Progetto particolare quello a cui sta lavorando un gruppo di studenti di Giurisprudenza: la questione ‘Fiat’ e le vicende legislative che hanno coinvolto negli ultimi anni l’azienda. La ricerca si propone di analizzare i vari interventi legislativi indirizzati ai lavoratori connotandoli nell’ambito dell’ordinamento giuridico italiano. Un passo indietro per ripercorrere tutte le vicende che hanno portato alla costituzione dei nuovi contratti collettivi di lavoro; un passo avanti per ricercare una soluzione diversa da quelle finora proposte. Iniziativa ambiziosa che prende spunto dal convegno “Fiat e Globalizzazione. Quale modello per contemperare diritti e produttività?”, promosso lo scorso aprile dall’Associazione studentesca Studenti- Giurisprudenza.it. “Lo stabilimento di Pomigliano d’Arco è al centro della nostra ricerca. Valuteremo gli aspetti giuridici di base per capire se siano stati lesi o meno i diritti dei lavoratori. Inizialmente abbiamo trovato un po’ di difficoltà nell’organizzare il lavoro, per fortuna possiamo contare su un consulente d’eccezione: il prof. Lorenzo Zoppoli che ci ha aiutato a capire come impostare il progetto”, spiega Isabella Esposito, studentessa promotrice dell’incontro. Coadiuvati dal docente e dai suoi collaboratori, l’iniziativa comincia a prendere corpo: “Attivando i primi canali d’apertura, abbiamo affrontato alcuni punti del contratto, costruendo delle tesi personali che si discostano da quelle adottate in precedenza dai lavoristi italiani. Al contempo abbiamo sviscerato le idee degli studenti in linea con la riforma. L’accoglienza di idee e tesi diverse ci permette di studiare la questione sotto mille aspetti”. Del gruppo di partenza fanno parte anche studenti che non hanno ancora sostenuto l’esame di Diritto del Lavoro, “a dimostrazione che la questione è talmente di grande attualità che spinge gli studenti a cimentarsi con prove nuove, anche se non si hanno nozioni di base da cui partire. Questo è un esperimento che ha preso piede da poche settimane, dobbiamo ancora incrementare la rosa dei partecipanti, al fine di creare un progetto scientifico che apporti nuove soluzioni”. Dodici gli studenti che finora hanno trovato il coraggio di mettersi in gioco. “Ho scelto di partecipare perché l’argomento mi interessa tantissimo – spiega Raffaella D’Antonio, studentessa al terzo anno -, una delle poche occasioni in cui abbiamo la possibilità di sperimentare sul campo. Studiare con un contratto alla mano, vedere come praticamente si evolve la disciplina, accresce le nostre conoscenze culturali”. Un’occasione da sfruttare anche per il post-laurea: “nella nostra Facoltà non ci sono molte opportunità di crescita. Il progetto mi aiuterà a capire se questa branca del diritto possa far parte del mio futuro lavorativo. Per ora stiamo studiando il contratto di Mirafiori e Pomigliano, cercando i punti di frizione con la Costituzione”. Perché fine ultimo dell’iniziativa “sarà quello di dare una risposta giuridica concreta al caso di Pomigliano, trovando, laddove sia possibile, punti da confutare. Il progetto resta di ricerca scientifica, un modo costruttivo per discorrere di diritto e apportare migliorie a sostegno della categoria dei lavoratori”.
Ausilio importante quello fornito dal docente di Diritto del Lavoro. “La voglia di affrontare il caso Fiat è stata manifestata dagli studenti dopo aver partecipato al convegno, il loro entusiasmo nel voler approfondire le problematiche di ‘cantiere’, immaginando delle proposte diverse, mi ha coinvolto attivamente – spiega il prof. Zoppoli – Ci siamo incontrati una sola volta e abbiamo fatto il punto dei testi contrattuali da prendere in esame, con i relativi riferimenti bibliografici dei lavoristi italiani”. Gli accordi hanno sollevato numerosi problemi, dividendo nettamente la categoria dei lavoratori. “Quello che cerchiamo di analizzare è se gli accordi presentati abbiano carattere di incostituzionalità. Se da un lato essi cercano di ‘resuscitare’ la situazione di Pomigliano, dall’altro occorre capire quali profili più o meno gravi si vanno ad intaccare. Il gruppo si propone un’attenta ricognizione dei problemi emersi, ad esempio: la clausola di responsabilità contrasta con l’art. 40 della Costituzione? E gli aspetti legati alla malattia, ai diritti sindacali, alle ore di lavoro, sono tutelati?”. Da qui occorre decidere da che parte stare. “I ragazzi dovranno scegliere quale posizione, tra quelle esistenti, sia più conforme al quadro normativo. Sarebbe auspicabile tentare nuove strade, adottare misure che siano completamente ragionate dal gruppo. Nella veste di consulente mi limiterò ad indirizzare gli studenti. Lo studio cercherà di trovare una posizione intermedia (ammesso che ci sia) tra tutela dei lavoratori ed esigenze d’azienda”.
Susy Lubrano
Ausilio importante quello fornito dal docente di Diritto del Lavoro. “La voglia di affrontare il caso Fiat è stata manifestata dagli studenti dopo aver partecipato al convegno, il loro entusiasmo nel voler approfondire le problematiche di ‘cantiere’, immaginando delle proposte diverse, mi ha coinvolto attivamente – spiega il prof. Zoppoli – Ci siamo incontrati una sola volta e abbiamo fatto il punto dei testi contrattuali da prendere in esame, con i relativi riferimenti bibliografici dei lavoristi italiani”. Gli accordi hanno sollevato numerosi problemi, dividendo nettamente la categoria dei lavoratori. “Quello che cerchiamo di analizzare è se gli accordi presentati abbiano carattere di incostituzionalità. Se da un lato essi cercano di ‘resuscitare’ la situazione di Pomigliano, dall’altro occorre capire quali profili più o meno gravi si vanno ad intaccare. Il gruppo si propone un’attenta ricognizione dei problemi emersi, ad esempio: la clausola di responsabilità contrasta con l’art. 40 della Costituzione? E gli aspetti legati alla malattia, ai diritti sindacali, alle ore di lavoro, sono tutelati?”. Da qui occorre decidere da che parte stare. “I ragazzi dovranno scegliere quale posizione, tra quelle esistenti, sia più conforme al quadro normativo. Sarebbe auspicabile tentare nuove strade, adottare misure che siano completamente ragionate dal gruppo. Nella veste di consulente mi limiterò ad indirizzare gli studenti. Lo studio cercherà di trovare una posizione intermedia (ammesso che ci sia) tra tutela dei lavoratori ed esigenze d’azienda”.
Susy Lubrano







