Allarme scarafaggi: la testimonianza di una studentessa

L’inadeguatezza delle strutture, la carenza di risorse e l’efficacia dei servizi sono argomenti spesso oggetto di critiche sferzanti da parte degli studenti de L’Orientale, tornati alla ribalta in occasione di uno spiacevole episodio verificatosi lo scorso 6 marzo. “È appena iniziato il secondo semestre e abbiamo già tre lezioni da recuperare: una annullata a causa dell’allerta meteo, una a causa dello sciopero dei trasporti e l’ultima per una circostanza imprevista”, racconta una studentessa iscritta a Mediazione Linguistica e Culturale. “Il martedì abbiamo lezione di Letteratura Spagnola I dalle 12.30 alle 14.30 nell’Aula R4 di Palazzo Santa Maria Porta Coeli. Dopo dieci minuti dall’inizio della lezione, alcuni ragazzi dicono di aver visto in aula uno scarafaggio. Uno studente, il più temerario, visto il panico generato, per assicurare il ritorno alla normalità, si alza per schiacciarlo. Ritorna il silenzio, ma dopo pochi secondi, altre studentesse cominciano ad allarmarsi, sostengono di aver visto un altro scarafaggio. Data la situazione, la docente ha saggiamente abbandonato l’aula per chiedere in guardiola la disponibilità di altre aule libere in cui poter tenere lezione. Non ce n’erano. La docente ha deciso di sospendere la lezione e ha detto: “ci sono sedute per terra e per motivi igienico-sanitari non posso trattenervi”. Un episodio grave di per sé in quanto ha compromesso il normale svolgimento di una lezione che, per fortuna, solo grazie alla disponibilità della docente, ci verrà fatta recuperare. Altrettanto grave il fatto che non vi fosse altrove un’altra aula in cui sistemarci in via temporanea. Non è la prima volta che accade una cosa simile”. Nelle giornate successive del 7 e 8 marzo l’attività didattica prevista in quell’aula è stata sospesa per inagibilità della struttura. Dell’appello della matricola resta, però, una domanda in sospeso: “paghiamo le tasse, passiamo più tempo all’Università che a casa, riteniamo la frequenza indispensabile per il nostro percorso di studi. È possibile assicurare una buona tenuta e manutenzione degli spazi dell’Ateneo?”.
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