808 matricole a zero esami dopo un anno!

808 è il numero degli studenti che, nell’anno accademico 2011/2012, il Dipartimento di Giurisprudenza ha letteralmente ‘perso’ per la strada. Ufficialmente considerati ‘fuori dal circuito universitario’ per non aver sostenuto alcun esame, queste matricole hanno vagato per un intero anno in una sorte di girone dantesco. Un popolo di invisibili. 808: ai più può sembrare solo un numero che racchiude tutti coloro che ‘non avevano le idee chiare’. Certo un dato non può raccontare la sofferenza, le emozioni, le difficoltà che si celano dietro ad ogni storia. Eppure un numero può radiografare e registrare una situazione che appare disperata. Su 808 matricole quante davvero si sono iscritte a Giurisprudenza per una scelta ‘residuale’? Quanti, invece, hanno smarrito la ‘retta via’ perché si sono trovati a sbattere il muso contro un Corso di Laurea che non lascia scampo? Per troppo tempo le difficoltà sono state celate, ora che i dati sono stampati nero su bianco, non si può più nascondere la verità. E mostrano tantissimi studenti allo sbando per una serie di motivi che non possono essere riconducibili alle sole lacune di base o alla mancanza di impegno. Bisognerebbe anche mettere in conto: il caos da stadio per seguire le lezioni in condizioni talvolta disumane perché mancano aule e risorse docenti, l’assenza di tutor, di orientamento in ingresso e di corsi integrativi, le scarse possibilità di interazione con i professori. Il popolo degli 808 ‘fuori circuito’ è un misto di rabbia, smarrimento e difficoltà. La ‘mosca bianca’, vogliosa di un anno sabbatico, ci sarà pure. Ma, certo, la maggioranza degli 808 aspiranti giuristi avrà avuto vissuto disagi e problemi che non possono essere ignorati. Gli invisibili ci sono. Perché continuano a versare le tasse!
Gli invisibili
I dati emersi dal Rapporto Annuale di Riesame (RAR) del Corso di Laurea, che il 31 ottobre il Dipartimento di Giurisprudenza ha inviato all’Ufficio Statuto e Regolamenti di Ateneo, parlano chiaro. Il documento – previsto da un decreto del MIUR che fissa nuove procedure e nuovi criteri con cui dovranno essere riesaminati tutti i Corsi di studio attivati negli Atenei – offre una prospettiva della strada che sta percorrendo questo Corso di studi. Una vera e propria autovalutazione generale. Il RAR, predisposto dal Dipartimento, prende in considerazione il percorso universitario degli studenti immatricolati nell’anno accademico 2011/2012. Da qui si evince il numero degli studenti immatricolati e già ‘fuori corso’. La conoscenza delle discipline che al primo anno bloccano le carriere non può che far bene ad un Corso di Laurea che vanta al contempo due primati: quello del maggior numero di iscritti l’anno e quello inerente la maggiore percentuale di abbandono. Per fronteggiare il fenomeno della dispersione, per conoscere le difficoltà degli insegnamenti che incrementano tale tendenza, il Gruppo di Riesame – composto dal prof. Aurelio Cernigliaro (Presidente del Gruppo), dal prof. Giovanni Leone, dalla dr.ssa Roberta Alfano, dal dott. Enrico Luise e dal rappresentante del Consiglio degli studenti Tommaso Pellegrino, ha formulato una serie di considerazioni, volte a far conoscere la situazione degli studenti immatricolati. Nell’anno 2011/2012 si sa che si sono iscritti a Giurisprudenza 2809 studenti. Durante tutto il 2012 – a gennaio si cominciano a sostenere i primi esami – 2725 studenti hanno continuato a frequentare il Corso di studi. Dopo aver pagato la prima rata delle tasse, 84 ragazzi hanno deciso di abbandonare. Non è dato sapere il perché, ma l’esperienza insegna che Giurisprudenza miete vittime già al primo impatto, durante l’inizio del semestre. Il dato che fa scattare l’allarme, che cattura gli animi, che fa porre interrogativi, però, è quello relativo agli studenti che realmente sostengono gli esami di profitto. Sempre considerando l’anno accademico 2011/12, su ben 2725 frequentanti, solo 1917 neo matricole, al 31 dicembre 2012 (dopo quindi 12 mesi dall’inizio delle sessioni di profitto), hanno almeno un esame all’attivo. I famosi 808 studenti non rientrano in questo numero perché hanno: zero crediti, zero discipline sostenute, zero esami di profitto. Non aver sostenuto alcun esame nell’intero anno può dire, e lo sanno bene i ragazzi, molteplici cose. Alcune matricole possono essersi trovate di fronte a più bocciature, altre, ancora, si saranno ‘semplicemente’ scontrate con quel terrore psicologico che impedisce (quasi tutti l’hanno provato almeno una volta) di sedersi di fronte ad una Commissione in sede d’esame. Ognuno può avere un motivo diverso da raccontare. Certo, 808 ragazzi freschi di diploma non possono essere diventati tutti ad un tratto ‘scansafatiche’, inoperosi, poco intelligenti da non riuscire a farcela. Se, dunque, un problema c’è, va affrontato a viso aperto. 
