Il corpo docente della Facoltà di Lettere si arricchisce con l’ingresso di tre nuovi associati. Sono i professori Daniele Piccini dell’Università per stranieri di Perugia, docente di Filologia italiana; Luca Frassineti per una seconda cattedra di Letteratura italiana, dall’Università di Pisa; Claudia Santi per Storia delle religioni, de La Sapienza. “L’arrivo di questi tre docenti, tutti provenienti da Atenei non campani, – afferma la Preside Rosanna Cioffi – non può che essere un fatto positivo, in quanto offre un respiro nazionale e internazionale alla Facoltà”.
Il prof. Daniele Piccini, 38 anni, originario di Arezzo, si occupa di critica e giornalismo. Ha conseguito il dottorato di ricerca in Studi italianistici presso l’Università di Pisa e, in seguito, ha collaborato con la cattedra di Letteratura Italiana I dell’Università Cattolica, a Brescia. E’ al suo primo incarico da professore incardinato. “Ricevere questa chiamata mi ha fatto molto piacere – afferma Piccini il quale, intanto, sta valutando la possibilità di trasferirsi in Campania o passarci parte dell’anno – in quanto si tratta di una Facoltà che, nonostante il periodo delicato che vive l’Università italiana, cerca di espandersi e dare fiato all’offerta didattica”. Dal prossimo ottobre, gli studenti potranno orientarsi tra il classico e il moderno, optando tra l’insegnamento di Filologia classica o quello di Filologia italiana, da dodici crediti. “L’apporto della Filologia italiana, complementare allo studio della Letteratura, è fondamentale – dice Piccini – sia sul piano didattico che della ricerca”. Dopo una prima parte metodologica, “sarà dato largo spazio a momenti seminariali e saranno distribuiti materiali da edizioni critiche allo scopo di stimolare il confronto ed entrare nella logica della ricostruzione filologica, oltre, poi, in accordo con gli studenti, a mettere a fuoco problematiche specifiche, quale, per esempio, potrebbe essere il problema dell’edizione della Commedia di Dante”.
Il prof. Luca Frassineti è titolare della seconda cattedra di Letteratura italiana, insegnamento fondamentale di primo e secondo anno. Ha conseguito la laurea in Lettere nel ’94, presso l’Università di Pisa, e si occupa di Letteratura italiana del Settecento. Ha all’attivo numerosi contributi sul Monti e sulla sua opera, di cui rappresenta uno dei maggiori conoscitori. Più che soddisfatto del nuovo incarico, Frassineti afferma: “I numeri, il contesto, la politica della Preside rispecchiano la prospettiva di chi, nato da poco, è interessato a crescere e farsi spazio. Personalmente, è un’esperienza che voglio vivere in pieno. E per questo sto cercando casa a Napoli”. Sulla base di quanto deliberato in Consiglio di Facoltà, il professore prenderà servizio già dalla seconda metà del secondo semestre. “Mi orienterò sulla scia dell’impostazione didattica del prof. Giancarlo Alfano, il quale, fino allo scorso semestre, si è sobbarcato di un gran carico di lavoro, ovviamente declinando il tutto a seconda delle mie competenze”. L’impostazione sarà storico-letteraria. “Le lezioni teoriche – conclude – saranno affiancate da analisi dei testi e approfondimenti sui singoli autori, perché la Letteratura vive grazie ai testi”.
La prof.ssa Claudia Santi, 52enne romana, associata di Storia delle Religioni, ha conseguito due lauree: una in Lettere e l’altra in Studi storico-religiosi, presso l’Università di Roma La Sapienza. Fino allo scorso anno, docente di latino e greco presso il liceo classico ‘Mameli’ di Roma, ha avuto vari incarichi e contratti a La Sapienza. Il corso di Storia delle religioni, che partirà il prossimo ottobre, “afferisce – spiega – alle materie storiche ed ha uno statuto metodologico storico-comparativo. In parole semplici, mantenendo la specificità del dato, ci permette di comparare epoche e culture geneticamente affini”. Si potrà seguire l’insegnamento scegliendo, in alternativa, con Storia medievale. “L’impostazione sarà sicuramente quella classicista. Avendo una base documentaria, durante le lezioni ci soffermeremo sulla lettura dei testi e su commenti di apparati iconografici”. Intanto, con la ripresa delle attività nel secondo semestre, la Santi terrà un seminario, un’attività integrativa a scelta, “sulla dialettica religiosa o sulle grandi Dee della Magna Grecia”.
Anche gli studenti, intanto, si organizzano per la ripresa delle lezioni del secondo semestre. “A causa della protesta contro la legge Gelmini, i corsi del primo semestre sono cominciati in ritardo – afferma Federica Cotticelli, rappresentante degli studenti – e tutti gli esami sono stati concentrati tra il 1° e il 3 marzo, con accavallamenti delle date. Il tutto per poter cominciare le lezioni il 14”. Attualmente, la protesta sembra placarsi. “Circa il 70% dei nostri ricercatori tornerà a fare lezione – assicura la Preside – quindi non dovrebbero verificarsi disagi”.
