“La nostra è una Facoltà ben organizzata, dove lo studente si sente inserito in un flusso che lo guida”. Così il Preside di Scienze della Formazione del Suor Orsola Benincasa, Lucio D’Alessandro, descrive la Facoltà che presiede, indicando, come unica pecca, “parte della logistica, che va migliorata: bisogna fare qualcosa per le aule studio, ma ci stiamo già lavorando. Comunque, l’acquisizione di parte del convento dei Vincenziani, attiguo alla nostra sede, ha potenziato le nostre strutture”.
Tre Corsi di laurea triennali, uno quadriennale, cinque specialistiche, un ricco ventaglio di master, l’offerta della Facoltà per l’anno accademico 2005/2006. Molto gettonato dagli studenti il percorso quadriennale a numero chiuso in Scienze della formazione primaria. “Si tratta di un titolo abilitante all’insegnamento – spiega la prof.ssa Natascia Villani, docente di Filosofia della politica – e i ragazzi trovano subito lavoro. Inoltre, si può diventare anche insegnanti di sostegno, purché si seguano ore aggiuntive di didattica”. Maestri delle scuole materne ed elementari è ciò che si diventa con questo tipo di laurea. “È chiaro che bisogna avere una grossa predisposizione per l’insegnamento e, soprattutto, per potenziare le capacità dei bambini. I bambini, infatti, non sono vasi da riempire, ma individui da far crescere”.
Un Corso di Laurea duro ed impegnativo, dunque, per la prof.ssa Villani. “Quella del maestro è una figura abbastanza complessa. Occorre una forte base culturale, senza dimenticare che si deve essere anche un po’ psicologi e pedagogi”. Circa dieci gli esami da superare ogni anno, con materie che oscillano da quelle più tecniche a quelle di psicologia sociale. Tra le attività didattiche, rivestono particolare importanza i laboratori ed i tirocini. I primi si suddividono per area disciplinare (artistico-espressiva, scientifico-matematica, linguistico-letteraria, ludico-creativa, psicomotoria e metodologica) e servono “per acquisire una serie di competenze pratiche”. Ogni anno, inoltre, gli allievi di Scienze della formazione primaria svolgono un certo numero di ore in tirocini presso scuole esterne all’Ateneo, mettendo a buon frutto quanto appreso a lezioni e nei laboratori.
Trecentocinquanta le matricole che potranno iscriversi a Scienze della formazione primaria, con la prova d’ammissione fissata alle 11 del 19 settembre. Il test consiste in ottanta quesiti a risposta multipla su argomenti di logica e cultura generale, cultura storico-letteraria, cultura scientifico-matematica e cultura pedagogica e didattica da risolvere in due ore. Ci si può prenotare dal 1 luglio al 2 settembre, anche on line (sul sito dell’Ateneo). Attenzione, però. Poiché per l’anno accademico 2005/2006 non ci sono posti disponibili per le iscrizioni agli anni successivi al primo, l’immatricolazione al Corso è prevista esclusivamente al primo anno e dopo aver superato il test d’ingresso, inclusi coloro che sono già laureati o vogliono trasferirsi da altri Corsi di Laurea, anche interni alla Facoltà. Un’apposita Commissione didattica nominata dalla Facoltà valuterà – ma solo successivamente all’iscrizione – eventuali riconoscimenti di esami già sostenuti presso altri corsi di laurea.
Milleduecento candidati circa ogni anno per trecento posti disponibili spiegano il fascino che continua ad esercitare il CdL in Scienze della comunicazione. “L’obiettivo formativo dei tre anni – chiosa la Villani – è quello di dare agli studenti gli strumenti giusti per lavorare nel settore dell’industria culturale (cinema, tv, radio, carta stampata) e nel settore dei consumi, il marketing per esempio”. Inoltre, “gli allievi acquisiscono anche competenze nel campo delle nuove tecnologie delle comunicazioni”.
