Il 25 gennaio nelle aule della Facoltà di Farmacia ci sono diverse commissioni d’esame all’opera. Nell’Aula Magna gli studenti di CTF sostengono l’orale di Biologia Generale con il prof. Felice Senatore. “Il punteggio minimo dello scritto di solito è 36, ma stavolta il professore l’ha abbassato a 30 – afferma Giovanni, studente del secondo anno – Devi rispondere a 60 domande in mezz’ora. A me non è andata un granché ma, pazienza, ero venuto a tentarlo”.
Procede in un’altra aula l’appello di Chimica Organica, cattedra della prof.ssa Patrizia Ciminiello per il Corso di Laurea in Farmacia. Tina, che ha appena preso 27, sostiene: “Ci sono stati pochi bocciati. Abbiamo fatto un buon corso. Le cose si sono capite”. La prova orale dura all’incirca 20 minuti. Parte del tempo viene impiegato negli esercizi per dimostrare il meccanismo delle reazioni. Gianluca è soddisfatto del suo 28: “mi hanno interrogato sulla formazione del glicoside e la reattività degli acidi carbossilici. Ho detto che il glucosio è lo zucchero più stabile in natura e mi hanno chiesto perché questo accada”. Sereno è il clima anche presso la cattedra della prof.ssa Caterina Fattorusso. “I docenti si attengono a quanto hanno spiegato a lezione. Ti intimoriscono di più durante il corso”, sostiene Ester. “Darci il senso della complessità è il loro modo per motivarci – precisa Maria – Il Corso di Farmacia si basa sulla chimica. Vogliono che arriviamo alle cose con il ragionamento”. La media dei voti è superiore al 25. Molti riescono ad aggiungere un 28 sul libretto. Paolo segue con attenzione gli esami ma ha intenzione di presentarsi al prossimo appello: “l’hanno superato quasi tutti. Solo qualcuno si è ritirato. Le domande più ricorrenti sono quelle sul sale d’azonio e le strutture di risonanza”. Fulvio, studente di CTF, si è meritato un bel 30 all’esame con la prof.ssa Angela Zampella: “Ho risposto correttamente sull’aromaticità, il benzene e gli alchini”. Il voto medio è il 26: “Gli argomenti sono molti ma non c’è niente di particolarmente complicato. Tutto quello che hanno chiesto era spiegato bene sul libro, oltre che essere stato chiarito a lezione”.
I voti sono più bassi per Biochimica II, esame del terzo anno di CTF da sostenere con la prof.ssa Giulia Russo. I primi due candidati vengono bocciati. “E’ normale – commenta Daniela – C’è gente che lo riprova tre, quattro volte. Allo scritto viene promosso all’incirca il 40% dei ragazzi ma poi il problema è l’orale”. Interrogata su quale sia la difficoltà specifica dell’orale, la ragazza risponde: “la docente sul momento spiega perché la tua risposta non vada bene. Ti invita ad andare nel suo studio per avere dei chiarimenti. Ma così, quando assisti agli esami degli altri, non impari niente”. Alessandro passeggia nervosamente nel corridoio aspettando il proprio turno: “anche studiando sul libro e seguendo le prove degli altri, ti rimane il dubbio di quali siano le risposte esatte”. Pierluigi è all’ultimo anno e gli manca solo quest’esame per laurearsi: “Appena ti siedi e cominci a parlare, la professoressa inizia a scuotere la testa e tu ti avvilisci”. La terza esaminata è Tina. Esce dall’aula sorridente: “ho avuto 20. Mi ha posto solo due domande: la prima sulla localizzazione degli RNA messaggeri e l’altra sui gel schift. Ero convinta di aver risposto bene, tuttavia mi ha abbassato il voto dello scritto: da 22 a 20”.
Manuela Pitterà
Procede in un’altra aula l’appello di Chimica Organica, cattedra della prof.ssa Patrizia Ciminiello per il Corso di Laurea in Farmacia. Tina, che ha appena preso 27, sostiene: “Ci sono stati pochi bocciati. Abbiamo fatto un buon corso. Le cose si sono capite”. La prova orale dura all’incirca 20 minuti. Parte del tempo viene impiegato negli esercizi per dimostrare il meccanismo delle reazioni. Gianluca è soddisfatto del suo 28: “mi hanno interrogato sulla formazione del glicoside e la reattività degli acidi carbossilici. Ho detto che il glucosio è lo zucchero più stabile in natura e mi hanno chiesto perché questo accada”. Sereno è il clima anche presso la cattedra della prof.ssa Caterina Fattorusso. “I docenti si attengono a quanto hanno spiegato a lezione. Ti intimoriscono di più durante il corso”, sostiene Ester. “Darci il senso della complessità è il loro modo per motivarci – precisa Maria – Il Corso di Farmacia si basa sulla chimica. Vogliono che arriviamo alle cose con il ragionamento”. La media dei voti è superiore al 25. Molti riescono ad aggiungere un 28 sul libretto. Paolo segue con attenzione gli esami ma ha intenzione di presentarsi al prossimo appello: “l’hanno superato quasi tutti. Solo qualcuno si è ritirato. Le domande più ricorrenti sono quelle sul sale d’azonio e le strutture di risonanza”. Fulvio, studente di CTF, si è meritato un bel 30 all’esame con la prof.ssa Angela Zampella: “Ho risposto correttamente sull’aromaticità, il benzene e gli alchini”. Il voto medio è il 26: “Gli argomenti sono molti ma non c’è niente di particolarmente complicato. Tutto quello che hanno chiesto era spiegato bene sul libro, oltre che essere stato chiarito a lezione”.
I voti sono più bassi per Biochimica II, esame del terzo anno di CTF da sostenere con la prof.ssa Giulia Russo. I primi due candidati vengono bocciati. “E’ normale – commenta Daniela – C’è gente che lo riprova tre, quattro volte. Allo scritto viene promosso all’incirca il 40% dei ragazzi ma poi il problema è l’orale”. Interrogata su quale sia la difficoltà specifica dell’orale, la ragazza risponde: “la docente sul momento spiega perché la tua risposta non vada bene. Ti invita ad andare nel suo studio per avere dei chiarimenti. Ma così, quando assisti agli esami degli altri, non impari niente”. Alessandro passeggia nervosamente nel corridoio aspettando il proprio turno: “anche studiando sul libro e seguendo le prove degli altri, ti rimane il dubbio di quali siano le risposte esatte”. Pierluigi è all’ultimo anno e gli manca solo quest’esame per laurearsi: “Appena ti siedi e cominci a parlare, la professoressa inizia a scuotere la testa e tu ti avvilisci”. La terza esaminata è Tina. Esce dall’aula sorridente: “ho avuto 20. Mi ha posto solo due domande: la prima sulla localizzazione degli RNA messaggeri e l’altra sui gel schift. Ero convinta di aver risposto bene, tuttavia mi ha abbassato il voto dello scritto: da 22 a 20”.
Manuela Pitterà