Il rapporto tra Università e mondo del lavoro si rafforza grazie ad iniziative che vedono impegnati gli studenti in prima linea. È il caso del Dipartimento di Architettura di Aversa che, in collaborazione con Accademia Mugnano, azienda di Sparanise produttrice di pentole, padelle e manici in alluminio, che investe da anni nella ricerca tecnologica puntando sulle nuove tendenze del design, ha attivato un laboratorio sperimentale denominato Officina Design. “Lo scopo è quello di promuovere azioni dirette alla ricerca ed allo sviluppo di nuovi prodotti a matrice interamente italiana per far in modo che gli studenti del biennio specialistico in Advanced e Fashion products e della Magistrale in Architettura si calino completamente in una prospettiva aziendale”, spiega la prof.ssa Ornella Formati, docente di Disegno industriale e coordinatrice del laboratorio. I ragazzi sono stati impegnati nello sviluppo di progetti – una ventina – appartenenti a più ambiti di ricerca: da sistemi di pentole destinati a bambini, a quelli per un’utenza allargata, fino agli accessori che agevolano la preparazione del cibo, coperchi, sottopentole che diventano vassoi, timer. “Hanno lavorato come se fossero in azienda, – continua la docente – definendo prima il briefing con tutte le caratteristiche del progetto, poi il concept innovativo in linea con le esigenze del mercato, fino all’elaborazione e ai disegni esecutivi. Non si sono, quindi, occupati di restyling, ma hanno proposto novità”. Le soluzioni progettuali sono risultate molto interessanti tanto che, al momento, sono oggetto di una selezione interna dell’azienda. “Quest’anno, lavoreremo su un nuovo tema, non più sistemi di pentole, piuttosto proporremo l’ideazione di nuovi prodotti con l’utilizzo delle tecnologie già esistenti, in modo da aprirci ad un settore diverso, perché il ruolo del designer è anche quello di sensibilizzare le aziende ai nuovi scenari di produzione”, conclude la docente che ringrazia Sergio Mugnano, amministratore di Accademia Mugnano, e il Direttore del Dipartimento prof. Carmine Gambardella.
Un’altra importante iniziativa che vedrà impegnati i futuri architetti è il Salone internazionale del Mobile di Milano, che si terrà dal 9 al 14 aprile. “È un modo che abbiamo scelto per lanciare e presentare i nostri giovani, aiutarli ad immettersi nel mercato del lavoro”, spiega il prof. Claudio Gambardella, docente di Architettura d’interni. Manifestazione dal risalto internazionale, il Salone del Mobile prevede, al suo interno, un ‘salone satellite’, riservato proprio ai giovani ed alle Università. “I nostri ragazzi presenteranno una decina di progetti”. Si pensa, intanto, anche ad un’eventuale futura partecipazione alla Biennale internazionale di Design che, quest’anno, si terrà a Saint-Étienne dal 14 al 31 marzo. “Abbiamo buoni rapporti di cordialità con la Cité du design e l’Ecole supérieure de l’Art et Design di Saint-Étienne, con una conseguente mobilità di docenti e studenti, – continua il docente – ma partecipare ad un evento del genere richiede una preparazione di almeno due anni. È pur vero che stiamo lavorando molto nella moda e nel design industriale, ma non vogliamo bruciare una nostra partecipazione ora, perché bisogna prepararsi in tempo”.
Un’altra importante iniziativa che vedrà impegnati i futuri architetti è il Salone internazionale del Mobile di Milano, che si terrà dal 9 al 14 aprile. “È un modo che abbiamo scelto per lanciare e presentare i nostri giovani, aiutarli ad immettersi nel mercato del lavoro”, spiega il prof. Claudio Gambardella, docente di Architettura d’interni. Manifestazione dal risalto internazionale, il Salone del Mobile prevede, al suo interno, un ‘salone satellite’, riservato proprio ai giovani ed alle Università. “I nostri ragazzi presenteranno una decina di progetti”. Si pensa, intanto, anche ad un’eventuale futura partecipazione alla Biennale internazionale di Design che, quest’anno, si terrà a Saint-Étienne dal 14 al 31 marzo. “Abbiamo buoni rapporti di cordialità con la Cité du design e l’Ecole supérieure de l’Art et Design di Saint-Étienne, con una conseguente mobilità di docenti e studenti, – continua il docente – ma partecipare ad un evento del genere richiede una preparazione di almeno due anni. È pur vero che stiamo lavorando molto nella moda e nel design industriale, ma non vogliamo bruciare una nostra partecipazione ora, perché bisogna prepararsi in tempo”.