Il corso punta molto sulle attività pratiche svolte nei laboratori interni, per i quali gli studenti devono maturare venti crediti. “La logica è quella di chiamare un esperto in un ramo della comunicazione di volta in volta diverso per gestire, qui da noi, un laboratorio composto in genere da una cinquantina di persone. I ragazzi, allora, possono apprendere le tecniche pubblicitarie, come si prepara una campagna elettorale, realizzare un video e così via”. “In questo modo – afferma la professoressa – manteniamo stretto il contatto col mondo del lavoro”. Accanto ai laboratori interni, gli stage esterni. “Abbiamo convenzioni con la Rai, Radio 2, ecc., con alcuni progetti elaborati dai nostri studenti andati anche in onda”.
Un percorso di studi, quello in Scienze della comunicazione, caratterizzato da insegnamenti eterogenei, dall’economia alla filosofia, alla sociologia, ecc. Multidisciplinarietà che “potrebbe risultare difficile a chi non abbia una mente abbastanza elastica”. Ciononostante, il Corso ha prodotto un buon numero di laureati triennali. “Una sessantina di studenti ha tagliato il traguardo prima dei tempi regolari – fa sapere la prof.ssa Villani – e tutti si sono iscritti alle due nostre Specialistiche, l’una in Comunicazione istituzionale e d’impresa, l’altra in Scienze dello spettacolo e della produzione multimediale”. La prova d’ammissione si svolgerà i primi giorni di settembre (la data non è stata ancora stabilita); cultura generale, attualità e lingua inglese, le materie del test.
Il CdL triennale in Scienze dell’educazione punta a fornire “solide basi teoriche nel settore dell’educazione e della formazione da sfruttare prevalentemente nel terzo settore, quello dei servizi”, riferisce la Villani. Pedagogia, filosofia, sociologia, psicologia, alcuni degli insegnamenti impartiti. In ogni caso, a detta della docente, “è preferibile proseguire con una delle due Specialistiche attivate dalla Facoltà. Con la prima, in Programmazione e gestione dei servizi educativi e formativi, s’impara a progettare corsi di formazione; con la seconda, in Scienze pedagogiche, si apprende a supportare qualsiasi struttura educativa, per esempio attività di counseling oppure di orientamento”. Il Corso è a libero accesso.
Chi ha a cuore le sorti dell’”altro” può optare per il CdL in Scienze del servizio sociale attraverso cui acquisire competenze pratiche ed operative per rilevare e trattare situazioni di disagio sociale. In particolare, i laureati devono saper lavorare in gruppo ed essere capaci di rapportare la prestazione di uno specifico servizio al generale contesto culturale, economico e sociale delle comunità. Per questo motivo, tra gli insegnamenti del corso figurano la sociologia, psicologia, diritto ed economia. Fondamentale, inoltre, la conoscenza di almeno una lingua dell’Unione Europea, oltre l’italiano, necessaria per lo scambio di informazioni generali. Obbligatori i tirocini formativi presso strutture di servizio, assolti anche prestando attività volontaria presso enti accreditati dall’Ateneo.
I laureati in Scienze del servizio sociale svolgeranno attività professionali in strutture, pubbliche e private, di servizio alla persona, nei servizi sociali e nelle organizzazioni del terzo settore ed in tutti gli ambiti propri dell’attività dell’assistente sociale. Il corso si svolge presso la sede distaccata di Salerno e prosegue con la Specialistica in Programmazione e gestione dei servizi sociali per la formazione di figure dirigenziali del settore. Centottanta i posti banditi dalla Facoltà per questo Corso, con una prova preselettiva da svolgere il 19 settembre, termine per le prenotazioni il 2 dello stesso mese.
Accanto ai master già collaudati (il biennale in Giornalismo e quello di secondo livello in Management dei servizi formativi), si amplia l’offerta post lauream della Facoltà. “Abbiamo attivato una serie di nuovi master – annuncia il preside D’Alessandro – Tra questi, un master di secondo livello in Scrittura creativa, diretto da Sergio Campailla e a cui parteciperanno una serie di famosi scrittori nazionali ed internazionali; tre master di primo livello, in Storia e cultura dell’alimentazione mediterranea, in Comunicazione ed economia dell’azienda di moda, in Counseling pedagogico per i soggetti portatori di malattie rare (quest’anno ci dedicheremo alla sindrome di William); infine, un master biennale in Interprete scolastico della lingua dei segni, indirizzato ai docenti di sordomuti”.
