Soddisfatte dell’incontro di orientamento le matricole di Economia e Commercio. “È stata una buona presentazione. La Coordinatrice del Corso ci ha spiegato nel dettaglio la questione delle materie propedeutiche e ci ha fornito moltissime informazioni utili. Qualche consiglio l’ha dato anche con il cuore, da mamma. É stata una bella accoglienza – dice Mario Facciuto – L’incontro è stato utile per capire come funziona questo mondo universitario, diviso in così tante lauree con un meccanismo complicato di debiti e crediti, e quali siano le possibilità future”. “Iniziative di questo genere sono molto significative per una persona che non conosce l’università ed è stato entusiasmante scoprire tutte le possibilità che ci sono, a cominciare dal percorso in inglese”, sostiene Claudia D’Angelo. Fra le note positive, diversi ragazzi segnalano un’inattesa ospitalità. “Mi avevano sempre detto tutti che l’università è un contesto molto difficile, dove si finisce a seguire le lezioni seduti a terra e i professori non si interessano agli studenti. Invece, abbiamo trovato persone disponibilissime, che ascoltano le nostre domande e si fermano volentieri a dare ulteriori spiegazioni alla fine della lezione”, commenta Antonio Cuomo con una certa sorpresa. “Non è un ambiente come viene descritto nelle leggende, dispersivo, disorganizzato, un posto in cui non ti calcola nessuno. È un mondo bello, pieno di libertà, dove ti puoi muovere, incontrare persone”, afferma con entusiasmo Emanuele Assante.
L’impatto universitario può, però, anche riservare qualche spiacevole rivelazione: “mi sono reso conto di quanto la scuola sia carente. Ho frequentato cinque anni di Ragioneria, istituto che in teoria dovrebbe darti le basi per seguire le lezioni di una Facoltà di Economia, invece faccio fatica a seguire con Matematica. È stato sconfortante rendersene conto, per fortuna ho almeno seguito i precorsi organizzati dal Dipartimento, sono stati utili per prendere subito coscienza di questo stato di cose”, racconta Eugenio D’Alessio.
L’inizio della vita accademica può essere spesso caratterizzato da imprevisti e complicazioni da imparare a gestire. Sara Festa, per esempio, ha un problema. Sebbene stia regolarmente seguendo i corsi, non si è ancora potuta inserire in graduatoria, dopo aver sostenuto il test di ammissione: “ho versato il secondo bollettino, ma il sistema non mi permette di registrare l’informazione sulla piattaforma Segrepass ed entrare nella lista. Dovrò aspettare che terminino le iscrizioni e vedere se ci sono ancora posti disponibili. In tanti abbiamo avuto questo problema”.
“La struttura è bella, l’accoglienza è stata buona, ma in questi primi giorni abbiamo avuto un po’ di problemi con le lezioni. Qualcuna è saltata e non tutte le volte siamo stati avvisati in tempo via web”, conclude Mariangela D’Anna.
L’impatto universitario può, però, anche riservare qualche spiacevole rivelazione: “mi sono reso conto di quanto la scuola sia carente. Ho frequentato cinque anni di Ragioneria, istituto che in teoria dovrebbe darti le basi per seguire le lezioni di una Facoltà di Economia, invece faccio fatica a seguire con Matematica. È stato sconfortante rendersene conto, per fortuna ho almeno seguito i precorsi organizzati dal Dipartimento, sono stati utili per prendere subito coscienza di questo stato di cose”, racconta Eugenio D’Alessio.
L’inizio della vita accademica può essere spesso caratterizzato da imprevisti e complicazioni da imparare a gestire. Sara Festa, per esempio, ha un problema. Sebbene stia regolarmente seguendo i corsi, non si è ancora potuta inserire in graduatoria, dopo aver sostenuto il test di ammissione: “ho versato il secondo bollettino, ma il sistema non mi permette di registrare l’informazione sulla piattaforma Segrepass ed entrare nella lista. Dovrò aspettare che terminino le iscrizioni e vedere se ci sono ancora posti disponibili. In tanti abbiamo avuto questo problema”.
“La struttura è bella, l’accoglienza è stata buona, ma in questi primi giorni abbiamo avuto un po’ di problemi con le lezioni. Qualcuna è saltata e non tutte le volte siamo stati avvisati in tempo via web”, conclude Mariangela D’Anna.