“Di locali convenzionati qui non ce ne sono. L’unico è la Pasticceria Angelo Carbone nei paraggi, dove fortunatamente si mangia molto bene”, afferma Chiara Montedoro, studentessa del primo anno di Medicina in lingua inglese, che incontriamo proprio nel locale del centro storico napoletano (in Largo Regina Coeli). È con i suoi colleghi in pausa dopo aver sostenuto l’esame di Fisica. “È stata dura, ma ce l’abbiamo fatta ed ora ci rilassiamo mangiando qualcosa di buono”, continua Simona Brunetti. “Di solito, noi del Corso in lingua non abbiamo una grande esigenza di pranzare fuori, visto che finiamo di seguire alle 14.00, ma gli studenti di Medicina (Corso classico) sì. Seppure volessimo un pasto caldo, dovremmo pagarlo a prezzo intero, perché non abbiamo la tessera A.DI.S.U.”, spiega Laura Colacino. In Facoltà soltanto distributori di merendine e caffè, non c’è un vero e proprio bar o luogo di ristoro. “Sarebbe carino averne uno, per stare insieme come lo stiamo facendo oggi, invece di uscire fuori dalla struttura universitaria”, aggiunge Elodia Brunetti. “Siamo i privilegiati della SUN, italiani che studiano Medicina in inglese. Questo ci consente di non fare file per qualsiasi cosa, dato che siamo in pochi, di usufruire dei laboratori e di avere un rapporto confidenziale con i professori”, rivela Stefano Sirani. Però, come gli altri colleghi di Medicina del Corso tradizionale, chiedono un ufficio dell’Azienda per il Diritto allo Studio anche al centro storico, per non dover affrontare un viaggio allo scopo di chiedere ed ottenere agevolazioni legittime. La sede dell’Adisu, lo ricordiamo, è in Corso Giannone a Caserta. È lì che bisogna consegnare la documentazione richiesta (informazioni sul
sito www.adisun.it) e ritirare i buoni cartacei che consentono di pranzare (il menù comprende un primo piatto, un secondo con contorno, frutta, pane e una bottiglina d’acqua) presso i punti ristoro convenzionati al costo di 2 o 3 euro o gratuitamente (a seconda della fascia di appartenenza).
“Anche noi per il rinnovo del contratto con l’A.DI.S.U. dobbiamo recarci a Caserta, ma quest’incombenza capita una volta l’anno, più che altro il problema ce l’hanno i ragazzi per chiedere la convenzione. Noi registriamo in ogni caso un’ottima affluenza”, dice Daniela Carbone, gestore della pasticceria Carbone che è il ritrovo di studenti, medici e personale ospedaliero, dove si instaurano rapporti confidenziali tra le diverse categorie. E racconta: “abbiamo stretto amicizia con alcuni studenti Erasmus spagnoli, che quotidianamente vengono a farci visita ed a consumare un pasto completo”. Il prezzo senza convenzione è di 10 euro, bibita compresa: “Ci rendiamo conto che per gli studenti è un problema, se devono pranzare quotidianamente fuori. In più ci chiedono come fare per avere l’agevolazione e noi, non essendo l’ufficio preposto, non sappiamo dare indicazioni”.
sito www.adisun.it) e ritirare i buoni cartacei che consentono di pranzare (il menù comprende un primo piatto, un secondo con contorno, frutta, pane e una bottiglina d’acqua) presso i punti ristoro convenzionati al costo di 2 o 3 euro o gratuitamente (a seconda della fascia di appartenenza).
“Anche noi per il rinnovo del contratto con l’A.DI.S.U. dobbiamo recarci a Caserta, ma quest’incombenza capita una volta l’anno, più che altro il problema ce l’hanno i ragazzi per chiedere la convenzione. Noi registriamo in ogni caso un’ottima affluenza”, dice Daniela Carbone, gestore della pasticceria Carbone che è il ritrovo di studenti, medici e personale ospedaliero, dove si instaurano rapporti confidenziali tra le diverse categorie. E racconta: “abbiamo stretto amicizia con alcuni studenti Erasmus spagnoli, che quotidianamente vengono a farci visita ed a consumare un pasto completo”. Il prezzo senza convenzione è di 10 euro, bibita compresa: “Ci rendiamo conto che per gli studenti è un problema, se devono pranzare quotidianamente fuori. In più ci chiedono come fare per avere l’agevolazione e noi, non essendo l’ufficio preposto, non sappiamo dare indicazioni”.