De Filippis e Guarino candidati a Lingue

Scadono ad ottobre i mandati per i Presidi delle Facoltà di Lettere, Lingue e Scienze Politiche. Anche se con qualche mese di anticipo già si parla dei possibili candidati. Le elezioni nelle tre Facoltà si dovrebbero tenere verso la metà di giugno e, quindi, si iniziano a delineare differenti situazioni. Per la presidenza di Scienze Politiche è possibile un secondo mandato per il professor Amedeo Di Maio, – come anche per Lettere, per Riccardo Maisano – che però ritiene ancora prematuro qualunque commento. Mentre il preside di Lingue Domenico Silvestri, giunto alla fine della sua seconda presidenza, lascia il posto ai colleghi. Dopo l’assemblea elettorale del 15 marzo alla Facoltà di Lingue sono emersi i nomi di due candidati: Augusto Guarino, Pro Rettore e docente di Lingue e letteratura Spagnola e Simonetta De Filippis, Direttrice del Dipartimento di Studi Letterari e linguistici dell’Europa e docente di Letteratura inglese. Le candidature sono state, così, ufficializzate ma è ancora presto per parlare di campagna elettorale. Si possono però iniziare a definire i problemi della Facoltà e il modo in cui i due candidati si avvicinano alla carica di Preside.
La campagna elettorale si preannuncia dai toni abbastanza pacati e i due contendenti tengono a sottolineare il loro spirito collaborativo.
De Filippis: “le lingue sono in un
momento di grave difficoltà” 
“Fra me ed il prof.Guarino c’è molta consonanza di idee perché siamo entrambi docenti di due aree fondamentali e siamo immersi nelle medesime realtà. Viviamo gli stessi problemi e dunque sono sicura che chiunque di noi due venga eletto, l’altro collaborerà”, afferma la prof.ssa Simonetta De Filippis, professore ordinario di Letteratura inglese dal 2000. La docente in questi anni ha ricoperto diverse importanti cariche istituzionali. Nel primo periodo della riforma è stata Presidente del Corso di Laurea in ‘Lingue, letterature e culture dell’Europa e dell’America’ per poi, nel 2001, assumere la direzione del Dipartimento di Studi Letterari e linguistici dell’Europa. Attualmente membro del Consiglio d’Amministrazione, la professoressa si candida ad essere la prima preside donna dell’Orientale. “Non mi piace fare leva su questo aspetto – spiega la docente – ma la nostra Facoltà, a prevalenza femminile, non ha mai avuto ai vertici una donna. Noi lavoriamo molto nel quotidiano e dobbiamo avere anche il coraggio di ricoprire ruoli istituzionali”. “Naturalmente il punto più importante – continua – è che a ricoprire questa carica sia una persona super partes e dedita all’Ateneo ed alla Facoltà”.
Collaborazione e cooperazione sono gli elementi più importanti per studiare e risolvere i problemi con un attento lavoro collegiale, che molto spesso è mancato. “I colleghi più giovani hanno difficoltà a far sentire la loro voce perché non è facile inserirsi in una realtà già consolidata. Il loro contribuito, invece, è importante perché possono essere portatori di un’ottica diversa e di stimoli innovativi. Un valido modo per favorire una maggiore partecipazione possono essere le Commissioni di Facoltà, che prima venivano chiamate a lavorare su problemi di volta in volta specifici”.
La prof.ssa De Filippis si dichiara ancora in una fase preliminare in cui analizzare le diverse questioni in gioco, ma la sua attenzione sembra essere rivolta su alcuni punti fondamentali: “il cardine della Facoltà sono le lingue e queste sono in un momento di grave difficoltà – sottolinea -. Due soli docenti per inglese o per spagnolo non sono sufficienti, ma purtroppo le ristrettezze economiche ci impediscono di fare tutto il necessario. Il problema esiste anche per lingue come l’olandese, l’ispanoamericano o l’angloamericano: hanno un solo docente ed in molti casi è anche vicino alla pensione. Il Preside Silvestri in questi anni è stato molto attento a sfruttare tutte le possibilità che venivano offerte per sopperire a questi problemi”.
