Una vita dedicata ad Economia. Il prof. Francesco Balletta, 72 anni, di Torre del Greco, dopo la laurea, conseguita nel 1964, e un periodo di docenza in Sardegna, non ha mai abbandonato la Facoltà federiciana, contribuendo con grande impegno alla nascita del complesso universitario di Monte Sant’Angelo. Da studente appassionato – “amavo la disciplina e ci tenevo a non fare brutta figura con i professori in sede d’esame” – e attivo nelle battaglie del ‘68 – “durante l’occupazione della sede in via Partenope, ho dormito lì tante notti” – a ordinario di Storia economica dall’80. “Ho seguito, fin dall’inizio, il progetto e i lavori a Monte Sant’Angelo, durati circa dieci anni – afferma Balletta – consigliando anche gli ingegneri sulla realizzazione di diversi spazi, come quelli da destinare alle mense e al deposito libri, all’edificio tre. L’idea era quella di un campus, un luogo dove lo studente potesse vivere e passare gran parte della giornata. E’ stato fatto tanto, ma c’è ancora da lavorare. Ad oggi, per esempio, mancano alcuni importanti servizi sociali, quali una posta, una banca, i campi sportivi e, più di ogni altra cosa, la struttura avrebbe bisogno di una continua manutenzione, di cui si fa a meno a causa della mancanza di fondi”. Sempre dalla parte degli studenti – “sono al primo posto” – il motto del professore è “incoraggiare i ragazzi per fare in modo che studino”. “Un bravo professore – continua – deve avere un’alta percentuale di promossi agli esami, altrimenti significa che non sa comunicare o, meglio, non sa trasmettere i concetti, non sa sintetizzare e, alla base, non ha le idee chiare su ciò che deve insegnare”. Contro il parere di tanti colleghi, è stato fautore dei corsi compatti. “Quando sono stati inseriti i semestri, tanti studenti sono passati alla mia cattedra, in quanto ero propenso a svolgere i corsi da ottobre a dicembre, per dare loro la possibilità di sostenere gli esami ai primi di gennaio”. “Insieme ai miei assistenti – continua – ho esaminato almeno 60mila studenti e ho un archivio con circa 2mila tesi di laurea, corrette punto per punto e originali, in quanto ho sempre stimolato i ragazzi a fare qualcosa di nuovo, di diverso, al fine di dare il loro piccolo contributo. Li ho spronati a studiare, anche per non fare brutta figura agli esami, come mi avevano trasmesso i miei insegnanti”. Tante le soddisfazioni, ma i momenti più belli restano quelli legati agli scambi con gli studenti. “In tanti mi hanno regalato delle targhe, che conservo, con le quali manifestavano la loro riconoscenza”. Direttore del Dipartimento di Analisi dei processi economici per vent’anni, lascia Economia con grande rammarico. “La Facoltà ha rinnegato l’importanza della Storia e di tutte le discipline umanistiche, i cui esami sono diventati opzionali, per dare spazio alle materie aziendali e giuridiche. A breve, anche il Dipartimento sarà assorbito in uno più grande e, purtroppo, non potrò continuare la mia attività nemmeno a titolo gratuito”. Tanti, però, i progetti a cui il professore sta pensando, sempre rivolti ai giovani, tra cui “l’attivazione di una Scuola per la diffusione delle Scienze politiche e sociali, in linea con quanto voluto dalla Chiesa cattolica”, conclude.
(Ma. Es.)
(Ma. Es.)