Giovedì 6 ottobre, primo piano della sede di via Toledo della Facoltà di Architettura, poco dopo mezzogiorno: la sala plotter è completamente deserta. Neppure uno studente al lavoro, nessuno in lista di attesa. Unica presenza in aula è quella di Ciro Esposito, l’impiegato che, con il suo collega Pasquale De Maio, è stato distaccato dalla Presidenza al Centro di Plottaggio. “Non è la prima volta”, racconta, “che accade di non avere nessuno studente in aula. In media, utilizzano i plotter una decina di ragazzi la settimana”. Un paio al giorno. Pochi, se si considera che il Centro è aperto dalle otto di mattina alle sette di pomeriggio, cinque giorni la settimana. Eppure, che quella di avere in Facoltà le macchine indispensabili alla stampa delle tavole a colori fosse una necessità molto sentita, ad Architettura, è fuor di dubbio. Lo raccontano anni ed anni di petizioni da parte delle rappresentanze studentesche. Come spiegare, dunque, la scarsa affluenza che si è registrata fino ad oggi nell’aula realizzata nella sede dello Spirito Santo? “Io credo – dice Esposito – che ci sia ancora la necessità di far conoscere agli studenti questa possibilità. Proprio qualche giorno fa ho incontrato un ragazzo, iscritto ad Architettura, che conosco bene. Era in un centro privato nei pressi di Piazza del Gesù ed aspettava di stampare a pagamento le tavole a colori. Mi sono meravigliato, gli ho chiesto perché non utilizzasse l’aula stampa della sua Facoltà, dove si lavora gratuitamente ed occorre soltanto portare la carta da casa. Quel ragazzo è caduto dalle nuvole. Semplicemente non era a conoscenza dell’aula con i plotter”. Quest’ultima è stata inaugurata a fine maggio. “Che io sappia”, prosegue Esposito, “per far circolare l’informazione il Preside ha sensibilizzato i docenti affinché ciascuno nei suoi corsi informasse gli allievi della possibilità di stampare le tavole a colori in Facoltà, piuttosto che all’esterno. Immagino dunque che l’afflusso degli studenti aumenterà notevolmente nei prossimi giorni, quando inizieranno le lezioni”. Se così sarà, i due plotter installati nell’aula dello Spirito Santo potrebbero perfino rivelarsi insufficienti. “In prospettiva – dice infatti Esposito – sarebbe utile acquistarne un terzo. Magari del tipo Ao, perché consente di stampare in tutti i formati. Attualmente una delle macchine è invece A1. Significa che permette di stampare da A1 ad A3, ma non Ao”. Un altro suggerimento: “In questa prima fase di rodaggio ci siamo resi conto che è molto scomodo installare ogni volta la carta portata dagli studenti. Si perde tempo a posizionarla, a volte si inceppa. Meglio sarebbe impiegare la carta dell’Università, anche perché il vero costo dei plotter è rappresentato dalle cartucce. Costano ciascuna tra i 70 e gli 80 euro ed ogni macchina ne porta sei. La carta è un costo marginale. Si potrebbe prevedere che gli studenti di Architettura, quando si iscrivono, aggiungano una piccola somma alle tasse, magari dieci euro, che potrebbe finanziare l’acquisto annuale da parte della Facoltà della carta del centro di plottaggio”.
Il locale adibito all’uso dei plotter è l’ex aula S1.1, in via Forno Vecchio 36. Chi voglia stampare deve essere iscritto ad Architettura e deve presentarsi con un documento di identità e con un certificato (non più vecchio di 4 mesi) che attesti che la persona interessata all’uso dei plotter è realmente uno studente universitario iscritto alla Facoltà di Architettura.
(Fa.Ge.)
Il locale adibito all’uso dei plotter è l’ex aula S1.1, in via Forno Vecchio 36. Chi voglia stampare deve essere iscritto ad Architettura e deve presentarsi con un documento di identità e con un certificato (non più vecchio di 4 mesi) che attesti che la persona interessata all’uso dei plotter è realmente uno studente universitario iscritto alla Facoltà di Architettura.
(Fa.Ge.)