Il prof. Daniele Piccini, 38 anni, originario di Arezzo, si occupa di critica e giornalismo. Ha conseguito il dottorato di ricerca in Studi italianistici presso l’Università di Pisa e, in seguito, ha collaborato con la cattedra di Letteratura Italiana I dell’Università Cattolica, a Brescia. E’ al suo primo incarico da professore incardinato. “Ricevere questa chiamata mi ha fatto molto piacere – afferma Piccini il quale, intanto, sta valutando la possibilità di trasferirsi in Campania o passarci parte dell’anno – in quanto si tratta di una Facoltà che, nonostante il periodo delicato che vive l’Università italiana, cerca di espandersi e dare fiato all’offerta didattica”. Dal prossimo ottobre, gli studenti potranno orientarsi tra il classico e il moderno, optando tra l’insegnamento di Filologia classica o quello di Filologia italiana, da dodici crediti. “L’apporto della Filologia italiana, complementare allo studio della Letteratura, è fondamentale – dice Piccini – sia sul piano didattico che della ricerca”. Dopo una prima parte metodologica, “sarà dato largo spazio a momenti seminariali e saranno distribuiti materiali da edizioni critiche allo scopo di stimolare il confronto ed entrare nella logica della ricostruzione filologica, oltre, poi, in accordo con gli studenti, a mettere a fuoco problematiche specifiche, quale, per esempio, potrebbe essere il problema dell’edizione della Commedia di Dante”.
Il prof. Luca Frassineti è titolare della seconda cattedra di Letteratura italiana, insegnamento fondamentale di primo e secondo anno. Ha conseguito la laurea in Lettere nel ’94, presso l’Università di Pisa, e si occupa di Letteratura italiana del Settecento. Ha all’attivo numerosi contributi sul Monti e sulla sua opera, di cui rappresenta uno dei maggiori conoscitori. Più che soddisfatto del nuovo incarico, Frassineti afferma: “I numeri, il contesto, la politica della Preside rispecchiano la prospettiva di chi, nato da poco, è interessato a crescere e farsi spazio. Personalmente, è un’esperienza che voglio vivere in pieno. E per questo sto cercando casa a Napoli”. Sulla base di quanto deliberato in Consiglio di Facoltà, il professore prenderà servizio già dalla seconda metà del secondo semestre. “Mi orienterò sulla scia dell’impostazione didattica del prof. Giancarlo Alfano, il quale, fino allo scorso semestre, si è sobbarcato di un gran carico di lavoro, ovviamente declinando il tutto a seconda delle mie competenze”. L’impostazione sarà storico-letteraria. “Le lezioni teoriche – conclude – saranno affiancate da analisi dei testi e approfondimenti sui singoli autori, perché la Letteratura vive grazie ai testi”.
La prof.ssa Claudia Santi, 52enne romana, associata di Storia delle Religioni, ha conseguito due lauree: una in Lettere e l’altra in Studi storico-religiosi, presso l’Università di Roma La Sapienza. Fino allo scorso anno, docente di latino e greco presso il liceo classico ‘Mameli’ di Roma, ha avuto vari incarichi e contratti a La Sapienza. Il corso di Storia delle religioni, che partirà il prossimo ottobre, “afferisce – spiega – alle materie storiche ed ha uno statuto metodologico storico-comparativo. In parole semplici, mantenendo la specificità del dato, ci permette di comparare epoche e culture geneticamente affini”. Si potrà seguire l’insegnamento scegliendo, in alternativa, con Storia medievale. “L’impostazione sarà sicuramente quella classicista. Avendo una base documentaria, durante le lezioni ci soffermeremo sulla lettura dei testi e su commenti di apparati iconografici”. Intanto, con la ripresa delle attività nel secondo semestre, la Santi terrà un seminario, un’attività integrativa a scelta, “sulla dialettica religiosa o sulle grandi Dee della Magna Grecia”.
Anche gli studenti, intanto, si organizzano per la ripresa delle lezioni del secondo semestre. “A causa della protesta contro la legge Gelmini, i corsi del primo semestre sono cominciati in ritardo – afferma Federica Cotticelli, rappresentante degli studenti – e tutti gli esami sono stati concentrati tra il 1° e il 3 marzo, con accavallamenti delle date. Il tutto per poter cominciare le lezioni il 14”. Attualmente, la protesta sembra placarsi. “Circa il 70% dei nostri ricercatori tornerà a fare lezione – assicura la Preside – quindi non dovrebbero verificarsi disagi”.