Ad Economia “per far fruttare il talento”

“Una fetta non trascurabile della vita di tutti noi è regolata da relazioni di tipo economico. Quello che accomuna tutti i soggetti che si occupano di questa disciplina, è l’interesse a far fruttare il talento delle persone, mettendo a disposizione le loro specificità e traendone profitto”. A parlare è il prof. Achille Basile, Preside della Facoltà di Economia.  Chi si laurea in Economia, sceglie di seguire un percorso di studi che lo costringe a confrontarsi con i problemi reali. “Significa essere interessati a capire se è giusto quello che si dice sul risparmio, a cercare il modo migliore di gestire un’azienda, a trovare, con fantasia, meccanismi per offrire prodotti nuovi, soddisfacendo i bisogni della gente. Non tutti devono essere Guido Rossi o Alessandro Profumo, però bisogna avere le competenze per ricoprire le posizioni che si occupano”.
In conseguenza della sua grande multidisciplinarità, questi studi offrono una certa flessibilità. “Si studiano materie giuridiche, quantitative, aziendalistiche, storiche. Solo un corso di laurea così vario e flessibile può dare le competenze per affrontare le sfide. Questo dovrebbe piacere”. L’organizzazione delle attività didattiche prevede periodi compatti di lezioni, seguiti, a distanza di un mese circa, dalle sedute d’esame. “Questo tipo di impostazione è funzionale all’idea di seguire un corso, maturare le conoscenze e subito sottoporsi alla prova. Nel tempo abbiamo avuto modo di verificarne l’organizzazione e non abbiamo lamentele dagli studenti”.
Per poter svolgere tutte le attività previste e non accavallare gli orari, le lezioni cominciano alle 8:30 e durano fino al pomeriggio. Questo regime verrà mantenuto fino al secondo semestre, quando dovrebbe essere inaugurato un nuovo aulario a disposizione dell’intero campus di Monte Sant’Angelo. Nonostante tutto, gli orari non sono stressanti. “Gli studenti dovranno venire a lezione solo tre volte a settimana e avranno a disposizioni gli altri giorni per studiare”.
L’università sta per cambiare ancora, chi si immatricolerà quest’anno, si ritroverà l’anno prossimo con un ordinamento diverso che “prevederà un minor numero di esami. E’ nostra intenzione consentire il passaggio del maggior numero di persone possibili alla nuova organizzazione. La speranza è quella di migliorare l’offerta, offrendo un servizio meglio organizzato”.
Da tempo l’internazionalizzazione, attraverso l’istituzione di lauree a doppio titolo con altre università europee, è uno degli obiettivi di primaria importanza per la Facoltà. È in piedi un accordo con l’Università di Lione nell’ambito della Statistica e dell’Economia Quantitativa. C’è già stato uno scambio fra docenti e, tra non molto, uno studente conseguirà la laurea specialistica con il doppio titolo. Le lunghe procedure burocratiche per la laurea magistrale in Economia Aziendale, in convenzione con Parigi XII, e la laurea triennale, sempre in Economia Aziendale, in collaborazione con Alicante, sono finalmente concluse e, già da quest’anno, gli studenti potranno chiedere di inserirsi in questi percorsi. “Il grosso è fatto e credo che siamo stati d’esempio anche per altre Facoltà. L’ideale sarebbe avere un titolo di laurea riconosciuto su scala europea, però mi rendo conto che non è una cosa banale”. A proposito dell’internazionalizzazione, una prassi sempre più comune in tutto l’Ateneo, è quella di rilasciare certificati in lingua inglese. “Ora il Centro di Ateneo può rilasciarli senza dover ricorrere a traduttori e consolati.  È un servizio importante per gli studenti che ne fanno richiesta, perché vanno all’estero ed hanno bisogno di iscriversi alle associazioni che corrispondono ai nostri albi professionali”. La Facoltà sta inoltre pensando ad un intero percorso in lingua inglese. “Se si realizzerà, lo presenteremo insieme all’offerta formativa per l’anno prossimo, quello in cui entrerà in vigore la riforma. Bisogna trovare un equilibrio tra la domanda interna ed una potenziale richiesta da parte di studenti stranieri. Probabilmente dovremo pensare ad una sorta di incentivazione con in termini di crediti e di esenzione dalle tasse”.
Simona Pasquale
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