Un nuovo modello di welfare studentesco. Con una proposta: istituire, accanto alle attuali borse di studio, nuove modalità che garantiscano il diritto allo studio. Per esempio, il prestito d’onore. Stefano Caldoro, Viceministro dell’Istruzione e della Ricerca, nel suo intervento ha snocciolato l’intero programma governativo in tema di Università, con tanto di cifre e medie europee: modifiche alla riforma dell’ordinamento degli studi, nuova normativa sullo stato giuridico del personale docente, applicazione di nuovi processi valutativi alle attività di ricerca, didattica e servizi, nuove modalità di ripartizione del Fondo di Finanziamento Ordinario e riforma della governance degli Atenei.
Stare al passo con l’Europa: “un tasso d’abbandono elevato ed una spesa al di sotto degli standard europei sono le criticità da affrontare”. L’Italia, però, registra un numero più elevato di ricercatori; è in media europea per quello dei dottorandi; segna un passo in avanti per i laureati in corso.
La ricerca. “Ci stiamo avvicinando all’Unione Europea per quanto riguarda gli investimenti pubblici nella ricerca, ma bisogna dare spazio anche al settore privato, alle piccole e medie imprese: l’Università non deve essere sede esclusiva dell’attività di ricerca”. Le cifre: “lo Stato italiano investe lo 0,55, l’Europa lo 0,66. Ci siamo quasi”. Il Fondo di Finanziamento Ordinario, dunque, dal 2002 ad oggi ha subito un incremento: “siamo partiti con lo 0,3% per arrivare all’attuale 7.5%”.
Il Ddl sul riordino della docenza. “Il sistema di reclutamento dei docenti è troppo rigido in Italia. Abbiamo aperto un tavolo di discussione con tutte le parti in gioco. C’è intesa tra tutte le forze: il Governo chiede una soluzione ampiamente condivisa”. E aggiunge: “in Italia abbiamo un numero maggiore di docenti di ruolo rispetto alla media europea, ma siamo il Paese con la media più bassa per ciò che concerne il loro impiego nell’alta formazione. Tra il 2002 e il 2004 c’è stato un incremento annuo del 5% nel personale di ruolo. Ma abbiamo bisogno di altro reclutamento”.
Il capitolo del diritto allo studio, il più apprezzato dagli studenti. “Il Governo ha sbloccato molte risorse, ma dobbiamo continuare a sostenere le regioni, mettendole in condizione di agire”. “L’imperativo – termina Caldoro – è lavorare insieme. Bisogna investire sul capitale umano. Agli studenti si deve offrire una formazione d’eccellenza e conoscenze legate al mondo del lavoro”.
Stare al passo con l’Europa: “un tasso d’abbandono elevato ed una spesa al di sotto degli standard europei sono le criticità da affrontare”. L’Italia, però, registra un numero più elevato di ricercatori; è in media europea per quello dei dottorandi; segna un passo in avanti per i laureati in corso.
La ricerca. “Ci stiamo avvicinando all’Unione Europea per quanto riguarda gli investimenti pubblici nella ricerca, ma bisogna dare spazio anche al settore privato, alle piccole e medie imprese: l’Università non deve essere sede esclusiva dell’attività di ricerca”. Le cifre: “lo Stato italiano investe lo 0,55, l’Europa lo 0,66. Ci siamo quasi”. Il Fondo di Finanziamento Ordinario, dunque, dal 2002 ad oggi ha subito un incremento: “siamo partiti con lo 0,3% per arrivare all’attuale 7.5%”.
Il Ddl sul riordino della docenza. “Il sistema di reclutamento dei docenti è troppo rigido in Italia. Abbiamo aperto un tavolo di discussione con tutte le parti in gioco. C’è intesa tra tutte le forze: il Governo chiede una soluzione ampiamente condivisa”. E aggiunge: “in Italia abbiamo un numero maggiore di docenti di ruolo rispetto alla media europea, ma siamo il Paese con la media più bassa per ciò che concerne il loro impiego nell’alta formazione. Tra il 2002 e il 2004 c’è stato un incremento annuo del 5% nel personale di ruolo. Ma abbiamo bisogno di altro reclutamento”.
Il capitolo del diritto allo studio, il più apprezzato dagli studenti. “Il Governo ha sbloccato molte risorse, ma dobbiamo continuare a sostenere le regioni, mettendole in condizione di agire”. “L’imperativo – termina Caldoro – è lavorare insieme. Bisogna investire sul capitale umano. Agli studenti si deve offrire una formazione d’eccellenza e conoscenze legate al mondo del lavoro”.