Ideale per prepararsi alle prove di ammissione alla Facoltà di Medicina è il corso organizzato ogni anno da SOFTel, il Centro Orientamento e Tutorato dell’Ateneo. Le lezioni si svolgeranno dal 21 al 31 luglio e dal 24 al 31 agosto presso la Facoltà di Medicina. I 1.500 posti disponibili sono andati a ruba. La prenotazione andava fatta entro il 15 luglio, ma già a fine maggio i posti erano esauriti.
“Quest’anno abbiamo dato la possibilità a 100 studenti in più di partecipare agli incontri grazie all’utilizzo di un’aula più grande – afferma il prof. Antonio Dello Russo, delegato all’Orientamento – E’ un corso molto richiesto. Le persone interessate ad avere un aiuto allo studio lo seguono volentieri”. Per le aspiranti matricole sono previsti un test di ingresso ed uno in uscita per monitorare le loro capacità di rispondere ai quesiti.
In aula si affronteranno sia l’aspetto teorico delle discipline d’esame, sia quello pratico dei quiz: “I docenti spiegheranno i concetti delle materie di base e poi si procederà alle verifiche con le domande a risposta multipla”.
Alcune lezioni saranno dedicate alla logica e all’ermeneutica, intesa come la capacità di interpretare un testo. Più difficile sarà aiutare i ragazzi a migliorare la propria preparazione nelle domande di cultura generale. Si tratta di quesiti di argomento vario, imprevedibili e a volte spiazzanti, sul cui peso all’interno della prova non tutti concordano.
“Il modello adottato per selezionare gli studenti può essere messo in discussione – afferma il prof. Dello Russo – Più volte mi sono chiesto che senso abbiano alcune domande. Ciò che critico, però, è che non venga dato spazio al merito. Anche quest’anno non sarà assegnato alcun punteggio per il voto degli ultimi anni del liceo. Sarebbe ora di reinserire la norma che attribuiva una certa quota di punti ai diplomati più bravi”.
“Il test è diventato più difficile con il passare degli anni perché si presentano sempre più candidati che hanno già fatto qualche anno di università altrove”, è il parere di Gennaro Pagano, studente del VI anno di Medicina. Gennaro, che si laureerà a luglio con una tesi in Neurologia, ricorda di non essersi impegnato tanto nella preparazione per la prova d’accesso: “Volevo occuparmi di Ingegneria genetica, ho provato il test a Medicina e sono stato fortunato. Non ho ottenuto un buon punteggio, mi hanno salvato le domande di logica”. Il suo suggerimento agli studenti più giovani è di studiare soprattutto Chimica e Biologia: “Sono le materie che permettono di imparare più concetti in breve tempo. Se non si hanno buone basi in Matematica e Fisica, non si può memorizzare granché in pochi mesi”. Il consiglio più comune di chi, come Gennaro, è in procinto di laurearsi è di accostarsi alla prova di accesso con filosofia: “Impegnarsi sì, ma se non si passa non c’è da scoraggiarsi. Può essere che al liceo si è fatto poco, si avrà modo di rifarsi. Un mio amico, ad esempio, al primo tentativo non fu ammesso. Si iscrisse l’anno successivo. Ora è il migliore del III anno”.
Dunque, se non si dovesse trovare il proprio nome nella lista degli idonei, basterà riprovare l’anno prossimo. Nel frattempo tocca rimboccarsi le maniche e studiare, studiare, studiare. Esercitarsi sui quiz somministrati negli anni precedenti è l’arma vincente. Per superare il test, infatti, conta poco la fortuna. “Può aiutare forse solo su qualche domanda nozionistica del tipo ‘in quale città sono il Petruzzelli e La Fenice?” afferma il prof. Dello Russo.
“Quest’anno abbiamo dato la possibilità a 100 studenti in più di partecipare agli incontri grazie all’utilizzo di un’aula più grande – afferma il prof. Antonio Dello Russo, delegato all’Orientamento – E’ un corso molto richiesto. Le persone interessate ad avere un aiuto allo studio lo seguono volentieri”. Per le aspiranti matricole sono previsti un test di ingresso ed uno in uscita per monitorare le loro capacità di rispondere ai quesiti.
In aula si affronteranno sia l’aspetto teorico delle discipline d’esame, sia quello pratico dei quiz: “I docenti spiegheranno i concetti delle materie di base e poi si procederà alle verifiche con le domande a risposta multipla”.
Alcune lezioni saranno dedicate alla logica e all’ermeneutica, intesa come la capacità di interpretare un testo. Più difficile sarà aiutare i ragazzi a migliorare la propria preparazione nelle domande di cultura generale. Si tratta di quesiti di argomento vario, imprevedibili e a volte spiazzanti, sul cui peso all’interno della prova non tutti concordano.
“Il modello adottato per selezionare gli studenti può essere messo in discussione – afferma il prof. Dello Russo – Più volte mi sono chiesto che senso abbiano alcune domande. Ciò che critico, però, è che non venga dato spazio al merito. Anche quest’anno non sarà assegnato alcun punteggio per il voto degli ultimi anni del liceo. Sarebbe ora di reinserire la norma che attribuiva una certa quota di punti ai diplomati più bravi”.
“Il test è diventato più difficile con il passare degli anni perché si presentano sempre più candidati che hanno già fatto qualche anno di università altrove”, è il parere di Gennaro Pagano, studente del VI anno di Medicina. Gennaro, che si laureerà a luglio con una tesi in Neurologia, ricorda di non essersi impegnato tanto nella preparazione per la prova d’accesso: “Volevo occuparmi di Ingegneria genetica, ho provato il test a Medicina e sono stato fortunato. Non ho ottenuto un buon punteggio, mi hanno salvato le domande di logica”. Il suo suggerimento agli studenti più giovani è di studiare soprattutto Chimica e Biologia: “Sono le materie che permettono di imparare più concetti in breve tempo. Se non si hanno buone basi in Matematica e Fisica, non si può memorizzare granché in pochi mesi”. Il consiglio più comune di chi, come Gennaro, è in procinto di laurearsi è di accostarsi alla prova di accesso con filosofia: “Impegnarsi sì, ma se non si passa non c’è da scoraggiarsi. Può essere che al liceo si è fatto poco, si avrà modo di rifarsi. Un mio amico, ad esempio, al primo tentativo non fu ammesso. Si iscrisse l’anno successivo. Ora è il migliore del III anno”.
Dunque, se non si dovesse trovare il proprio nome nella lista degli idonei, basterà riprovare l’anno prossimo. Nel frattempo tocca rimboccarsi le maniche e studiare, studiare, studiare. Esercitarsi sui quiz somministrati negli anni precedenti è l’arma vincente. Per superare il test, infatti, conta poco la fortuna. “Può aiutare forse solo su qualche domanda nozionistica del tipo ‘in quale città sono il Petruzzelli e La Fenice?” afferma il prof. Dello Russo.