Consiglio degli Studenti tra polemiche e veleni

Consiglio degli Studenti d’Ateneo. Nella riunione del 14 ottobre il gruppo 2 (indipendenti), avrebbe dovuto eleggere un nuovo consigliere d’amministrazione in sostituzione di  Gabriele Schiano Di Cola, decaduto perché laureato. Il successore sarebbe dovuto essere Andrea Carratore. Ma racconta proprio Schiano Di Cola “sono accaduti due eventi: Carratore non ha potuto, secondo la regola, dichiarare la sua appartenenza ad un gruppo perché, il presidente del Consiglio d’Ateneo, membro dello schieramento di Confederazione degli Studenti, non lo ha permesso. Poi ha preso la parola Daniele Agrippino Russo dichiarando la sua intenzione di passare con Confederazione dal momento che, il suo riferimento, ovvero io, era venuto meno”.  Questo ha comportato la riduzione del gruppo e l’impossibilità di eleggere un consigliere di amministrazione. L’origine di questa vicenda, sarebbe da ricercare in una obsolescenze delle procedure, ancora ferme alla precedente impostazione del Vecchio Ordinamento (ma non solo). In base a queste norme, quando uno studente si laurea, decade. A marzo gli studenti avevano presentato un provvedimento, in base al quale, veniva fissato un tempo congruo, entro il quale un consigliere avrebbe dovuto dichiarare la propria intenzione di fare un master o il biennio specialistico e non decadere. “È stato presentato insieme ad Amedeo Cortese e Benedetta Sciannimanica, ma in tutto questo tempo non è mai stato inoltrato al Senato Accademico. Per non perdere il mio diritto acquisito e per garantire la rappresentanza del centro-destra in consiglio ho fatto ricorso al TAR. Daniele Russo ha tradito il gruppo, ha tradito quelli del GEF” conclude Gabriele.
Dal canto suo, Daniele Agrippino Russo, ritiene che le dichiarazioni che abbiamo pubblicato sul numero scorso di Ateneapoli, abbiano avuto un unico obiettivo “quello di diffamare e denigrare la mia reputazione e quanto di buono ho cercato di costruire” da rappresentante degli studenti. Si riserva di intervenire successivamente, dati i concomitanti impegni per la II Conferenza Regionale sulle Politiche Giovanili. Ma tiene a precisare nel frattempo di non essersi mai dichiarato “Presidente dell’AIESEC Italia – Comitato Locale Napoli Federico II in qualunque sede pubblica o privata. Per essere ancora più precisi, attualmente nella stessa prestigiosa associazione di studenti ricopro per  mia scelta il ruolo di “socio ordinario” che comporta di fatto la mia totale estraneità sia alla direzione delle attività sia alla responsabilità che ne scaturisce dall’attuazione delle stesse”. 
Sulla questione, la parola al presidente del Parlamentino studentesco Walter Corrado, di Confederazione: “il Consiglio di quel giorno? Al di là delle opinioni personali, sono state un attacco diretto al Consiglio ed a Confederazione. La mia gestione è stata rispettosa delle regole. Il resto sono illazioni ed attacchi gratuiti. E’ stata data cattiva informazione”. Nessuna violazione di Statuto?. “Assolutamente. Né del regolamento ,al quale mi sono attenuto. Regolamenti: Statuto di Ateneo, Statuto del Consiglio degli Studenti e il regolamento delle elezione dei consiglieri  di amministrazione e senatori accademici. Tutto regolare e decisioni prese tutte a maggioranza”. “Comunque mi dispiace che siano state diffuse dichiarazioni di singoli consiglieri che hanno messo in discussione non solo l’operato del Consiglio di Ateneo ma il sistema degli organi di governo d’ateneo, prendendosi la responsabilità di fare attacchi che non rispettano la realtà”.
Notte Bianca e polemiche. In occasione della Notte Bianca l’Ateneo, scrive l’Udu, “ha deciso di lasciare aperto uno dei suoi plessi (in particolare, quello di via Nuova Agnano) per lo svolgimento di un concerto; per lo svolgimento dell’iniziativa, la Regione Campania ha stanziato ben 4000 euro. La gestione dell’evento avrebbe dovuto essere affidata al Consiglio degli Studenti d’Ateneo. Ma ecco il colpo di scena: senza alcuna discussione all’interno di tale consesso, consultando le brochure della Notte Bianca, e guardando i manifestini, si scoprono, come per magia, i patrocini delle associazioni “Confederazione degli Studenti” ed “ASSI – Studenti di Ingegneria”, cui è anche affidata, dunque, la gestione del budget in oggetto. Interrogato sulla questione nell’ultima seduta del Senato Accademico, il rettore Trombetti dimostra, candidamente, di cadere dalle nuvole, pronunciando le seguenti parole: “Si tratterà di un errore di stampa da parte della Regione, sbagliano sempre”; salvo poi ritrattare in un successivo incontro con i rappresentanti in consiglio d’ateneo del Sindacato Studentesco, ammettendo, di fatto, un comportamento ai limiti della parzialità, ed invitando gli stessi a “fare come Confederazione”, rivolgendosi all’assessorato regionale all’Università per ottenere un “contro-finanziamento”. 
“Il problema non è dell’Unione degli Universitari – conferma Monica Del Naja, rappresentante degli studenti in seno al Senato Accademico – ma, più in generale, della democrazia nell’ateneo. Si è affidata la gestione di un evento e del relativo budget ad una singola associazione, escludendo tutte le altre soggettività che esistono nell’ateneo. In base a quale principio?” 
La risposta di Corrado: “sono persone che fanno solo polemica strumentale e poco costruttiva, invece di vivere l’università in modo per una volta diverso. Il contributo è stato dato all’Università e non al Consiglio degli Studenti. Ha gestito tutto l’Università, solo l’idea è venuta dal Consiglio degli Studenti d’Ateneo”.
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