“Vivete la vita della Facoltà – suggerisce il Preside alle prossime matricole – perché lo studio è fatto anche di un sistema di relazioni. E cercate di fare riferimento ai luoghi in cui la Facoltà dà notizie di sé – il centro orientamento, la segreteria didattica, il sito – ed evitate di rincorrere voci di corridoio”.
Paola Mantovano
Tre Corsi di laurea triennali, uno quadriennale, cinque specialistiche, un ricco ventaglio di master, l’offerta della Facoltà per l’anno accademico 2005/2006. Molto gettonato dagli studenti il percorso quadriennale a numero chiuso in Scienze della formazione primaria. “Si tratta di un titolo abilitante all’insegnamento – spiega la prof.ssa Natascia Villani, docente di Filosofia della politica – e i ragazzi trovano subito lavoro. Inoltre, si può diventare anche insegnanti di sostegno, purché si seguano ore aggiuntive di didattica”. Maestri delle scuole materne ed elementari è ciò che si diventa con questo tipo di laurea. “È chiaro che bisogna avere una grossa predisposizione per l’insegnamento e, soprattutto, per potenziare le capacità dei bambini. I bambini, infatti, non sono vasi da riempire, ma individui da far crescere”.
Un Corso di Laurea duro ed impegnativo, dunque, per la prof.ssa Villani. “Quella del maestro è una figura abbastanza complessa. Occorre una forte base culturale, senza dimenticare che si deve essere anche un po’ psicologi e pedagogi”. Circa dieci gli esami da superare ogni anno, con materie che oscillano da quelle più tecniche a quelle di psicologia sociale. Tra le attività didattiche, rivestono particolare importanza i laboratori ed i tirocini. I primi si suddividono per area disciplinare (artistico-espressiva, scientifico-matematica, linguistico-letteraria, ludico-creativa, psicomotoria e metodologica) e servono “per acquisire una serie di competenze pratiche”. Ogni anno, inoltre, gli allievi di Scienze della formazione primaria svolgono un certo numero di ore in tirocini presso scuole esterne all’Ateneo, mettendo a buon frutto quanto appreso a lezioni e nei laboratori.
Trecentocinquanta le matricole che potranno iscriversi a Scienze della formazione primaria, con la prova d’ammissione fissata alle 11 del 19 settembre. Il test consiste in ottanta quesiti a risposta multipla su argomenti di logica e cultura generale, cultura storico-letteraria, cultura scientifico-matematica e cultura pedagogica e didattica da risolvere in due ore. Ci si può prenotare dal 1 luglio al 2 settembre, anche on line (sul sito dell’Ateneo). Attenzione, però. Poiché per l’anno accademico 2005/2006 non ci sono posti disponibili per le iscrizioni agli anni successivi al primo, l’immatricolazione al Corso è prevista esclusivamente al primo anno e dopo aver superato il test d’ingresso, inclusi coloro che sono già laureati o vogliono trasferirsi da altri Corsi di Laurea, anche interni alla Facoltà. Un’apposita Commissione didattica nominata dalla Facoltà valuterà – ma solo successivamente all’iscrizione – eventuali riconoscimenti di esami già sostenuti presso altri corsi di laurea.
Milleduecento candidati circa ogni anno per trecento posti disponibili spiegano il fascino che continua ad esercitare il CdL in Scienze della comunicazione. “L’obiettivo formativo dei tre anni – chiosa la Villani – è quello di dare agli studenti gli strumenti giusti per lavorare nel settore dell’industria culturale (cinema, tv, radio, carta stampata) e nel settore dei consumi, il marketing per esempio”. Inoltre, “gli allievi acquisiscono anche competenze nel campo delle nuove tecnologie delle comunicazioni”.
Il corso punta molto sulle attività pratiche svolte nei laboratori interni, per i quali gli studenti devono maturare venti crediti. “La logica è quella di chiamare un esperto in un ramo della comunicazione di volta in volta diverso per gestire, qui da noi, un laboratorio composto in genere da una cinquantina di persone. I ragazzi, allora, possono apprendere le tecniche pubblicitarie, come si prepara una campagna elettorale, realizzare un video e così via”. “In questo modo – afferma la professoressa – manteniamo stretto il contatto col mondo del lavoro”. Accanto ai laboratori interni, gli stage esterni. “Abbiamo convenzioni con la Rai, Radio 2, ecc., con alcuni progetti elaborati dai nostri studenti andati anche in onda”.
