A Fisica è necessario “studiare come matti fin dal primo giorno”

Due le anime del Dipartimento di Fisica, nel quale sono incardinati il Corso di Laurea in Fisica, seguito dall’omonima Laurea Magistrale e quello in Ottica e Optometria, nato da pochi anni sotto la pressione del mondo produttivo, che ha un taglio professionalizzante, volto alla formazione di specialisti da impiegare presso i centri ottici.
“Gli studenti che vengono da noi sono sempre molto motivati. Sono affascinati dall’idea di fare ricerca e sanno che il Corso è difficile e che, negli ultimi anni, l’impatto iniziale è diventato sempre più duro. Nella scuola non s’insegna più a studiare e i ragazzi arrivano con sempre minori capacità di concentrazione. Un deficit che affligge anche i migliori”, dice il prof. Fulvio Peruggi, Presidente del Corso di Laurea sostituito, dal primo luglio, dal prof. Rodolfo Figari che è diventato nuovo Coordinatore della Commissione Didattica per la Laurea in Fisica.
“La Fisica non è rose e fiori. Gli esercitatori del primo anno fanno del loro meglio, però questo costa sforzi notevoli. Pertanto, è essenziale predisporsi alla fatica, studiando come matti fin dal primo giorno”, prosegue Peruggi. Dopo i primi scogli, ed in generale il triennio, il percorso prosegue senza particolari problemi. La formazione è di alto livello ed i laureati in questo settore sono fortemente competitivi, trovando ottime prospettive nel campo della ricerca, soprattutto una volta varcati i confini nazionali ed in tutti i campi nei quali siano richieste una forma mentis aperta e la capacità di risolvere problemi complessi.
Grazie ad una formazione ricca di attività sperimentali, i fisici sono assorbiti dalle aziende del settore informatico, elettronico e più in generale tecnologico ma anche dalle industrie legate alla produzione di materiali e di energia, nella comunicazione scientifica, nella scuola e, in maniera preponderante all’estero, in campo finanziario. 
La formazione superiore prevede quattro curricula, organizzati a loro volta in indirizzi o piani di studio consigliati: Sperimentale Applicativo, Teorico e dei Fondamenti della Fisica, Microfisico e della Struttura della Materia, Astrofisico, Geofisico e Spaziale.
Pratica ma 
anche teoria 
per gli aspiranti
optometristi
“Il Corso vede il forte contributo del mondo del lavoro, in particolare di Federottica, che ha chiesto con insistenza dei percorsi universitari per adeguare la formazione nel settore alle norme europee, la quale ci fornisce, in comodato d’uso, attrezzature e impianti per i laboratori”, spiega il prof. Antonio Sasso, Coordinatore della Commissione Didattica per la Laurea in Ottica e Optometria. Percorso esclusivamente Triennale, si può ben definire un fiore all’occhiello dal momento che, in Italia, ci sono solo altri sei Corsi di Laurea analoghi. “Si parte da una formazione scientifica di base, fondata sulla Matematica, la Fisica e la Chimica, per includere, nel prosieguo, materie come la Contattologia, l’Optometria, l’Anatomia, la Patologia, i Materiali per l’Ottica e la Fisica della Visione”. L’impostazione applicativa della formazione si presta a creare aspettative errate negli studenti: “pensano che sia molto pratico ma non bisogna dimenticare che si tratta di un Corso scientifico, incardinato nella classe delle Scienze Fisiche. È richiesta molta matematica per affrontare gli studi e in tanti arrivano con gravi carenze proprio in questo settore. Ogni anno registriamo molti abbandoni”. 
Il mercato di riferimento è rappresentato dai numerosi esercizi presenti in regione ma la laurea è abilitante esclusivamente ai fini dell’esercizio della professione di optometrista, non autorizza l’apertura di un proprio centro ottico. Per riuscirvi, i laureati devono conseguire una successiva abilitazione presso un Istituto Professionale per l’Industria e l’Artigianato (IPSIA) ad indirizzo Ottico, o seguire un ulteriore anno di formazione presso l’Istituto Regionale in Studi Ottici e Optometrici (IRSOO) dell’Università di Firenze.
Per approfondimenti:
fisica.unina.it
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