“Cantastorie iraniani e teatro tradizionale. Il Naqqal in chiave moderna”, il titolo dell’incontro tenutosi il 3 maggio presso la biblioteca “Maurizio Taddei” dell’Orientale promosso dalla docente di lingua persiana Natalia Tornesello. Ad intervenire come special guest Aram Ghansemy. L’attrice e regista iraniana, nota per aver fondato la compagnia teatrale Tarmeh (la veranda luminosa) e per aver presentato spettacoli come “Mela rossa lupo nero”, andato in scena in Italia, in Germania e in Finlandia, ha parlato per circa due ore del ruolo del Naqqal, antica figura di cantastorie iraniano. “Le due cose più importanti per i cantastorie devono essere la semplicità e il rapporto con il pubblico – spiega – Il Naqqal prende racconti narrati nei libri e li rapporta alla vita reale”. Parla dei suoi spettacoli, alcuni recitati sia italiano che in persiano con l’aiuto di attrici nostrane. Ne è un esempio “Il giorno prima”, spettacolo narrante la storia di Gord Afarid, eroina in lotta per la salvezza del suo paese, rappresentato con l’ausilio di Alice Bettinelli. Vengono mostrate foto e video per meglio rendere l’idea di come la danza da sola possa essere un potente strumento di comunicazione. “Ogni gesto ha un suo preciso significato – afferma Ghansemy – a seconda del modo di muovere le mani posso voler dare l’idea di una farfalla o di un albero”.
Soddisfatti dell’incontro gli studenti presenti. “Iniziative come questa sono utili per capire elementi che fanno parte della cultura che stiamo studiando – asserisce Benedetta Vassallo, studentessa al primo anno fuori corso di Lingue e culture dell’Asia e dell’Africa – Inoltre Ferdousi, il filosofo persiano dal quale la Ghansemy prende le storie che rappresenta, è stato molto importante nella storia della letteratura e della lingua persiana”. “Sono sicuramente iniziative molto interessanti – dice Gabriella Guglia, studentessa al primo anno di Lingue e culture comparate – ci aiutano a comprendere meglio quello che studiamo. Questo incontro non dava crediti, eppure ho voluto partecipare perché ritenevo fosse interessante ascoltare una regista parlare di personaggi, come il cantastorie, che poi fanno parte anche della nostra cultura”. “Sono innamorato della cultura persiana, quindi questo incontro non poteva che piacermi – afferma Pasquale, studente al terzo anno di Lingue e culture comparate – Avrei però preferito che ci fosse stata una maggiore partecipazione da parte degli studenti. Iniziative come questa vengono solitamente viste come di nicchia, invece anche per chi ha la passione del teatro poteva essere interessante ascoltare l’esperienza di un’attrice iraniana”. “È importante dare agli studenti occasioni per conoscere la cultura persiana che non sempre si riesce a trasmettere – spiega la prof.ssa Tornesello – per questo abbiamo accettato, quando ci hanno contattati, di organizzare questo incontro”. E informa della rassegna di cinema iraniano partita il 7 maggio: “L’ultima edizione è stata quella del 2009. Stavolta ho preparato film recenti, alcuni, come ‘Una separazione’, noti per essere stati premiati. Le proiezioni saranno in lingua originale sottotitolate in inglese e italiano”. Il ciclo di incontri è aperto a tutti gli studenti e dà la possibilità di guadagnare due crediti nell’ambito delle “altre attività”. Date e titoli dei prossimi film: 14 maggio “Donne senza uomini”; 17 maggio “I gatti persiani”; 21 maggio “About Elly”; 24 maggio “Una separazione”. Proiezioni dalle ore 14.00 alle 16.00 presso il Cila (aula 5.2) al V piano di Palazzo del Mediterraneo.
Marilena Passaretti
Soddisfatti dell’incontro gli studenti presenti. “Iniziative come questa sono utili per capire elementi che fanno parte della cultura che stiamo studiando – asserisce Benedetta Vassallo, studentessa al primo anno fuori corso di Lingue e culture dell’Asia e dell’Africa – Inoltre Ferdousi, il filosofo persiano dal quale la Ghansemy prende le storie che rappresenta, è stato molto importante nella storia della letteratura e della lingua persiana”. “Sono sicuramente iniziative molto interessanti – dice Gabriella Guglia, studentessa al primo anno di Lingue e culture comparate – ci aiutano a comprendere meglio quello che studiamo. Questo incontro non dava crediti, eppure ho voluto partecipare perché ritenevo fosse interessante ascoltare una regista parlare di personaggi, come il cantastorie, che poi fanno parte anche della nostra cultura”. “Sono innamorato della cultura persiana, quindi questo incontro non poteva che piacermi – afferma Pasquale, studente al terzo anno di Lingue e culture comparate – Avrei però preferito che ci fosse stata una maggiore partecipazione da parte degli studenti. Iniziative come questa vengono solitamente viste come di nicchia, invece anche per chi ha la passione del teatro poteva essere interessante ascoltare l’esperienza di un’attrice iraniana”. “È importante dare agli studenti occasioni per conoscere la cultura persiana che non sempre si riesce a trasmettere – spiega la prof.ssa Tornesello – per questo abbiamo accettato, quando ci hanno contattati, di organizzare questo incontro”. E informa della rassegna di cinema iraniano partita il 7 maggio: “L’ultima edizione è stata quella del 2009. Stavolta ho preparato film recenti, alcuni, come ‘Una separazione’, noti per essere stati premiati. Le proiezioni saranno in lingua originale sottotitolate in inglese e italiano”. Il ciclo di incontri è aperto a tutti gli studenti e dà la possibilità di guadagnare due crediti nell’ambito delle “altre attività”. Date e titoli dei prossimi film: 14 maggio “Donne senza uomini”; 17 maggio “I gatti persiani”; 21 maggio “About Elly”; 24 maggio “Una separazione”. Proiezioni dalle ore 14.00 alle 16.00 presso il Cila (aula 5.2) al V piano di Palazzo del Mediterraneo.
Marilena Passaretti