e riuscire. I primi tre gruppi si sono focalizzati, in dieci minuti ciascuno, sull’evoluzione del business aziendale, ad esempio attraverso la proposta di ampliamento di una catena di palestre, concentrandosi sull’attività fisica di pazienti trapiantati, utile al benessere psicofisico. Gli ultimi otto gruppi, in uno spazio espositivo di circa 15 minuti, hanno dato tutti largo spazio alle problematiche comunicative delle aziende, suggerendo una migliore nonché strategica comunicazione sul web. Il filo conduttore è riscontrabile nel miglioramento delle digital strategies: gli studenti hanno sottolineato l’importanza di lavorare sul miglioramento della strategia digitale aziendale, concentrandosi sulle comunicazioni attraverso il web. Alla fine dell’esposizione, sono stati premiati tre gruppi per il secondo anno ed uno per il primo. Il primo premio (un Ipad, un libro su marketing e management ed un buono libri Mondadori per materiale didattico) è stato assegnato al team costituito da Raffaele Fedele, Serena Venditti, Ferdinando Talente e Marco Muscariello. Il secondo premio (un libro di product innovation) è andato a Enza Bonafiglia, Sonia Di Caprio, Fabrizio Mauriello e Deborah Orabona. Il terzo gruppo vincitore è composto da Cecilia Vito, Daniela Benigno, Stanislao Jr. Palladino e Mario De Lucia, a cui è stata assegnata una biro in metallo con doppia funzione: pen drive e puntatore touch. Gli studenti del primo anno, vincitori di un’agenda e di una pen-drive, sono Antonietta Musella e Giampio Serino. Tutti i vincitori hanno ricevuto un attestato e le congratulazioni della giuria per le idee proposte e per l’esposizione chiara ed attraente. Ad maiora.
Antonietta Caputo
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