Nato come campus universitario ispirato ai modelli anglosassoni, Monte Sant’Angelo non ha mantenuto tutte le sue promesse, sebbene dal 1990, anno in cui sono stati inaugurati i primi edifici, sia ancora in via di ultimazione. Vi convergono studenti di Economia, Ingegneria e Scienze. Le testimonianze di alcuni alla ripresa dei corsi. “La struttura è insufficiente da molti punti di vista. A cominciare dai servizi igienici e dalla pulizia – dice Maria Rosaria Monaco, iscritta al terzo anno di Economia Aziendale – Nonostante ci siano gli spazi per studiare, l’atmosfera non è di quelle che conciliano la concentrazione. Per trovare posto, occorre arrivare presto. Se si ha un buco fra le lezioni durante la giornata e si vuole ripetere le lezioni, conviene sfruttare la pausa pranzo per sperare di trovare un tavolo da studio disponibile”. “In estate qui dentro fa veramente caldo sia in aula che fuori perché il tetto non è altro che un’enorme vetrata, in pratica una serra – sottolinea Alessia Mascolini, studentessa del Corso di Laurea in Biologia Generale e Applicata – Anche il parcheggio non basta per tutti, dopo le otto del mattino, al massimo le 8.30, è molto difficile trovare posto”.
Fra le necessità di una sede universitaria, vi è quella di avere una mensa o perlomeno dei punti ristoro. Monte Sant’Angelo ha tre mense-caffetterie regolarmente funzionanti, dislocate nei punti nevralgici del complesso o al confine fra Dipartimenti diversi. Si trovano, rispettivamente, nell’edificio di servizio che si vede anche dalla strada, meglio noto con la definizione di Centri Comuni, presso l’aulario A e nel Dipartimento di Biologia. Fino alla scorsa primavera c’era anche una mensa situata nella palazzina che ospita i Dipartimenti di Economia ma in questo momento è chiusa. “Il servizio mensa basta a soddisfare tutte le richieste, soprattutto quando si vuole un piatto caldo, perché i panini, la pietanza che in genere prendiamo più spesso, terminano in fretta. L’unico inconveniente è che non trovi sempre un posto disponibile per sederti”, dicono al riguardo Maria Rosaria e Alessia. “Seguo solo tre volte la settimana, pertanto non frequento granché la mensa. Facciamo lezione alle aule T e G e si deve camminare un po’ per arrivare alla mensa più vicina. Quindi preferisco portarmi un panino da casa e non sprecare il poco tempo disponibile fra l’ultima lezione della mattina e la prima del pomeriggio, rischiando, magari, di non trovare più niente”, spiega, al riguardo, Miriana Amato di Scienze del Turismo. Poi aggiunge un consiglio per le matricole: “Se avete bisogno di informazioni, rivolgetevi agli uffici perché la rete non è molto chiara”. “Le mense, i bar ed i distributori automatici ci sono e funzionano. Il problema di Monte Sant’Angelo è arrivarci – interviene Giorgio Mellos, studente di Biologia Generale e Applicata – Sono un pendolare. Ogni giorno compio un lungo viaggio ed ogni giorno soffro l’affollamento nell’autobus che collega alla stazione di Campi Flegrei”. Della stessa opinione anche le colleghe Nunzia e Anna: “Il complesso è bellissimo. C’è tutto e si sta benissimo, l’unico problema è arrivare qui se non si ha un mezzo privato”. Infine, un consiglio alle matricole: “se fate lunghi viaggi, approfittate quanto più potete del tempo che trascorrete all’università. Restate, magari, un po’ in più a studiare qui, perché poi si fa tardi e ripetere a casa diventa più complicato”.
Fra le necessità di una sede universitaria, vi è quella di avere una mensa o perlomeno dei punti ristoro. Monte Sant’Angelo ha tre mense-caffetterie regolarmente funzionanti, dislocate nei punti nevralgici del complesso o al confine fra Dipartimenti diversi. Si trovano, rispettivamente, nell’edificio di servizio che si vede anche dalla strada, meglio noto con la definizione di Centri Comuni, presso l’aulario A e nel Dipartimento di Biologia. Fino alla scorsa primavera c’era anche una mensa situata nella palazzina che ospita i Dipartimenti di Economia ma in questo momento è chiusa. “Il servizio mensa basta a soddisfare tutte le richieste, soprattutto quando si vuole un piatto caldo, perché i panini, la pietanza che in genere prendiamo più spesso, terminano in fretta. L’unico inconveniente è che non trovi sempre un posto disponibile per sederti”, dicono al riguardo Maria Rosaria e Alessia. “Seguo solo tre volte la settimana, pertanto non frequento granché la mensa. Facciamo lezione alle aule T e G e si deve camminare un po’ per arrivare alla mensa più vicina. Quindi preferisco portarmi un panino da casa e non sprecare il poco tempo disponibile fra l’ultima lezione della mattina e la prima del pomeriggio, rischiando, magari, di non trovare più niente”, spiega, al riguardo, Miriana Amato di Scienze del Turismo. Poi aggiunge un consiglio per le matricole: “Se avete bisogno di informazioni, rivolgetevi agli uffici perché la rete non è molto chiara”. “Le mense, i bar ed i distributori automatici ci sono e funzionano. Il problema di Monte Sant’Angelo è arrivarci – interviene Giorgio Mellos, studente di Biologia Generale e Applicata – Sono un pendolare. Ogni giorno compio un lungo viaggio ed ogni giorno soffro l’affollamento nell’autobus che collega alla stazione di Campi Flegrei”. Della stessa opinione anche le colleghe Nunzia e Anna: “Il complesso è bellissimo. C’è tutto e si sta benissimo, l’unico problema è arrivare qui se non si ha un mezzo privato”. Infine, un consiglio alle matricole: “se fate lunghi viaggi, approfittate quanto più potete del tempo che trascorrete all’università. Restate, magari, un po’ in più a studiare qui, perché poi si fa tardi e ripetere a casa diventa più complicato”.