La Facoltà di Studi Arabo Islamici e del Mediterraneo dal primo novembre è passata sotto la guida del professor Agostino Cilardo, docente di Storia e istituzioni del mondo musulmano e di Diritto musulmano e dei Paesi islamici.
Il prof. Cilardo, che succede al prof. Luigi Serra, è uno degli studiosi più noti nel settore del diritto islamico. Ha pubblicato diverse monografie, dirige la rivista ‘Studi magrebini’ e cura il Journal of Arabic and Islamic Studies.
“Siamo rimasti per troppo tempo nell’ombra- spiega il neo Preside- Dobbiamo dare peso alla nostra Facoltà in ambito locale e nazionale per tutte le questioni che riguardano l’Islam. Rappresentiamo il più importante punto di riferimento in Italia per gli studi arabo islamici, quindi non possiamo restare tagliati fuori da iniziative o da qualunque tipo di evento organizzato a Napoli o in Campania che riguardi il mondo islamico”, afferma il neo Preside che propone anche l’attivazione di un Polo Linguistico Arabo in collaborazione con le Facoltà di Lettere, Scienze Politiche e in particolare Lingue con la quale esistono insegnamenti affini.
Occorre dunque puntare alla valorizzazione ed alla centralità di una realtà, quella della Facoltà di Studi Arabo Islamici, che vanta un’offerta didattica unica in Italia, e che a buon diritto reclama il suo ruolo guida nei rapporti con il mondo arabo.
Insufficienza degli spazi e necessità di ampliare e riformare l’offerta didattica sono fra i punti chiave della politica di Cilardo: “siamo sempre stati considerati una Facoltà piccola, quindi che necessitava di pochi spazi. Adesso la realtà è cambiata e sono evidenti i problemi di sovraffollamento delle aule”.
Alla data del 27 ottobre, la Facoltà conta 15 iscritti per la laurea specialistica, 10 in più rispetto allo scorso anno, e 29 per il corso triennale: numeri che sono comunque destinati ad aumentare. Molti corsi di Studi Arabo Islamici, inoltre, sono seguiti da studenti di altre Facoltà.
“Dopo il passaggio a Palazzo del Mediterraneo – spiega Cilardo – per noi la situazione è peggiorata perché ci sono stati assegnati spazi minori rispetto alla vecchia sede in fitto. Io ho chiesto di poter avere almeno altre due aule: una da ottanta posti circa e un’altra media per accogliere una trentina di studenti. C’è bisogno, dunque, di reperire nuovi spazi fuori dall’Orientale o di prenderli in prestito dalle altre facoltà”.
In programma anche l’inserimento di nuovi insegnamenti, pure questo, però, di non facile attuazione. “Persiano e Urdu- sottolinea il Preside – non sono stati inseriti nella Specialistica, a causa di qualche disguido, e quindi bisognerà provvedere a questa mancanza che ha creato non pochi disagi agli studenti. Inoltre, per l’anno accademico 2007/08, abbiamo in progetto di inserire fra gli insegnamenti anche Albanese, Bantu e Swahili, lingue parlate da tanti immigrati presenti sul nostro territorio. Naturalmente per far partire nuovi insegnamenti c’è bisogno anche di docenti esperti in queste materie che, purtroppo, mancano. C’è una carenza di fondi che non permette nuove assegnazioni di cattedre. Oggi, quindi, molti di noi hanno due insegnamenti e altri colleghi lavorano con dei contratti d’insegnamento. Siamo in attesa per il 2008 di un’apertura per nuove docenze ma la situazione resta molto difficile”.
Nonostante le difficoltà, un altro importante obiettivo che il neo eletto Preside vuole portare avanti è quello dell’attivazione di Master post-laurea. Già in progetto un Master sulla tutela dei minori in ambito italiano e islamico che si occuperà anche della questione delle mutilazioni sessuali: “tema molto delicato – ricorda il Preside – che va studiato dal punto di vista occidentale, da quello orientale e anche dal punto di vista medico”.
Un ampio ed impegnativo programma che va portato avanti con la collaborazione di tutti e che vede, anche in relazione alla nomina dei due Presidenti di Corso di Laurea che avverrà nelle prossime settimane, la presenza di nuove leve. “Ci sono già due possibili candidati- sottolinea Cilardo – che lavorano all’Orientale da diversi anni ma che per la prima volta si fanno avanti in questo tipo di impegno. Abbiamo bisogno di persone nuove per rinnovare la dirigenza vista l’esigenza di rivedere molti punti dell’aspetto didattico e organizzativo” .
