Calendario d’esami, nulla è cambiato nonostante la petizione degli studenti

La pubblicazione delle date d’esame della sessione estiva smorza facili entusiasmi. Esami a pochi giorni dalla fine delle lezioni, date concentrate nella prima decade di luglio, appelli molto vicini fra loro: il nuovo calendario non promette nulla di buono. “A marzo, consci della situazione, abbiamo cominciato a far circolare una petizione fra gli studenti con la richiesta di una ripartizione più equa delle date d’esame. Abbiamo sollecitato il rispetto di 15 giorni di distanza fra un appello e l’altro e un occhio di riguardo per le discipline il cui corso termina a fine maggio”, racconta Marco Del Giudice. Le quasi 1.000 firme raccolte, però, non sono valse a nulla. “La voce degli studenti resta inascoltata. Ancora una volta nessuno vuol farsi carico della questione. Eppure il problema c’è ed è evidente. Molto spesso in questa sessione si riesce a sostenere un unico esame. Sfido chiunque a preparare, in questa Facoltà, due prove contemporaneamente, a breve distanza l’una dall’altra”, aggiunge Marco. Le cattedre di Diritto Privato e Filosofia del diritto hanno fissato la prima data d’esame al 4 giugno – appena a 4 giorni dalla chiusura dei corsi. Non va meglio negli anni successivi. “Come si fa a posizionare un esame come Diritto Commerciale il 2 luglio quando il corso termina a fine maggio? – obietta Federica Tambasso- Occorre molto più di un mese per riordinare le idee e nel frattempo non si riesce a studiare nient’altro. Ecco che la sessione va a farsi benedire”. “Se invece l’esame fosse previsto a fine luglio – continua Benedetta Tiano – le cose andrebbero decisamente meglio. A giugno potremmo dare un esame più facile, magari un complementare, e a luglio potremmo dedicarci completamente a Commerciale. Evidentemente, come ogni anno, si ha fretta di andare in vacanza”. Una sbirciatina ai calendari evidenzia il problema di sempre: la maggior parte degli insegnamenti non ha date d’esame che vadano oltre il 10 luglio. “Una situazione insostenibile, dal primo all’ultimo anno la storia è sempre la stessa, la sessione estiva è improduttiva – dice Gabriele Illiano – A Giurisprudenza non esistono programmi da 200-300 pagine fattibili in 15 giorni. Da noi, ogni esame necessita almeno di un mese di preparazione. Questa sessione ti sfugge dalle mani. Vorrà dire che anche quest’anno andremo tutti al mare molto presto”. Amarezza la esprime chi aveva creduto in un possibile cambiamento. “A marzo alcuni professori hanno accolto con entusiasmo la proposta – spiega Giulio Guida – prorogando anche la scorsa sessione a fine marzo. Ritrovarsi di fronte a questo nuovo calendario mette tristezza. Come si può sostenere Procedura Penale il 5 giugno se il corso termina sei giorni prima?”. E a chi sostiene che da marzo a giugno intercorrono ben tre mesi, gli studenti firmatari della petizione replicano: “Solo chi non segue le lezioni e resta a casa può dire che il tempo a disposizione è tanto. A marzo si danno ancora esami e solo ad aprile si inizia a studiare. Fissare le date alla fine di ogni mese ci darebbe più tempo da dedicare alla preparazione e permetterebbe anche di sfruttare entrambi gli appelli, sostenendo due esami. Continueremo a raccogliere firme, a giorni porteremo la questione in Presidenza, affinché la si possa affrontare nel prossimo Consiglio di Facoltà”. 
 
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