Gli studenti “hanno la fortuna di formarsi bene vicino a casa”, afferma il prof. Luca Comegna, delegato all’orientamento della Facoltà. “Basta entrare in sintonia con il nuovo ambiente, vincendo quello che chiamiamo ‘attrito di primo distacco’, per proseguire al meglio nei successivi cinque anni di studio”. Dopo il test di autovalutazione (coloro che non lo superano hanno la possibilità di colmare le proprie lacune frequentando i precorsi di Matematica e Fisica, organizzati dalla Facoltà. Se, in seconda analisi, anche i precorsi non dovessero portare i risultati sperati, Analisi matematica dovrà essere il primo esame della carriera universitaria), si affronta il momento delicato del passaggio dalla scuola superiore all’Università. “Cerchiamo di calarci nei panni degli studenti – dice Comegna – chiarendo i dubbi, aiutandoli a conoscere il mondo accademico, con tutti i servizi di cui possono usufruire, e a superare il timore iniziale. Si crea un rapporto quasi diretto tra i professori e la platea studentesca, agevolati, come siamo, anche dai numeri”. Senza dubbio, la scelta della Facoltà va fatta con il cuore, ma coloro che intendono iscriversi ad Ingegneria “devono avere una propensione per le materie scientifiche, se non altro perché senza questa attitudine non si è stimolati nello studio”. La frequenza non è obbligatoria, ma resta comunque un aspetto fondamentale per la preparazione degli esami. “Essere presenti e partecipare in maniera attiva alle lezioni significa, prima di tutto, acquisire una serie di informazioni che non si trovano sui testi, instaurare un buon rapporto con i docenti, capire il metodo di studio e il peso specifico di ogni argomento”. Il confronto in aula “permette di arrivare all’esame nella maniera più naturale possibile”.