Corsi di grande fascino ma poco professionalizzanti

Nulla da dire sull’organizzazione generale e sulla disponibilità dei docenti (in questo senso sono in tanti a sentirsi più fortunati rispetto ai colleghi di altri Atenei campani) ma, per quel che concerne i programmi e sulla reale possibilità di sbocchi occupazionali, ci sono diverse voci fuori dal coro tra gli studenti di Lettere. “Seguire le proprie passioni non porta a trovare un lavoro dopo la laurea”, dice una studentessa iscritta alla Specialistica in Storia dell’Arte, un Corso che ritiene “troppo settoriale, almeno per quanto riguarda l’ordinamento precedente del quale faccio parte. Penso che l’unica via di uscita per potersi inserire nel mondo del lavoro sia frequentare un Master post lauream o dei corsi privati; l’unico problema è che non tutti possono permetterselo, specialmente dopo aver studiato in un’Università come questa, in cui le tasse sono davvero troppo alte!”. Dello stesso avviso un’altra studentessa neo laureata alla Triennale in Conservazione dei Beni Culturali, Bruna Minopoli, che afferma: “E’ un Corso che offre una preparazione troppo generica e di conseguenza non ci forma da un punto di vista professionale. In più, si aggiungono difficoltà dovute all’ordinamento didattico che prevede l’annualità dei corsi: il risultato sono esami che si accavallano ed è molto difficile in questo modo riuscire a stare al passo e laurearsi nei tempi previsti”. Bruna riconosce, tuttavia, la buona organizzazione generale e la disponibilità del corpo docente e non a venire incontro il più possibile alle difficoltà degli studenti. Luana Di Tommaso ad 8 esami dalla laurea ha già le idee chiare sulla Magistrale: “Sicuramente andrò fuori, magari in un’altra città, perché penso che qui non esista un proseguimento adeguato. Il curriculum DEA, che ho scelto, è l’unico in tutto il Sud Italia e i laboratori che seguiamo sono molto interessanti, dunque il fatto che non ci sia una Magistrale specifica è un vero peccato”. Altri aspetti negativi: poche sessioni d’esame, scarse possibilità di studiare in Facoltà (“la nostra biblioteca il venerdì resta aperta fino alle 15 e da quest’anno il sabato chiude”) e l’assenza di connessione wireless (“non è possibile che in un Ateneo così organizzato manchi questo servizio, bisognerebbe provvedere al più presto”).
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