Dal tablet al robot, l’ingegnere è flessibile

Il fascino di Architettura e Restauro. Le mille strade percorribili per chi sogna nel suo futuro di diventare ingegnere, una figura professionale che si inserisce nei contesti più disparati e può dare forma “ad un tablet come ad un robot”, come ha evidenziato la prof.ssa Adriana Brancaccio, docente di Ingegneria alla Seconda Università. Nella cassetta degli attrezzi occorrono la “matematica e l’inglese”. Niente paura, rassicura la docente, “anche chi proviene da un liceo classico può intraprendere tranquillamente questi studi”. L’importante, ha aggiunto il prof. Umberto Mario Golia, docente alla SUN, che “la scelta sia ponderata”. Ingegneria è in tutti gli Atenei (Federico II, Sun, Parthenope) ad accesso libero (tranne il Corso di Laurea quinquennale in Edile-Architettura) ma è tassativo un test valutativo (obbligatorio) nazionale. Hanno illustrato i contenuti della prova (il cui esito negativo comporta, a seconda degli Atenei, l’attribuzione di debiti formativi, l’obbligo di seguire precorsi o il superamento di Analisi Matematica come primo esame) i professori Giovanni Pugliano e Stefano Perna del Parthenope, un Ateneo che, ha detto il prof. Vito Pascazio, Direttore del Dipartimento, “pur essendo più piccolo rispetto ad altri, offre una vasta offerta formativa”. Il professore ha  sottolineato gli ottimi sbocchi professionali e l’ottima accoglienza degli ingegneri italiani all’estero “più quotati di quelli di altre nazioni”. Ma quali requisiti occorrono per iscriversi ad Ingegneria? “Non serve essere Pico della Mirandola, bastano la passione e la volontà”, ha affermato il prof. Giuseppe Del Giudice della Federico II. Valore aggiunto nel curriculum, per il prof. Piero Salatino, Presidente della Scuola Politecnica e delle Scienze di Base della Federico II, “la partecipazione al progetto Erasmus o ad altre esperienze formative all’estero”.
Due gli Atenei dove è possibile studiare l’architettura (dal Corso Magistrale alla Triennali in Scienze dell’Architettura, Urbanistica, Design per la Comunicazione e per la Moda): la Federico II e la Sun, i cui Dipartimenti hanno sede, rispettivamente, a Napoli ed Aversa. Viene proprio dalla prof.ssa Sabina Martusciello, docente alla SUN, l’invito a “visitare le sedi universitarie, poiché saranno quelle in cui lo studente trascorrerà più ore della sua giornata”. Si è soffermata sui test d’ammissione (i Corsi sono a numero programmato) la prof.ssa Antonella di Luggo, docente alla Federico II. Attrae il nuovo Corso Magistrale Interior Design dell’Ateneo federiciano: lo illustra il prof. Massimiliano Campi.
Restauro, Corso di Laurea di eccellenza del Suor Orsola Benincasa. Ammette solo 20 studenti, è di durata quinquennale, ha costi di iscrizione molto elevati. Si serve di esempi pratici del lavoro di restauratore sotto forma di immagini di opere realizzate, per raccontare cosa si studia a Restauro la prof.ssa Chiara Scippa. Capacità manuali e nel disegno: le doti degli aspiranti studenti per la prof.ssa Ilaria Improta, docente di Restauro dei beni culturali – Suor Orsola Benincasa.
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