Con Giuffrè in 450 si sono cimentati nello scritto Palma ha deciso per l’orale a fine marzo

Sono mesi, questi, tradizionalmente riservati all’ormai inveterata pratica dei colloqui pre-esame in alcune materie del primo anno. La cattedra di Istituzioni di Diritto Romano è una di quelle che non è mai venuta meno al suo impegno con gli studenti. Un modo come un altro non per terrorizzare i ragazzi o per sondarne precocemente la tempra, ma un sistema già ampiamente collaudato per permettere loro di rompere il ghiaccio con l’università nella maniera più soft possibile. Non a caso ad organizzare i colloqui sono ‘capitani di lungo corso’ della facoltà, come il professor Vincenzo Giuffrè per la II cattedra, seguiti a ruota dai nuovi professori, il professor Antonio Palma nella V, ad esempio, che sono lesti a coglierne il profondo significato didattico-psicologico.
Abbiamo chiesto al professor Giuffrè come sono andati, finora, i primi colloqui ‘scritti’ della storia di Giurisprudenza, una novità da lui voluta e già anticipata ad Ateneapoli qualche mese fa.
“Allo stato attuale abbiamo controllato un 60% dei questionari – commenta il professore – e devo dire che mi ritengo molto soddisfatto. Tenga conto che quest’anno abbiamo avuto 450 iscritti alla prova, un dato in decisa crescita rispetto al passato. Sono state utilizzate 4 aule in modo da far compiere contemporaneamente il lavoro a tutti gli studenti, riducendo al minimo il rischio di scambi di informazioni. Ho concesso in tutto 2 ore, termine che ho ritenuto sufficiente per rispondere ai 20 quesiti proposti”.
Com’era strutturato il questionario, chiediamo: “erano venti domande a risposta plurima – conclude Giuffrè – tra cui bisognava scegliere quelle che si ritenevano corrette. In calce ad ogni risposta bisognava poi motivare in poche righe la propria opinione. Niente di particolarmente difficile. Ripeto, dobbiamo ancora finire di visionare tutti i lavori, ma già ho l’impressione che la formula adottata quest’anno abbia riscosso il successo sperato”.
Dai colloqui già avvenuti passiamo a quelli che verranno, ossia quelli del professor Palma, programmati per fine marzo, forse un po’ in ritardo rispetto agli altri.
“Credo molto nelle consultazioni nella forma del colloquio orale – spiega il docente – perché è la forma dell’esame, a cui i ragazzi è giusto che siano preparati. Gli appuntamenti sono fissati per il 27, 28 e 29 marzo alle ore 15, è bene chiarire che non si tratterà di nessuna verifica rigorosa ma solo di un accertamento del grado di preparazione. Qui non c’è sanzione, anche se il colloquio non dovesse andare bene il ragazzo può venire poi tranquillamente a fare l’esame a maggio”.
Mar.Mer. 
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