Un percorso di studi, quello in Scienze della comunicazione, caratterizzato da insegnamenti eterogenei, dall’economia alla filosofia, alla sociologia, ecc. Multidisciplinarietà che “potrebbe risultare difficile a chi non abbia una mente abbastanza elastica”. Ciononostante, il Corso ha prodotto un buon numero di laureati triennali. “Una sessantina di studenti ha tagliato il traguardo prima dei tempi regolari – fa sapere la prof.ssa Villani – e tutti si sono iscritti alle due nostre Specialistiche, l’una in Comunicazione istituzionale e d’impresa, l’altra in Scienze dello spettacolo e della produzione multimediale”. La prova d’ammissione si svolgerà i primi giorni di settembre (la data non è stata ancora stabilita); cultura generale, attualità e lingua inglese, le materie del test.
Il CdL triennale in Scienze dell’educazione punta a fornire “solide basi teoriche nel settore dell’educazione e della formazione da sfruttare prevalentemente nel terzo settore, quello dei servizi”, riferisce la Villani. Pedagogia, filosofia, sociologia, psicologia, alcuni degli insegnamenti impartiti. In ogni caso, a detta della docente, “è preferibile proseguire con una delle due Specialistiche attivate dalla Facoltà. Con la prima, in Programmazione e gestione dei servizi educativi e formativi, s’impara a progettare corsi di formazione; con la seconda, in Scienze pedagogiche, si apprende a supportare qualsiasi struttura educativa, per esempio attività di counseling oppure di orientamento”. Il Corso è a libero accesso.
Chi ha a cuore le sorti dell’”altro” può optare per il CdL in Scienze del servizio sociale attraverso cui acquisire competenze pratiche ed operative per rilevare e trattare situazioni di disagio sociale. In particolare, i laureati devono saper lavorare in gruppo ed essere capaci di rapportare la prestazione di uno specifico servizio al generale contesto culturale, economico e sociale delle comunità. Per questo motivo, tra gli insegnamenti del corso figurano la sociologia, psicologia, diritto ed economia. Fondamentale, inoltre, la conoscenza di almeno una lingua dell’Unione Europea, oltre l’italiano, necessaria per lo scambio di informazioni generali. Obbligatori i tirocini formativi presso strutture di servizio, assolti anche prestando attività volontaria presso enti accreditati dall’Ateneo.
I laureati in Scienze del servizio sociale svolgeranno attività professionali in strutture, pubbliche e private, di servizio alla persona, nei servizi sociali e nelle organizzazioni del terzo settore ed in tutti gli ambiti propri dell’attività dell’assistente sociale. Il corso si svolge presso la sede distaccata di Salerno e prosegue con la Specialistica in Programmazione e gestione dei servizi sociali per la formazione di figure dirigenziali del settore. Centottanta i posti banditi dalla Facoltà per questo Corso, con una prova preselettiva da svolgere il 19 settembre, termine per le prenotazioni il 2 dello stesso mese.
Accanto ai master già collaudati (il biennale in Giornalismo e quello di secondo livello in Management dei servizi formativi), si amplia l’offerta post lauream della Facoltà. “Abbiamo attivato una serie di nuovi master – annuncia il preside D’Alessandro – Tra questi, un master di secondo livello in Scrittura creativa, diretto da Sergio Campailla e a cui parteciperanno una serie di famosi scrittori nazionali ed internazionali; tre master di primo livello, in Storia e cultura dell’alimentazione mediterranea, in Comunicazione ed economia dell’azienda di moda, in Counseling pedagogico per i soggetti portatori di malattie rare (quest’anno ci dedicheremo alla sindrome di William); infine, un master biennale in Interprete scolastico della lingua dei segni, indirizzato ai docenti di sordomuti”.
“Vivete la vita della Facoltà – suggerisce il Preside alle prossime matricole – perché lo studio è fatto anche di un sistema di relazioni. E cercate di fare riferimento ai luoghi in cui la Facoltà dà notizie di sé – il centro orientamento, la segreteria didattica, il sito – ed evitate di rincorrere voci di corridoio”.
Paola Mantovano