Ad Agraria studenti predisposti all’apprendimento delle materie scientifiche

“La Facoltà di Agraria non sta all’agricoltore come quella di Ingegneria non sta al muratore”. Il prof. Paolo Masi, tecnologo alimentare, neo eletto alla Presidenza della Facoltà (si insedierà il 1°novembre, succedendo al prof. Alessandro Santini), ricorre a questa analogia per sfatare un convincimento errato: che Agraria formi gli agricoltori del futuro. “Noi formiamo professionisti che opereranno in diversi ambiti. Dalla produzione alla trasformazione di prodotti destinati all’alimentare, dall’intervento sull’ambiente forestale allo sfruttamento economico di aree rurali, dalla cura e progettazione del verde al recupero di aree naturali degradate. Si tratta di professioni estremamente stimolanti”.
I Corsi di Laurea triennali attivi sono ben sei: Scienze e Tecnologie agrarie; Produzioni vegetali; Tecnologie alimentari; Scienze forestali e ambientali; Tecnologie delle produzioni animali, interfacoltà con Veterinaria; Viticoltura ed Enologia, unico a numero programmato. Il prof. Masi punta l’accento sul loro carattere altamente scientifico: “spesso le neomatricole credono di incontrare materie per le quali sia sufficiente l’approccio discorsivo. Invece, per tutti i livelli dei nostri corsi è richiesto che gli studenti siano predisposti all’apprendimento di materie come la matematica, la chimica, la fisica, la biologia. I nostri docenti provengono da ambiti scientifici molto vari. Siamo la Facoltà in cui insegna il maggior numero di ingegneri dopo quella di Ingegneria, di chimici dopo quella di Chimica, di biologi dopo quella di Biologia”.
I dati dicono che la consapevolezza di ciò da parte dei giovani è aumentata. Lo stesso prof. Masi conferma che cresce il numero di allievi di provenienza liceale, anche se aggiunge: “dobbiamo continuare a lavorare sull’immagine, per far sì che Agraria non sia più un ripiego per chi cerca degli studi che si presumono, a torto, facili, bensì diventi una Facoltà di prima scelta, poiché offre delle opportunità concrete”.
La concretezza delle opportunità si riallaccia alla vastità degli ambiti disciplinari trattati: “il modo di rapportarsi allo sfruttamento della natura è cambiato, dobbiamo dare una risposta a problemi diversi da quelli degli anni ‘50, oggi trattiamo i problemi economici di un mondo complesso. Così i nostri laureati hanno molte possibilità, soprattutto  nel settore agroalimentare, che è il primo settore di rilevanza industriale in Europa”.
Per riuscire bene in questo tipo di studi è essenziale impegnarsi con regolarità, senza rimandare. “L’apprendimento è facile se vi si lavora quotidianamente, diventa difficile quando cominciano ad accumularsi i debiti”. Il neo Preside comincerà da subito a lavorare sul fronte dei servizi agli studenti, essenzialmente su due fronti: mensa e alloggi. “Cercheremo di risolvere il problema della mensa, che non è a norma e per la quale vanno individuate soluzioni alternative, e degli alloggi, per i quali stiamo pensando a delle joint venture con i privati, in maniera da offrire ai nostri tanti fuori sede degli alloggi dignitosi a prezzi accettabili”.
(Sa.Pe.)
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