Chiudono i due bar, studenti e docenti privi di punti ristoro

Dalla metà di dicembre, i due bar dell’Università Parthenope sono chiusi. Dopo più di un anno di pagamenti insoluti del canone di fitto, la ditta privata che aveva in gestione i punti ristoro delle sedi di via Acton e Centro direzionale ha deciso di chiudere l’attività. Ad oggi, il contratto è stato rescisso mentre il personale interno è ricorso ai sindacati. “Il bar è sempre stato un luogo di incontro, durante le pause, per l’intero personale e gli studenti – afferma il prof. Claudio Quintano, Rettore dell’Ateneo – Purtroppo la ditta non ha trovato economica la gestione dell’attività e ha deciso di chiudere”. Attualmente, “è in corso un chiarimento legale, nell’interesse di tutti”. 
“I prezzi del bar interno all’Università erano molto convenienti per noi studenti – afferma Walter Savarese, rappresentante degli studenti in Senato Accademico – basti pensare al costo di un caffè: 35 centesimi contro gli 80 di un bar esterno”. Oltre alla convenienza economica, “il bar era un punto di ritrovo e di socializzazione”, fa notare Giuseppe Sbrescia, altro rappresentante. “I ragazzi che studiano presso la sede di via Acton – continua Sbrescia – sono costretti ad uscire per recarsi ad un bar di fronte. E vorrei sottolineare che attraversare via Acton, con i lavori in corso e senza semaforo né strisce pedonali, non è affatto semplice! In Facoltà, potrebbero allestire dei distributori automatici, almeno per l’acqua”.
Senza Presidente
il Consiglio
studentesco
Il Consiglio degli Studenti del Parthenope è rimasto senza Presidente, ormai, da più di quattro mesi. A settembre, Angelo D’Alia, Presidente in carica, ha conseguito la laurea in Giurisprudenza, mentre Paolo Fortunato, vice-Presidente, è all’estero grazie al progetto Erasmus. “Ormai non ci riuniamo da due anni – dice Giuseppe Sbrescia, critico – In alcune sedute ci sono stati molti assenti, quindi si è pensato bene di non convocare più il Consiglio”.
- Advertisement -




Articoli Correlati