Consigli alle matricole da un gruppo di studenti modello

Seguire i corsi, studiare giorno per giorno e non farsi condizionare nella scelta del Corso di Laurea è la ricetta per diventare uno studente modello alla Parthenope. I più bravi hanno vinto una borsa di studio grazie ai fondi raccolti dall’Ateneo con le destinazioni del cinque per mille che sono stati impiegati in premi per gli studenti meritevoli. Sono proprio loro a dare consigli alle future matricole perché affrontino al meglio il percorso universitario. La buona volontà e la costanza nello studio, oltre al voto di diploma che deve partire dagli 80/100, hanno permesso l’aiuto economico. Primo in graduatoria Davide Romano, proveniente dal liceo scientifico di San Giorgio a Cremano, iscritto al primo anno della Triennale in Management delle Imprese Internazionali. “È stata la scelta migliore che potessi fare, perché mi permette di stare in mezzo alla gente e monitorare tutti i momenti del mercato”, sottolinea il ragazzo, che ha la media del 25 e un solo esame in programma per completare l’anno accademico. “Ho seguito tutti i corsi: Inglese, Matematica, Economia Aziendale e Diritto Privato. Questa è un’ottima strategia, nonostante sia un po’ stancante alcuni giorni, dato che le lezioni iniziano alle 8.00 e finiscono alle 17.00”. Davide ha preso appunti ogni giorno “e li ho sistemati a casa, studiando tutti i pomeriggi almeno per un’ora. Metodo indispensabile specialmente per Diritto Privato, perché molto lungo e complesso, infatti ho iniziato a studiarlo ad ottobre per darlo a febbraio”. Altra materia completamente nuova è Economia Aziendale, “che richiede duro impegno per superare lo scritto, mentre l’orale è facoltativo”. La sede di Palazzo Pacanowski non è vicina, “ma per me è facile da raggiungere, visto che ci arrivo con il motorino, i miei colleghi incontrano qualche difficoltà con i mezzi”. Il ragazzo non è sicuro di voler continuare con la Magistrale, “perché prima ti immetti sul mercato, meglio è. Ora ho solo vent’anni, ma a ventitré è bene far esperienza, perché nel nostro campo vale più del titolo”. Davide possiede un’impresa di famiglia, “ma vorrei oltrepassare questa dimensione per dedicarmi al mercato internazionale, senza però trascurare le multinazionali nostrane, come Esselunga, Ikea e Piazza Italia, che assumono nonostante la crisi. Le opportunità ci sono per chi le sa cogliere, ma c’è bisogno di tanti sacrifici, primo fra tutti: allontanarsi dalla città d’origine”. I suoi consigli: “fare ciò che piace, non scegliere Corsi di Studi con pochi sbocchi occupazionali e non farsi condizionare nella scelta da genitori o amici”.
Proviene sempre dal liceo scientifico di San Giorgio, diplomata con 96/100, Claudia Liucci, che ha terminato il primo anno d’Ingegneria Gestionale. “Ho superato i sette esami previsti con la media del 27, raggiungendo i trenta punti di credito”. Non ha sofferto il passaggio dal liceo all’Università, “anzi, mi sono trovata molto meglio ad autogestirmi. A scuola hai l’ansia da interrogazione 9 mesi l’anno, qui solo per tre mesi. Ora, avendo più tempo a disposizione, riesco anche a coltivare la mia passione per il teatro”. Claudia ha sostenuto Analisi, Economia Aziendale, Inglese, Algebra e Geometria: “Solo con quest’ultimo ho incontrato difficoltà, perché non c’entra niente con ciò che ho studiato al liceo”. Svela il segreto per superarlo: “studiare passo passo e sostenere la prova scritta nella prima data disponibile, generalmente a dicembre, in modo che ci si possa preparare per l’orale durante le vacanze di Natale”. L’esame preferito: “Economia Aziendale, perché corrisponde esattamente a ciò che voglio fare, ovvero gestire un’azienda o lavorarvi come ingegnere. Credo che sia un lavoro prettamente femminile, le donne sono in gamba nella gestione”. Anche lei consiglia di “seguire tutti i corsi, perché c’è sempre un argomento trattato in maniera più approfondita dal docente (la sede è anche facilmente raggiungile, trattandosi del Centro Direzionale) e scegliere il percorso di studi solo se si ha una predisposizione per le materie oggetto d’esame”. 
