Curiosità ed interesse per l’ingegneria sismica

“L’Italia è tra i paesi del mondo a più elevato rischio sismico, non solo per la probabilità del verificarsi di terremoti più o meno intensi, ma anche per la possibilità che le strutture si danneggino o collassino per effetto dei terremoti”, spiega il prof. Nicola Caterino, docente di Costruzioni Antisismiche al Corso di Laurea Magistrale in Ingegneria Civile. Da lui è partita l’idea di seminari in inglese inerenti le problematiche di valutazione ed adeguamento sismico di edifici esistenti, tenutisi il 24 e 25 ottobre con l’ing. Behnam Mahzoun Azmoodeh, Msc in Ingegneria strutturale presso la University of Sciences and Technologies of Mazandaran (USTMB, Iran) e dottorando di ricerca in Ingegneria Civile alla Parthenope. “La circostanza non può essere trascurata, tanto nella progettazione delle opere nuove, quanto nella protezione, manutenzione e adeguamento delle strutture esistenti. La comunità scientifica italiana è da sempre attenta a questi temi e continua a promuovere avanzamenti di ricerca apprezzati a livello mondiale”, continua il prof. Caterino. Numerosi prodotti di eccellenza scaturiscono anche dal consorzio ReLUIS (Rete dei Laboratori Universitari di Ingegneria Sismica) al quale aderisce il Dipartimento d’Ingegneria della Parthenope. Nei due incontri, l’ing. Azmoodeh ha discusso le differenti modalità per esprimere il grado di vulnerabilità di una struttura e del miglioramento e adeguamento sismico. Tra le nuove tecniche d’isolamento della struttura dal terremoto: “l’inserimento di speciali ‘cuscini’ in gomma armata (isolatori sismici) che puntano a tenere in posizione l’edificio durante il sisma, tra le opere progettate con questa tecnica, l’Ospedale del Mare a Ponticelli. È la struttura isolata più grande d’Europa, di oltre 100 mila tonnellate e poggiata su 327 isolatori in gomma e acciaio”. Positiva la risposta degli studenti al seminario, pensato per i ragazzi del primo e del secondo anno di Magistrale in Ingegneria Civile, ma il cui invito è stato allargato a tutti gli interessati. “Sono molto soddisfatto del modo in cui lo studente tipicamente approccia alle tematiche che insegno. L’atteggiamento più frequente è quello di grande curiosità verso il mondo dell’ingegneria sismica, cui si affacciano per la prima volta, proprio seguendo il mio corso. Gli studenti entrano in aula già sapendo che saranno chiamati ad affrontare tematiche tutt’altro che semplici, la cui piena ed efficace comprensione è legata ad una preparazione solida, sia su materie di base quali la fisica e la matematica, sia su materie caratterizzanti quali la Scienza e la Tecnica delle Costruzioni”. È proprio in virtù di questa consapevolezza che: “ogni anno c’è una buona frequenza e partecipazione al corso, dalle esercitazioni in aula informatica, agli “homeworks” settimanali che assegno loro, agli incontri di ricevimento, che talora diventano anche occasione di stimolanti dibattiti”.
 
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