A Medicina occorre “studiare e sudare”

Inaugurazione dell’anno accademico alla Facoltà di Medicina, alla presenza delle neo-matricole di entrambi i Corsi di Laurea (Napoli e Caserta). In apertura dell’incontro, tenutosi il 4 ottobre nell’Aula Antonelli del complesso didattico di S. Patrizia, entrambi i Presidenti dei Corsi di Laurea, i professori Italo Francesco Angelillo e Paolo Golino, hanno dato il benvenuto ai ragazzi esprimendo la piena volontà di uniformare gli ordinamenti che, ad oggi, presentano varie divergenze. “A partire dal prossimo anno – hanno detto – i Corsi di Napoli e Caserta saranno molto simili se non identici”. Il Preside prof. Giuseppe Paolisso sintetizza il proprio intervento in due parole: “Impegno da parte degli studenti e collaborazione dei docenti”. “Il nostro compito è quello di formare i migliori medici del futuro. Per voi ci sarà da studiare e sudare nei prossimi anni – ha detto rivolto alla platea studentesca – C’è anche da dire che, in Italia, andiamo incontro ad una carenza di medici, soprattutto specialisti, e ciò non può che andare a vostro favore”. Spazio, poi, alla Lectio Magistralis del prof. Giovanni Delrio, ex Preside e ordinario di Biologia che andrà in pensione dal primo novembre, dal titolo ‘La formazione del medico’, il quale ha proposto spunti di riflessione e fornito consigli per cercare di predisporre agli studi accademici i futuri medici. “In genere, coloro che entrano a Medicina – ha affermato Delrio – sono consci di aver optato per una Facoltà che richiede molto impegno ma, allo stesso tempo, non sono pienamente convinti della scelta”. Per diventare un medico “con la M maiuscola” è necessario sapere, saper fare e saper essere. “Le prime due cose le potete apprendere all’Università, ma saper essere medico è molto complicato, in quanto è necessario imparare ad interagire con il paziente, capirne problematiche ed esigenze, curarlo mantenendo sempre un comportamento altamente morale, oltre al segreto professionale”. Delrio si è, poi, soffermato sugli anni di studio universitario. “Una delle battaglie più grosse è far capire agli studenti che l’Università non è un esamificio, piuttosto un luogo di crescita professionale e personale. Se le richieste dei ragazzi continuano a riguardare l’aumento del numero degli appelli d’esame, allora non hanno capito nulla del funzionamento dell’Università”. Il primo anno, molto teorico, è caratterizzato dalla presenza di discipline scientifiche di base di cui, spesso, le matricole non avvertono l’importanza. “Non si può essere buoni medici se non si hanno le idee chiare su insegnamenti come Chimica, Fisica, Biochimica, Biologia, Fisiologia, Statistica. Purtroppo, si arriva dalle superiori con nozioni molto scarse. A maggior ragione, dunque, è importante partecipare alle lezioni in maniera attiva e non presentarsi in aula solo perché c’è l’obbligo di frequenza, porre domande ai docenti, chiarire i propri dubbi anche al fine di stabilire una buona interazione e un rapporto di collaborazione reciproca con i professori, i quali avranno sempre la porta aperta”. Un ultimo consiglio: “Quando avrete bisogno di chiedere consigli a colleghi di qualche anno più grandi, assicuratevi prima che siano studenti in corso, con una buona media, altrimenti vi scoraggeranno solo!”. 
Stimolati dalle parole del prof. Delrio, sono diversi i ragazzi che esprimono la propria voglia di imparare. “Fare il medico è la mia aspirazione più grande – afferma Paolo,19enne napoletano – ce la metterò tutta anche se so che non è un percorso semplice”. Elena, neo diplomata col massimo dei voti, ha già le idee chiare sul proprio futuro: “Vorrei specializzarmi in Oncologia, e mi rendo conto che la strada è molto lunga. Spero di poter contare sull’aiuto dei professori, come è stato detto”. Marco e Antonella, neo-matricole di Caserta, affermano: “ci sarà molto da studiare, ma ne siamo consapevoli. A breve, cominceremo a seguire i corsi e potremo capire meglio il sistema universitario”.
Maddalena Esposito
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