Panorama
mozzafiato
Aspirante avvocato, docente o politico: Anna Arnone, iscritta al primo anno della Laurea Magistrale a ciclo unico in Giurisprudenza, è convinta che il suo Corso di studi fornisca molte opportunità di lavoro. “Mi sono diplomata al liceo scientifico Brunelleschi di Afragola con 94/100 ed ora ho la media del 28. Ho sempre saputo di volermi iscrivere a Legge, perché amo questa materia”. Infatti Anna invita ad avere le idee chiare prima di una possibile scelta: “bisogna provare un piacere intimo ed incondizionato per ciò che si studia, altrimenti non ti sentirai mai soddisfatto”. Oltre alla forte passione, che spinge la ragazza a seguire i corsi costantemente, c’è un altro motivo: “la meravigliosa sede di Palazzo Pacanowski, che con il suo panorama mozzafiato invita a scendere di casa ogni mattina con ottimismo e buon umore”.
Iscritta al secondo anno dello stesso Corso di Laurea Alessia Buonincontri, che si è trovata benissimo, soprattutto per la grande disponibilità dei docenti. “Pensavo che una volta arrivato all’Università lo studente fosse abbandonato a se stesso, invece qui è il contrario. I docenti si preoccupano di fare un tipo di lezione interattivo, con domande dirette, che permettono di comprendere immediatamente l’argomento del giorno. Così si inizia ad apprendere già dall’aula”. Se qualcosa non viene compreso, si ha una nuova istantanea spiegazione. “Spesso i professori si sono trattenuti oltre l’orario del corso per fornirci ulteriori informazioni su temi un po’ ostici”. Studiare è un piacere quando le lezioni trattano argomenti di attualità. “Al corso di Diritto Internazionale con il prof. Antonio Lanzaro si è aperto un dibattito sulla questione dei Marò. Dovevamo stabilire quale Paese avesse la responsabilità dell’accaduto, se l’Italia o l’India. Il docente ci ha invitato ad esprimere il nostro punto di vista e noi siamo andati a casa a studiare il codice per potergli dare una risposta motivata”.
Un Capitano 
70enne 
tra i banchi
Sui generis la storia di Raffaele Autariello, studente al secondo anno di Scienze Nautiche alla veneranda età di 70 anni. Capitano di Marina Mercantile per 20 anni, dopo aver navigato in tutto il mondo, decide d’iscriversi all’Università grazie alla convenzione stipulata tra la Parthenope e il Collegio dei Capitani. Questa permette la convalida di alcuni crediti corrispondenti ad abilità professionali degli Ufficiali di navigazione. “Ho sempre sognato di prendere una laurea ed ora il sogno si realizza”, afferma. Il Capitano fornisce un parere tecnico sull’organizzazione del Corso di Studi, a suo avviso un po’ approssimativa. “Il primo anno non ho avuto problemi, ma il secondo non mi ha soddisfatto, visto che sono tenuto a seguire un corso da assistente di volo, che è poco coerente con la professione che si vuole intraprendere. Inoltre, l’integrazione dei crediti per gli esami a scelta non è per niente lineare. Bisogna scegliere quelli del terzo anno, per coprire un buco da 9 cfu al secondo”. S’improvvisa anche tutor per gli studenti che ne hanno necessità: “ci sono ragazzi che devono sostenere l’esame di carteggio, senza aver idea di cosa voglia dire mettere le mani su una carta nautica. Io, avendo una lunga esperienza, faccio toccare con mano”. Per Autariello è necessaria più pratica dunque: “sia con stage all’estero, per capire cosa voglia dire intraprendere il mestiere di Ufficiale, sia tramite corsi d’inglese. Qui si studia solo al primo anno, ma per l’esame di Marina Mercantile bisogna conoscerlo come fosse una lingua madre”.
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