Da quando l’esame di Anatomia Umana I è diventato un’idoneità, quello di Anatomia Umana II è considerato il più impegnativo dell’intero Corso di Laurea. Alla prova scritta del 24 gennaio, su 162 candidati, 54 sono stati respinti. Tra coloro che sono stati ammessi all’orale del 25 e 26 gennaio, i voti superiori al 24 sono stati soltanto 33. Agli orali l’80% degli studenti è stato promosso ma i voti in media sono stati bassi: la maggioranza ha preso dal 18 al 24.
“Il numero di bocciati allo scritto è molto alto – afferma Rosanna, studentessa del secondo anno che ha seguito il corso nell’autunno 2010 – All’orale i docenti sono equi. Non si viene respinti per una sciocchezza. Se si è preparati, si passa”. Sono previste due prove intercorso facoltative. Se le si supera costituiscono credito per lo scritto d’esame che è articolato in 30 quiz a risposta multipla. Per superarlo occorre ottenere un punteggio minimo di 18/30. La prova orale si articola in tre colloqui successivi: il primo con le professoresse Clotilde Castaldo, Franca Di Meglio e Daria Nurzynska in cui bisogna riconoscere al microscopio delle sezioni di tessuto, individuando a quali organi corrispondano; il secondo con i professori Salvatore Sciorio e Rocco Spera incentrato sulla funzionalità dei vari organi ed il terzo con la professoressa Stefania Montagnani che verte sul sistema nervoso. “Il segreto è non farsi prendere dall’ansia. L’adrenalina sale e scende per tre volte di seguito – sostiene Marta – Il fatto che un mio amico sia passato dal 28 dello scritto al 18 mi ha traumatizzata. E’ un tipo serio, uno che studia, ma stamattina è andato nel pallone”.
I voti dei singoli colloqui vengono valutati assieme ai risultati della prova scritta per determinare il voto finale. “La prof.ssa Montagnani non fa la media matematica. Questo significa che all’orale può alzarti il voto al massimo 4 punti ma può anche abbassartelo”, racconta Ilaria, una degli esaminandi. “Le domande non sono difficili ma se parti da un buon punteggio allo scritto non è detto che ti venga confermato – ribatte Paola, iscritta al III anno – La prof.ssa Montagnani, se non sai rispondere alla prima domanda, non perde tempo, ti manda a casa. Però non boccia a libretto, ti dà la possibilità di ripresentarti all’appello successivo”.
Nella maggior parte dei casi, i voti dell’orale sono inferiori a quelli dello scritto. Quando una studentessa, Roberta, si aggiudica l’agognato 30, scoppia l’applauso dei colleghi. “La professoressa inizia con domande generali poi, a seconda di come si risponde, comincia ad approfondire – spiega Chiara, studentessa del secondo anno – Gli assistenti sono più esigenti. I professori badano a che tu abbia capito i concetti”. Emanuele ha ricevuto due domande dalla Montagnani: “Alla seconda mi ha suggerito di ritornare a febbraio. E’ colpa mia, ho saltato qualche argomento. Ho capito che lei ci tiene molto al sistema piramidale ed extrapiramidale, all’encefalo e al sistema limbico. Gli altri chiedono un po’ di tutto”. Anche Mauro racconta la sua esperienza: “Il prof. Spera mi ha fatto parlare dell’assorbimento dei sali biliari nell’intestino che esula dal programma. Dovremmo conoscerlo per averlo studiato per gli esami di Biochimica e Fisiologia ma non è detto che io li abbia già sostenuti”.
Gli studenti riferiscono che i docenti li interrogano anche su argomenti che rientrano nel programma di Anatomia I come, ad esempio, la vascolarizzazione ed il sistema linfatico. “A me hanno chiesto la struttura e la vascolarizzazione del surrene e poi la struttura della vescica – racconta Domenico – Vogliono che le cose vengano dette in modo ordinato, preciso, schematico”. Il fine è apprendere l’organizzazione morfologica, strutturale e topografica delle varie parti del corpo umano. I concetti su cui concentrarsi sono: la struttura e la funzionalità dei tessuti degli organi e del sistema nervoso. “Il programma di quest’ultima parte è eccessivo per quantità e qualità di argomenti se si considera che sono tematiche che si affrontano in Fisiologia – afferma Luca, studente del III anno – E’ essenziale ricordare per bene come sono posizionati gli organi. La mappa della loro localizzazione la chiedono di sicuro”. Secondo Rosalba non è da sottovalutare lo sforzo necessario per imparare a riconoscere i vetrini al microscopio: “Vedi ogni vetrino un’unica volta a lezione. E’ difficile ricordarli. Però si possono scaricare le immagini dal web e memorizzarle tutte”.
Mariasole è convinta che sull’esito dell’esame giochi anche la fortuna: “Il programma è immenso. Lo devi ripetere un sacco di volte. Per farcela ho cercato di imparare l’essenziale senza scendere nei dettagli in modo maniacale”. Anna è soddisfatta di aver avuto 20: “Non è importante il voto. Ciò che conta è aver superato un esame così difficile, sapere di averlo studiato bene, di averne fatto propri i contenuti”.
