Ludovica Scamardella, Irene Di Bernardo, Marina Minucci, Aldo Alfano e Michele Festivo sono cinque laureati Magistrali in Economia Aziendale vincitori del programma Erasmus Traineeship che nel 2019 li porterà, per tre mesi, a Madrid. Partenza prevista a gennaio o in primavera per svolgere, nella città più popolosa della Spagna, un’esperienza di lavoro sotto forma di tirocinio da concludere entro il mese di agosto. “Il livello dei curricula presentati quest’anno è stato davvero molto alto. Per questo motivo si è deciso di alzare da due a cinque il numero delle borse Erasmus a disposizione – spiega il prof. Renato Briganti, membro della Commissione Erasmus del Dipartimento di Economia, Management, Istituzioni (in sigla DEMI) – I cinque vincitori andranno presso la Liberal Education, un’azienda parauniversitaria che si occupa di traduzione e informazione in materia giuridico economica. Questa convenzione è attiva già da tre anni per gli studenti di Giurisprudenza e, visto il successo che ha riscontrato, quest’anno è stata attivata anche per Economia”. I laureati di Economia Aziendale svolgeranno la loro esperienza di tirocinio presso l’ufficio contabile dell’azienda, mentre i laureati in legge saranno collocati nell’ufficio legale.
Tra i cinque studenti c’è una gran voglia di andare all’avventura. Partire per avere un futuro migliore è quanto spera Aldo Alfano: “Voglio partire per capire se avrò la possibilità di avere un futuro a Madrid. Questi tre mesi in Spagna potrebbero essere anche un buon trampolino di lancio. Madrid è la Milano della Spagna, è la capitale economica di questo Paese. Anche lì le cose non sono proprio facili, ma sono rimasto colpito da una precedente esperienza formativa in Spagna e mi piacerebbe ripeterla”. Aldo, infatti, è stato in Erasmus in Almería per un anno (è rientrato lo scorso ottobre): “Lì ho sostenuto cinque esami con il massimo dei voti. Chi dice che è facile superare gli esami in Erasmus? Non è esattamente così… Tanto per cominciare non conoscevo la lingua e ho dovuto studiare in spagnolo. Ho preso qualche lezione privata prima di partire, ma ho studiato lì. Rimanevo sempre in biblioteca e in casa avevo un coinquilino spagnolo e una messicana e mi esercitavo con loro. Lì sei obbligato a praticare la lingua e impararla velocemente perché i programmi degli esami sono uguali a quelli degli studenti spagnoli. Nessuno sconto, ho fatto tutto da solo, ma ora sono soddisfatto di me”. Un’esperienza sognata dalla Triennale e nata dall’esigenza di sperimentare la vita universitaria e il mondo fuori dai propri confini: “Tutti dovrebbero avere l’Erasmus in curriculum, tutti dovrebbero andare fuori per studiare o lavorare perché si migliora a livello personale e professionale”. Il suo percorso universitario, all’inizio, non è stato facilissimo, ma non ha mollato. E ha sempre coniugato studio e lavoro: “prima come cameriere, poi ho cominciato a dare ripetizioni e infine sono entrato in un’azienda per la quale mi occupavo di data entry. Era un lavoro più vicino al mio campo di studi, ma dopo sette mesi ho smesso. Non c’erano molte prospettive e io dovevo concentrarmi sugli studi più complessi della Magistrale, ma ho continuato a dare ripetizioni”. Nel futuro, Aldo si vede in banca: “La scelta di studiare Economia nasce sia come prosieguo degli studi superiori di ragioneria sia perché è la strada che conduce direttamente all’obiettivo che mi sono posto”.
È una giramondo Ludovica Scamardella, con il viaggio nel sangue: “Il mio obiettivo è lavorare all’estero. Mi piace viaggiare e ho sempre fatto vacanze ed esperienze di studio in altri paesi. Ho cominciato con Bath, da adolescente, in un college durante l’estate per due settimane. Poi negli anni della scuola vinsi il progetto PON e andai a Birmingham per un mese. Al secondo anno di Triennale sono andata in Erasmus a Salamanca dove ho sostenuto cinque esami”. Anche per Ludovica l’esperienza all’estero ha rappresentato un’occasione di arricchimento linguistico e personale: “Non conoscevo lo spagnolo, non avevo fatto corsi prima di partire. Ma per tutto il tempo che sono rimasta in Spagna non sono mai stata insieme a persone italiane. La mia migliore amica lì era colombiana. Trascorreva tutto il giorno con me, mi aiutava con la grammatica e all’improvviso mi sono accorta che riuscivo a parlare con lei senza sforzo. Ho stretto molte amicizie e sono tornata lì per le vacanze. Anche durante la Magistrale avevo vinto una borsa Erasmus, ma per la Francia. Però non sono partita. Non conoscevo la lingua. Molti esami, inoltre, non sarebbero stati convalidati in Italia e ho preferito non perdere tempo”. E ora Madrid: “Conosco la lingua, mi piacciono il clima e il popolo spagnolo. C’è molta somiglianza con il sud Italia. Mio cugino lavora là da nove anni e molti amici vivono e studiano a Madrid. Avrei sicuramente una guida e un appoggio. Magari durante il periodo di tirocinio proverò anche a cercare un lavoretto”. Per Ludovica, lo studio dell’economia è di famiglia: “Mia madre è mediatore creditizio. Prima di partire lavorerò anche un po’ con lei, anche se a me interessa la carriera manageriale. Sono una ragazza molto ambiziosa e voglio puntare in alto!”.
