A Lettere Moderne niente corsi di francese e tedesco per carenza di fondi

Futura diminuzione dei Corsi di Laurea? Accorpamento? Coordinamento unico per Triennale e Magistrale? Non è chiaro. In merito ci sono solo voci, suggerimenti, ma niente di certo. A giugno la situazione sarà un po’ più definita. “Di sicuro al momento, con il grande cambiamento in atto, non ci saranno ulteriori sconvolgimenti. Gli studenti non avranno Corsi nuovi e le possibili modifiche riguarderanno l’anno 2014/15”, così dichiara la prof.ssa Adriana Mauriello, Presidente del Corso di Laurea Triennale in Lettere Moderne. Il cambiamento epocale, ma silenzioso, riguarda il passaggio dalla Facoltà al Dipartimento di Studi Umanistici: “Non tutti gli studenti ne hanno davvero preso coscienza, per ora resta solo una modifica formale”. I ragazzi, infatti, ora sono intenti a terminare la sessione invernale di esami ed a prepararsi al nuovo semestre di lezioni. “Agli esami sono andati abbastanza bene per quel che riguarda la Letteratura Italiana. È indiscutibile che ci sia una stretta connessione tra la frequenza al corso e l’esito dell’esame. Di solito i frequentanti danno gli esami ai primi appelli, sono brillanti ed hanno una capacità di esposizione migliore rispetto ai colleghi che vengono a tentare, o non hanno colto il punto focale della materia perché la loro presenza non è stata assidua”, confida la docente titolare della cattedra di Letteratura. 
Problematica che va affrontata è quella del rapporto studente-docente, che si è modificato nel corso degli anni. “Con il Vecchio Ordinamento ed un numero di gran lunga minore di iscritti, il rapporto era più saldo e si consolidava attraverso seminari pomeridiani. Ora con 150 studenti a lezione è impossibile stabilire un confronto a tu per tu, ma soprattutto è difficile far interessare tutti alla materia”. I livelli di conoscenza, specie al primo anno, sono differenti a seconda dell’indirizzo di provenienza della scuola superiore, “perciò è facile che alcuni si annoino, dato che già conoscono quello che viene spiegato, ed altri si spaventino, perché non capiscono, non avendo le nozioni di base adeguate alla comprensione”. Gli studenti del Vecchio Ordinamento, inoltre, erano più motivati, perché vedevano nella laurea in Lettere uno sbocco lavorativo immediato: “Oggi non è più così, la situazione è drammatica sia per chi voglia fare didattica, che per la ricerca. Presto tutti i posti messi a disposizione con questo ciclo di TFA (Tirocinio Formativo Attivo) saranno occupati e cosa resterà alle future generazioni di laureati?”. Nella ricerca è ancora più difficile affermarsi: “Con tutti i tagli in atto nell’Università Pubblica, abbiamo cultori della materia bravissimi che non riescono ad avere nulla più di un assegno di ricerca. Non ci sono soldi per assumerli a tempo indeterminato”. Non sono stati attivati neanche il corso in Lingua francese e quello in Lingua tedesca, “perché non ci sono fondi per pagare il contratto dell’insegnante. Siamo riusciti ad attivare il corso di Letteratura Francese solo grazie alla disponibilità della prof.ssa Oriana Scarpati”, conclude.
Allegra Taglialatela
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