Davide e Federica, studenti di Lettere, vincono il concorso “My Europe”

Lettere è una realtà in continuo fermento. Si passa con facilità da seminari a corsi di scrittura teatrale, a concorsi per giovani talenti, nella scrittura così come nell’ars oratoria. È quindi una Facoltà che presta molta attenzione alla cultura nella totalità delle sue forme, come scambio, come studio delle diversità e delle peculiarità di un paese rispetto ad un altro, nell’ambito internazionale, ma anche come coesione di diverse prospettive nell’unicità del nostro continente. Il concorso “My Europe” ne è un esempio calzante. Organizzato da Unicredit, Institute for Corporate Culture Affairs (ICCA) e Frankfurter Zukunftsrat (Future Think That), rivolto ai giovani di tutta Europa, ha coinvolto nella prima fase, come partners dell’iniziativa, la Federico II e l’Università di Parma. Dei tre vincitori, i primi due classificati sono studenti della Federico II: Davide Cannata, al terzo anno di Scienze e Tecniche Psicologiche, e Federica Basile, al primo anno di Lingue. Alla cerimonia di premiazione, che si è svolta il 21 giugno, hanno partecipato la prof.ssa Giuditta Caliendo, docente di Lingua e Linguistica inglese, il prof. Mario Rusciano, Presidente del Polo SUS, e il prof. Massimiliano Delfino, docente di Diritto del Lavoro, che si sono occupati anche della selezione e della preparazione all’evento dei dodici studenti partecipanti. I due vincitori, premiati per i loro articoli in lingua inglese sul tema dell’integrazione europea, prima di produrre i loro articoli, hanno seguito un workshop nella sede di Unicredit a Milano, durante il quale hanno avuto la possibilità di interagire su temi politici ed economici europei con il Top Management di Unicredit, diplomatici e giornalisti dei principali quotidiani nazionali. “Mi ha colpito il discorso del dirigente di Unicredit, che ha spiegato come l’Europa sia considerata quasi uno stato, non un continente, dagli americani, sia a livello economico che politico”, afferma Davide. L’articolo che gli ha assicurato il primo posto s’intitola ‘Europa, Italia: una lezione d’integrazione’. “Sono partito dalla celebre frase di Massimo d’Azeglio ‘Purtroppo s’è fatta l’Italia, ma non si fanno gl’Italiani”, per affermare l’esatto contrario. Prima di fare l’Europa bisogna formare gli europei”. L’entità politica Europa, infatti, secondo Davide, deve essere concepita come tale anche dai suoi cittadini. Perché ciò sia possibile si devono eliminare gli ostacoli principali: “l’influenza del localismo nel pensiero comune, la volontà delle oligarchie di mantenere potere nelle aree locali e il gap linguistico”. Federica Basile, invece, nel suo articolo ‘Sorella E: il nuovo continente pacifico’ si è soffermata sul concetto di Europa multiculturale. “Sono partita dall’idea di una famiglia ideale, formata da incroci di più nazionalità, per spiegare che solo se sentiamo l’Europa come una sorella, come un familiare quindi, qualcosa che abbia un legame stretto con noi, riusciremo a darle fiducia e a considerarci veramente europei”.
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