Caro libri: fino a 260 euro per un manuale di Biologia Molecolare

Libro mio quanto mi costi!: il caro libri è un problema diffuso in molte facoltà scientifiche ma in particolare a Biotecnologie sentono forte il peso dei grandi volumi. Non sono pochi gli studenti che si lamentano della spesa eccessiva legata all’acquisto di alcuni libri:  fra i più cari troviamo il testo di Biochimica dal costo di 198 euro o Biologia Molecolare con cifre che arrivano fino a 260 euro.
“Ci sono alcuni libri che costano davvero troppo – si lamenta Ilario, 20 anni iscritto al secondo anno di Biotecnologie della salute- se li volessi comprare tutti in originale spenderei una fortuna”. “Io penso che i libri siano cari – racconta Andrea, al secondo anno di Biotecnologie- soprattutto perché si aggiungono alle già forti spese che una famiglia deve sostenere per un figlio universitario. Il più caro arriva ad oltre 250 euro e così molti di noi cercano di arrangiarsi con appunti, fotocopie o materiale raccolto in internet”.  Il problema sembra farsi sentire soprattutto per i testi dei primi due anni e per i giovani studenti la soluzione più immediata sembrano essere le fotocopie. “Per alcuni esami i libri costano davvero troppo- confessa anche Francesco, 20 anni di Cava dei Tirreni- Io cerco di arrangiarmi con le dispense e soprattutto con gli appunti presi in aula”. Ma questa soluzione può davvero essere un valido sostituto dei libri di testo? “Ci sono testi che vanno comprati – spiega Gennaro Varriale, rappresentante degli studenti- Ad esempio, quello di Biochimica è indispensabile per l’importanza che assumono le immagini nello studio della materia. Purtroppo molto spesso il costo eccessivo corrisponde a qualità e indispensabilità del volume. Ci sono edizioni più economiche ma sono carenti di approfondimenti e valide spiegazioni. Soprattutto nelle materie più ostiche queste mancanze si fanno sentire”. L’acquisto di alcuni testi diventa allora obbligatorio se si vuole svolgere uno studio attento e avere buoni risultati. “Anche se la produzione scientifica è in continuo aggiornamento – aggiunge Ida Crifò, rappresentante degli studenti-  ci sono volumi che vanno comprati e tenuti in libreria, sono i classici volumoni di Anatomia o Istologia. Ce ne sono altri, invece, come Genetica o Biologia molecolare, che già dopo un paio d’anni sono datati e sono proprio quelli più cari”. In un tipo di studio in cui si affrontano materie nuove e in continua evoluzione, in cui capita spesso di dover studiare da testi di autori stranieri le cui traduzioni sono anche difficili da reperire, sembra, allora, importante per gli studenti poter accedere alle biblioteche. “Io proporrei – dice Andrea-  di allestire biblioteche dove chi non ha la possibilità di comprare i libri possa andare a studiare. Penso che sia giusto che tutti abbiano le stesse possibilità di accesso alla cultura”. Anche per Crifò il problema va risolto migliorando l’accesso alle biblioteche, mentre Varriale propone di ricorrere in maniera più massiccia “ai mezzi informatici. Ad esempio i professori potrebbero mettere sul sito le loro lezioni. Se si segue bene e si hanno gli appunti, anche con un libro più scadente si possono ottenere buoni risultati”. La questione per Giosuè Scognamiglio, anch’egli rappresentante degli studenti, sembra invece essere legato a questioni di carattere editoriale. “Molti libri non vanno studiati per intero- spiega- ma solo  alcuni capitoli. Questo perché magari sono testi di Medicina che noi ci adattiamo a studiare. Vorrei che ci fossero volumi dedicati esclusivamente alle biotecnologie”. “Abbiamo cercato di arginare il problema con gli appunti o con il materiale reperibile in internet – aggiunge Francesco Angeloni, di Studenti in Movimento- anche perché soprattutto negli anni successivi al secondo si ricorre spesso ai libri della biblioteca o al materiale informatico”.
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