Valentina Orellana
Il prof. Cilardo, che succede al prof. Luigi Serra, è uno degli studiosi più noti nel settore del diritto islamico. Ha pubblicato diverse monografie, dirige la rivista ‘Studi magrebini’ e cura il Journal of Arabic and Islamic Studies.
“Siamo rimasti per troppo tempo nell’ombra- spiega il neo Preside- Dobbiamo dare peso alla nostra Facoltà in ambito locale e nazionale per tutte le questioni che riguardano l’Islam. Rappresentiamo il più importante punto di riferimento in Italia per gli studi arabo islamici, quindi non possiamo restare tagliati fuori da iniziative o da qualunque tipo di evento organizzato a Napoli o in Campania che riguardi il mondo islamico”, afferma il neo Preside che propone anche l’attivazione di un Polo Linguistico Arabo in collaborazione con le Facoltà di Lettere, Scienze Politiche e in particolare Lingue con la quale esistono insegnamenti affini.
Occorre dunque puntare alla valorizzazione ed alla centralità di una realtà, quella della Facoltà di Studi Arabo Islamici, che vanta un’offerta didattica unica in Italia, e che a buon diritto reclama il suo ruolo guida nei rapporti con il mondo arabo.
Insufficienza degli spazi e necessità di ampliare e riformare l’offerta didattica sono fra i punti chiave della politica di Cilardo: “siamo sempre stati considerati una Facoltà piccola, quindi che necessitava di pochi spazi. Adesso la realtà è cambiata e sono evidenti i problemi di sovraffollamento delle aule”.
Alla data del 27 ottobre, la Facoltà conta 15 iscritti per la laurea specialistica, 10 in più rispetto allo scorso anno, e 29 per il corso triennale: numeri che sono comunque destinati ad aumentare. Molti corsi di Studi Arabo Islamici, inoltre, sono seguiti da studenti di altre Facoltà.
“Dopo il passaggio a Palazzo del Mediterraneo – spiega Cilardo – per noi la situazione è peggiorata perché ci sono stati assegnati spazi minori rispetto alla vecchia sede in fitto. Io ho chiesto di poter avere almeno altre due aule: una da ottanta posti circa e un’altra media per accogliere una trentina di studenti. C’è bisogno, dunque, di reperire nuovi spazi fuori dall’Orientale o di prenderli in prestito dalle altre facoltà”.
In programma anche l’inserimento di nuovi insegnamenti, pure questo, però, di non facile attuazione. “Persiano e Urdu- sottolinea il Preside – non sono stati inseriti nella Specialistica, a causa di qualche disguido, e quindi bisognerà provvedere a questa mancanza che ha creato non pochi disagi agli studenti. Inoltre, per l’anno accademico 2007/08, abbiamo in progetto di inserire fra gli insegnamenti anche Albanese, Bantu e Swahili, lingue parlate da tanti immigrati presenti sul nostro territorio. Naturalmente per far partire nuovi insegnamenti c’è bisogno anche di docenti esperti in queste materie che, purtroppo, mancano. C’è una carenza di fondi che non permette nuove assegnazioni di cattedre. Oggi, quindi, molti di noi hanno due insegnamenti e altri colleghi lavorano con dei contratti d’insegnamento. Siamo in attesa per il 2008 di un’apertura per nuove docenze ma la situazione resta molto difficile”.
Nonostante le difficoltà, un altro importante obiettivo che il neo eletto Preside vuole portare avanti è quello dell’attivazione di Master post-laurea. Già in progetto un Master sulla tutela dei minori in ambito italiano e islamico che si occuperà anche della questione delle mutilazioni sessuali: “tema molto delicato – ricorda il Preside – che va studiato dal punto di vista occidentale, da quello orientale e anche dal punto di vista medico”.
Un ampio ed impegnativo programma che va portato avanti con la collaborazione di tutti e che vede, anche in relazione alla nomina dei due Presidenti di Corso di Laurea che avverrà nelle prossime settimane, la presenza di nuove leve. “Ci sono già due possibili candidati- sottolinea Cilardo – che lavorano all’Orientale da diversi anni ma che per la prima volta si fanno avanti in questo tipo di impegno. Abbiamo bisogno di persone nuove per rinnovare la dirigenza vista l’esigenza di rivedere molti punti dell’aspetto didattico e organizzativo” .
Valentina Orellana