Appello a novembre, un’opportunità per tutti

Il buongiorno degli studenti di Farmacia si vede dal mattino del primo ottobre. Quella giornata, infatti, ha salutato gli studenti con una sorpresa. Con un avviso, esposto in una delle bacheche dell’edificio di via Montesano, il Direttore di Dipartimento Ettore Novellino ha annunciato la possibilità per tutti (non più solo i fuoricorso e i ripetenti) di sostenere esami a novembre purché, naturalmente, sia stato assolto l’obbligo di frequenza al corso. Il traguardo è stato salutato con soddisfazione dall’AISF, l’Associazione Italiana Studenti di Farmacia, attraverso un manifesto. Una possibilità in più che non solo restituisce quanto sottratto nella precedente sessione, ma addirittura sembra garantire ai ragazzi una distribuzione delle prove più congeniale alle esigenze di studio. Questa, almeno, è la considerazione di Sabrina Di Martino, al secondo anno di Controllo di qualità: “hanno tolto un appello nella sessione estiva, riducendo le date da quattro a tre. Siamo comunque molto soddisfatti della nuova distribuzione. Prima, concentrando tutto tra giugno e luglio, c’erano solo pochi giorni di distanza tra una prova e l’altra”. Parla di un avvicinamento del Dipartimento a situazioni che altrove rappresentano già la norma, invece, Veronica: “Farmacia era uno dei pochi che non aveva appelli tra settembre e gennaio. È un buon passo in avanti. È giustissimo che sia aperto a tutti”. È contenta, però “se si riesce a fissare qualcosa a marzo o ad aprile, va ancora meglio”. Sulla stessa linea il commento di Anna Bruno: “secondo me un ulteriore appello servirebbe molto più ad aprile che a novembre perché, nella seconda parte dell’anno, abbiamo una mole di lavoro più ampia”. Per lei, al secondo anno di Farmacia, quello che conta veramente, comunque “è avere costanza, frequentare le aule, tornare a casa e studiare. Seguire è fondamentale perché dà un metodo di studio. È da considerare, però, che siamo qui dal lunedì al giovedì, quindi il tempo per stare sui libri si riduce molto”. Con il rischio di non riuscire a fare tutto. Ragione per tirare un sospiro di sollievo di fronte alla novità del momento. Lo sottolinea una collega di Anna, Carmen Iodice: “abbiamo tantissimi esami, quindi quella del primo ottobre è stata una notizia molto positiva. Un appello in più ci consente di recuperare l’esame che non abbiamo superato”. Quale? Anatomia. “È complesso. Il corso non ci è piaciuto molto e abbiamo preferito concentrarci su materie che prevedevano più ore di esercitazione, come Chimica”. Parole pronunciate al plurale, perché tra colleghe e compagne di banco si progetta tutto insieme. Fa parte del team Marica Guarino, che spiega: “già stiamo studiando, ma è difficile prepararsi in un mese, soprattutto per una materia così vasta. La nuova data rappresenta principalmente uno sprone per studiare”. Sulla stessa barca si trovano Annachiara e Laura, che aggiungono: “ci mancava un solo esame per concludere il primo anno, quindi adesso abbiamo la possibilità di mettere la parola fine”. Quell’unico esame si chiama ancora una volta Anatomia: “noi ci proviamo. È una possibilità in più. Se ci riusciamo, bene, altrimenti, torneremo a gennaio così come programmato tempo fa”. Senza perdere di vista un nuovo anno accademico che è tutto da affrontare: “sicuramente rispetto a quando eravamo matricole abbiamo capito come studiare e come gestire i tempi. Adesso l’obiettivo è preparare bene Chimica organica, che è più pesante, e rinviare a febbraio Farmacognosia”. Per Arcangelo, l’importante “è sapersi organizzare. Chi ha seguito un corso e magari non ha avuto fortuna all’esame, ha un’occasione in più da sfruttare. Partire da zero con lo studio, stando contemporaneamente in aula per seguire i nuovi corsi è un’impresa ardua, sebbene a ottobre il ritmo sia ancora molto blando”. Deve ancora fare i conti con la nuova realtà Vincenzo Petrazzuolo, al secondo anno di Controllo di qualità. L’appello di novembre, per lui “è stato un fulmine a ciel sereno. È una grande opportunità. L’importante è studiare giorno per giorno. Arretrarsi qualcosa è un suicidio”. Lo sa bene il suo collega Giovanni Magro, che adesso ha modo di rimediare: “al primo anno non sono riuscito a dare Chimica organica, quindi a novembre avrò la possibilità di riscattarmi. Spero così di avere la possibilità di sostenere a gennaio tutte quelle prove che sono propedeutiche”. Felici anche le matricole, nonostante per loro gli esami rappresentino ancora un pensiero lontano. Il perché lo spiega Francesca, al primo anno di Scienze Nutraceutiche: “per noi matricole l’appello in più significa ridurre in aula il numero dei colleghi degli anni precedenti rimasti con esami arretrati”. Il buongiorno del primo ottobre è per tutti. 
Ciro Baldini
 
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