L’indagine sui fuori corso realizzata dai rappresentanti degli studenti di Confederazione a Scienze Politiche, sembra aver portato i suoi frutti ed è pronta ad uscire dal grembo materno.
“Andrò in Consiglio degli Studenti d’Ateneo, il 12 novembre, a relazionare sul nostro lavoro- spiega Roberto Mendone, rappresentante degli studenti a Scienze Politiche- perché il presidente Luigi Napolitano si è mostrato molto interessato e c’è la possibilità che l’indagine si possa estendere per analizzare lo stato dei fuori corso anche nelle altre facoltà dell’Ateneo”. Il questionario, spiega Mendone “non era finalizzato esclusivamente alla richiesta di un appello aggiuntivo a dicembre, ma aveva l’obiettivo più amplio di trovare una soluzione ai disagi dei tanti studenti che sono fuori la durata legale dei loro studi”. Il lavoro dei rappresentanti di Confederazione non si è fermato alla raccolta dei dati, presto verrà convocata una Commissione ad hoc per analizzare i risultati e trovare delle soluzioni. “I risultati del questionario rilevano alcuni elementi interessanti – sottolinea Mendone- Ad esempio, è risultato che gli appelli non sono insufficienti piuttosto gli studenti credono che sia sbagliata la loro distribuzione. Per un fuori corso che non segue le lezioni, si creano dei buchi di tre mesi durante i quali è possibile dare esami. Ci sono, inoltre, esami che risultano più difficili di altri quindi sarebbe utile se il docente in questione predisponesse degli strumenti didattici, ad esempio seminari, per rendere più agevole la comprensione della materia”.
E già un buon risultato sembra essere la pubblicazione dei calendari d’esame di dicembre, gennaio e febbraio: “è il frutto di un lavoro che abbiamo portato avanti da luglio nella Commissione Paritetica – commenta Mendone- Adesso gli studenti possono conoscere le date degli appelli di circa l’80% dei docenti, tra cui tutte le discipline fondamentali tranne uno degli esami di Diritto”.
La certezza delle date e la possibilità di poter programmare gli esami renderà la vita più facile a tutti gli studenti. “E’ la prima volta che gli studenti possono disporre di un calendario d’esami fino a febbraio”, conclude Mendone.
Valentina Orellana
“Andrò in Consiglio degli Studenti d’Ateneo, il 12 novembre, a relazionare sul nostro lavoro- spiega Roberto Mendone, rappresentante degli studenti a Scienze Politiche- perché il presidente Luigi Napolitano si è mostrato molto interessato e c’è la possibilità che l’indagine si possa estendere per analizzare lo stato dei fuori corso anche nelle altre facoltà dell’Ateneo”. Il questionario, spiega Mendone “non era finalizzato esclusivamente alla richiesta di un appello aggiuntivo a dicembre, ma aveva l’obiettivo più amplio di trovare una soluzione ai disagi dei tanti studenti che sono fuori la durata legale dei loro studi”. Il lavoro dei rappresentanti di Confederazione non si è fermato alla raccolta dei dati, presto verrà convocata una Commissione ad hoc per analizzare i risultati e trovare delle soluzioni. “I risultati del questionario rilevano alcuni elementi interessanti – sottolinea Mendone- Ad esempio, è risultato che gli appelli non sono insufficienti piuttosto gli studenti credono che sia sbagliata la loro distribuzione. Per un fuori corso che non segue le lezioni, si creano dei buchi di tre mesi durante i quali è possibile dare esami. Ci sono, inoltre, esami che risultano più difficili di altri quindi sarebbe utile se il docente in questione predisponesse degli strumenti didattici, ad esempio seminari, per rendere più agevole la comprensione della materia”.
E già un buon risultato sembra essere la pubblicazione dei calendari d’esame di dicembre, gennaio e febbraio: “è il frutto di un lavoro che abbiamo portato avanti da luglio nella Commissione Paritetica – commenta Mendone- Adesso gli studenti possono conoscere le date degli appelli di circa l’80% dei docenti, tra cui tutte le discipline fondamentali tranne uno degli esami di Diritto”.
La certezza delle date e la possibilità di poter programmare gli esami renderà la vita più facile a tutti gli studenti. “E’ la prima volta che gli studenti possono disporre di un calendario d’esami fino a febbraio”, conclude Mendone.
Valentina Orellana