La prossima data utile per la prova scritta di Anatomia Umana II sarà il 23 febbraio. Il giorno successivo avranno inizio gli orali.
Manuela Pitterà
“Il numero di bocciati allo scritto è molto alto – afferma Rosanna, studentessa del secondo anno che ha seguito il corso nell’autunno 2010 – All’orale i docenti sono equi. Non si viene respinti per una sciocchezza. Se si è preparati, si passa”. Sono previste due prove intercorso facoltative. Se le si supera costituiscono credito per lo scritto d’esame che è articolato in 30 quiz a risposta multipla. Per superarlo occorre ottenere un punteggio minimo di 18/30. La prova orale si articola in tre colloqui successivi: il primo con le professoresse Clotilde Castaldo, Franca Di Meglio e Daria Nurzynska in cui bisogna riconoscere al microscopio delle sezioni di tessuto, individuando a quali organi corrispondano; il secondo con i professori Salvatore Sciorio e Rocco Spera incentrato sulla funzionalità dei vari organi ed il terzo con la professoressa Stefania Montagnani che verte sul sistema nervoso. “Il segreto è non farsi prendere dall’ansia. L’adrenalina sale e scende per tre volte di seguito – sostiene Marta – Il fatto che un mio amico sia passato dal 28 dello scritto al 18 mi ha traumatizzata. E’ un tipo serio, uno che studia, ma stamattina è andato nel pallone”.
I voti dei singoli colloqui vengono valutati assieme ai risultati della prova scritta per determinare il voto finale. “La prof.ssa Montagnani non fa la media matematica. Questo significa che all’orale può alzarti il voto al massimo 4 punti ma può anche abbassartelo”, racconta Ilaria, una degli esaminandi. “Le domande non sono difficili ma se parti da un buon punteggio allo scritto non è detto che ti venga confermato – ribatte Paola, iscritta al III anno – La prof.ssa Montagnani, se non sai rispondere alla prima domanda, non perde tempo, ti manda a casa. Però non boccia a libretto, ti dà la possibilità di ripresentarti all’appello successivo”.
Nella maggior parte dei casi, i voti dell’orale sono inferiori a quelli dello scritto. Quando una studentessa, Roberta, si aggiudica l’agognato 30, scoppia l’applauso dei colleghi. “La professoressa inizia con domande generali poi, a seconda di come si risponde, comincia ad approfondire – spiega Chiara, studentessa del secondo anno – Gli assistenti sono più esigenti. I professori badano a che tu abbia capito i concetti”. Emanuele ha ricevuto due domande dalla Montagnani: “Alla seconda mi ha suggerito di ritornare a febbraio. E’ colpa mia, ho saltato qualche argomento. Ho capito che lei ci tiene molto al sistema piramidale ed extrapiramidale, all’encefalo e al sistema limbico. Gli altri chiedono un po’ di tutto”. Anche Mauro racconta la sua esperienza: “Il prof. Spera mi ha fatto parlare dell’assorbimento dei sali biliari nell’intestino che esula dal programma. Dovremmo conoscerlo per averlo studiato per gli esami di Biochimica e Fisiologia ma non è detto che io li abbia già sostenuti”.
Gli studenti riferiscono che i docenti li interrogano anche su argomenti che rientrano nel programma di Anatomia I come, ad esempio, la vascolarizzazione ed il sistema linfatico. “A me hanno chiesto la struttura e la vascolarizzazione del surrene e poi la struttura della vescica – racconta Domenico – Vogliono che le cose vengano dette in modo ordinato, preciso, schematico”. Il fine è apprendere l’organizzazione morfologica, strutturale e topografica delle varie parti del corpo umano. I concetti su cui concentrarsi sono: la struttura e la funzionalità dei tessuti degli organi e del sistema nervoso. “Il programma di quest’ultima parte è eccessivo per quantità e qualità di argomenti se si considera che sono tematiche che si affrontano in Fisiologia – afferma Luca, studente del III anno – E’ essenziale ricordare per bene come sono posizionati gli organi. La mappa della loro localizzazione la chiedono di sicuro”. Secondo Rosalba non è da sottovalutare lo sforzo necessario per imparare a riconoscere i vetrini al microscopio: “Vedi ogni vetrino un’unica volta a lezione. E’ difficile ricordarli. Però si possono scaricare le immagini dal web e memorizzarle tutte”.
Mariasole è convinta che sull’esito dell’esame giochi anche la fortuna: “Il programma è immenso. Lo devi ripetere un sacco di volte. Per farcela ho cercato di imparare l’essenziale senza scendere nei dettagli in modo maniacale”. Anna è soddisfatta di aver avuto 20: “Non è importante il voto. Ciò che conta è aver superato un esame così difficile, sapere di averlo studiato bene, di averne fatto propri i contenuti”.
La prossima data utile per la prova scritta di Anatomia Umana II sarà il 23 febbraio. Il giorno successivo avranno inizio gli orali.
Manuela Pitterà