Tra i cinque studenti c’è una gran voglia di andare all’avventura. Partire per avere un futuro migliore è quanto spera Aldo Alfano: “Voglio partire per capire se avrò la possibilità di avere un futuro a Madrid. Questi tre mesi in Spagna potrebbero essere anche un buon trampolino di lancio. Madrid è la Milano della Spagna, è la capitale economica di questo Paese. Anche lì le cose non sono proprio facili, ma sono rimasto colpito da una precedente esperienza formativa in Spagna e mi piacerebbe ripeterla”. Aldo, infatti, è stato in Erasmus in Almería per un anno (è rientrato lo scorso ottobre): “Lì ho sostenuto cinque esami con il massimo dei voti. Chi dice che è facile superare gli esami in Erasmus? Non è esattamente così… Tanto per cominciare non conoscevo la lingua e ho dovuto studiare in spagnolo. Ho preso qualche lezione privata prima di partire, ma ho studiato lì. Rimanevo sempre in biblioteca e in casa avevo un coinquilino spagnolo e una messicana e mi esercitavo con loro. Lì sei obbligato a praticare la lingua e impararla velocemente perché i programmi degli esami sono uguali a quelli degli studenti spagnoli. Nessuno sconto, ho fatto tutto da solo, ma ora sono soddisfatto di me”. Un’esperienza sognata dalla Triennale e nata dall’esigenza di sperimentare la vita universitaria e il mondo fuori dai propri confini: “Tutti dovrebbero avere l’Erasmus in curriculum, tutti dovrebbero andare fuori per studiare o lavorare perché si migliora a livello personale e professionale”. Il suo percorso universitario, all’inizio, non è stato facilissimo, ma non ha mollato. E ha sempre coniugato studio e lavoro: “prima come cameriere, poi ho cominciato a dare ripetizioni e infine sono entrato in un’azienda per la quale mi occupavo di data entry. Era un lavoro più vicino al mio campo di studi, ma dopo sette mesi ho smesso. Non c’erano molte prospettive e io dovevo concentrarmi sugli studi più complessi della Magistrale, ma ho continuato a dare ripetizioni”. Nel futuro, Aldo si vede in banca: “La scelta di studiare Economia nasce sia come prosieguo degli studi superiori di ragioneria sia perché è la strada che conduce direttamente all’obiettivo che mi sono posto”.
È una giramondo Ludovica Scamardella, con il viaggio nel sangue: “Il mio obiettivo è lavorare all’estero. Mi piace viaggiare e ho sempre fatto vacanze ed esperienze di studio in altri paesi. Ho cominciato con Bath, da adolescente, in un college durante l’estate per due settimane. Poi negli anni della scuola vinsi il progetto PON e andai a Birmingham per un mese. Al secondo anno di Triennale sono andata in Erasmus a Salamanca dove ho sostenuto cinque esami”. Anche per Ludovica l’esperienza all’estero ha rappresentato un’occasione di arricchimento linguistico e personale: “Non conoscevo lo spagnolo, non avevo fatto corsi prima di partire. Ma per tutto il tempo che sono rimasta in Spagna non sono mai stata insieme a persone italiane. La mia migliore amica lì era colombiana. Trascorreva tutto il giorno con me, mi aiutava con la grammatica e all’improvviso mi sono accorta che riuscivo a parlare con lei senza sforzo. Ho stretto molte amicizie e sono tornata lì per le vacanze. Anche durante la Magistrale avevo vinto una borsa Erasmus, ma per la Francia. Però non sono partita. Non conoscevo la lingua. Molti esami, inoltre, non sarebbero stati convalidati in Italia e ho preferito non perdere tempo”. E ora Madrid: “Conosco la lingua, mi piacciono il clima e il popolo spagnolo. C’è molta somiglianza con il sud Italia. Mio cugino lavora là da nove anni e molti amici vivono e studiano a Madrid. Avrei sicuramente una guida e un appoggio. Magari durante il periodo di tirocinio proverò anche a cercare un lavoretto”. Per Ludovica, lo studio dell’economia è di famiglia: “Mia madre è mediatore creditizio. Prima di partire lavorerò anche un po’ con lei, anche se a me interessa la carriera manageriale. Sono una ragazza molto ambiziosa e voglio puntare in alto!”.