Storia al primo posto
L’approccio al mondo giuridico è traumatico, anche chi nutre un forte amore per il diritto può trovarsi di fronte a discipline insormontabili. Come si evince dal Rapporto Annuale, due sono le materie che al primo anno ostacolano l’avanzata delle giovani matricole. Istituzioni di diritto privato e Filosofia del diritto sono il fanalino di coda fra gli esami maggiormente sostenuti, ed aggiungiamo ‘superati’ (in quanto non c’è una percentuale che indichi anche il numero di chi è stato bocciato) dagli studenti. Se si conteggiano gli immatricolati iniziali, ovvero 2809 studenti (gli iscritti totali), la percentuale di coloro che supera l’esame di Privato entro dicembre 2012 è veramente bassa. Solo il 28,5% degli studenti ce la fa. Pur essendo trascorse ben tre sessioni d’esame (gennaio, giugno, ottobre), meno della metà degli iscritti riesce a superare, studiare, affrontare, scoprire, questa materia. La percentuale aumenta al 37,9%, se si prende in considerazione anche la sessione straordinaria (sessione detta di recupero, che inizia a gennaio 2013 e termina a marzo 2013 per coloro che, appunto, iniziano gli esami a gennaio 2012). Stesso discorso vale per Filosofia del diritto: a dicembre 2012 ha sostenuto l’esame il 38,01% degli iscritti; a marzo 2013 ci ritroviamo di fronte al 43,17%. I risultati cambiano sensibilmente se le percentuali vengono calcolate non sul numero reale degli immatricolati, ma sulla base di coloro che hanno all’attivo almeno un esame durante il corso del primo anno. Quindi, se 1917 sono le matricole considerate ‘attive’, vediamo che per Privato (a marzo 2013) il 55,55% degli studenti passa la prova. In questo caso, la percentuale supera di poco la metà, ma non tiene conto, ad esempio, delle matricole che hanno dovuto affrontare più di una volta la materia per ottenere l’agognata promozione. Anche nel caso di Filosofia, su 1917 studenti attivi, il 63,28% ha sostenuto e superato l’esame, percentuale considerata buona ma che non tiene conto di come si sia arrivati al risultato. Sul podio, sempre facendo riferimento non al numero reale degli immatricolati ma solo agli studenti considerati attivi, Storia del diritto romano è al primo posto con l’84,72%; seguono Istituzioni di diritto romano con il 77,20%; Storia del diritto medioevale e moderno 73,43%. Al quarto posto Costituzionale con il 69,38% degli studenti. 
Si corre ai ripari con
i corsi di sostegno
La discesa verso il basso, come si nota, si ha con gli esami del secondo semestre. I ritardi accumulati nel primo semestre si ripercuotono sul secondo, sottolineando l’impossibilità dello studente di tenere il passo. Spesso, ad esempio, l’esame di Privato viene affrontato al secondo anno, tralasciando quindi gli insegnamenti dell’anno in corso. Così facendo, inizia una rincorsa senza fine, che sfianca e appesantisce il futuro. Solo nell’anno preso in considerazione dal Riesame, sono ben 771 gli studenti in ritardo con gli studi. A questi vanno aggiunti tutti i ragazzi (dal I al V anno, passando per i fuori corso) che nel percorso universitario sono perennemente in lotta con il tempo. Ed è su queste problematiche che dovrà svilupparsi l’opera del Dipartimento. Per evitare ulteriori perdite di tempo, accanto al progetto di incrementare le iniziative culturali (incontri introduttivi allo studio del diritto, Laboratori Permanenti, Giornate di bioetica, cineforum) il Dipartimento, entro fine anno, dovrà definire azioni di sostegno mirate, verso gli insegnamenti in cui sono state riscontrate le maggiori difficoltà. Tenendo conto delle criticità emerse nel RAR, previo coinvolgimento dei docenti afferenti al Dipartimento nei settori scientifico-disciplinari interessati, a partire dall’anno accademico 2013/2014 (quello in corso), si dovrà dare il via a corsi e seminari di sostegno, al fine di garantire alla platea studentesca un supporto adeguato. ‘L’unità di crisi’ sembra già essersi messa in moto. Sono anche state individuate le aule in cui si terranno le lezioni, si aspetta solo la comunicazione ufficiale. Gli studenti interessati devono consultare frequentemente il sito web del Dipartimento. A breve sarà attivata una sezione specifica ‘Azioni didattiche di sostegno’ che fornirà tutte le comunicazioni e le informazioni al riguardo. 
Susy Lubrano
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