Nonostante gli sforzi sono sempre meno i finanziamenti che arrivano alle Facoltà umanistiche così, per sostenere l’offerta didattica, si possono attivare scambi interfacoltà. “L’Ateneo nel suo assieme ha ricchezze tali che vanno messe a disposizione di tutti. Bisogna allargare le proposte interfacoltà e favorire la possibilità per gli studenti di accedere a insegnamenti di altre Facoltà”.
Ma per offrire una didattica credibile e di qualità, manca un ultimo tassello: la ricerca. “I ritmi della riforma ci impediscono di studiare. Questo è un danno per gli studenti e per noi stessi che siamo costretti a riproporre sempre gli stessi argomenti perché non c’è tempo per preparare nuovi corsi. In questo modo cala il livello culturale della formazione. Quest’anno abbiamo modellato i corsi su due lezioni settimanali, anziché tre, questo è servito ad alleggerire il carico per gli studenti, ma non ha risolto la questione per la ricerca”.
Valentina Orellana 
 Guarino: “ricambio generazionale
e migliori servizi agli studenti”
“Servizi migliori agli studenti, ricambio generazionale dei docenti, internazionalizzazione e confronto con le altre Facoltà ed atenei”, sono  gli obiettivi da raggiungere per l’altro candidato alla presidenza di Facoltà, il prof. Augusto Guarino, ordinario di Lingua e Letteratura Spagnola, 47 anni, componente del Collegio dei docenti di Dottorato di Ricerca in Lingue Iberiche e in Letterature Romanze Comparate, e del Consiglio Scientifico del Dottorato di Ricerca in Linguistica e Letterature Moderne. Guarino ha esperienza di governo dell’ateneo: ricopre l’incarico di ProRettore dal 2001. E’ fra i più giovani professori ordinari andati in cattedra e il più giovane dei ProRettori. Giovane, una caratteristica che lo contraddistingue. Lui risponde così: “sono diventato professore ordinario nel 2000, ed ero l’ordinario più giovane dell’Orientale. Avevo 40 anni. Il problema è che lo sono ancora oggi, a 47 anni. Questo vuol dire che a tanti miei coetanei o anche più giovani, non è stata data l’opportunità di diventare ordinari; pur se bravissimi. All’Orientale abbiamo gente di livello europeo o addirittura mondiale ancora in attesa. Ed è un peccato”. Le responsabilità sono “delle leggi finanziarie e delle strategie attuate in questi anni dal sistema universitario. Un problema di sistema, dunque”. Anche se, ammette: “talvolta – ma è un problema generale, non solo dell’Orientale – i docenti più anziani, non hanno mostrato la necessaria attenzione”. Al voto andranno in 75, tra ordinari, associati e rappresentanti dei ricercatori. 
Ma come è nata la sua candidatura? “Su richiesta di colleghi, ho dato la disponibilità. Non è però ancora una candidatura”. Poi precisa: “il nostro statuto non prevede ufficializzazioni di candidature”. Un parere sulla professoressa De Filippis: “ci conosciamo da quando eravamo studenti. E’ una docente capace e molto impegnata anche lei nella vita della Facoltà e dell’ateneo. Fra noi, dunque, ci può essere confronto, non competizione”. Un primo incontro elettorale già si è tenuto, ma “penso che il decano ne fisserà un altro”. Cerca di deviare il discorso ed allentare il clima elettorale: “il Ministro ha rivisto le tabelle didattiche, dunque la Facoltà è impegnata in altre faccende più importanti”. Andiamo allora al programma: “tre punti fondamentali, priorità secondo me, comuni a chiunque sarà il futuro Preside: assicurare il ricambio generazionale: perché entro 6 anni ci saranno molti pensionamenti e non possiamo farci trovare impreparati”; dunque il posizionamento della Facoltà: “è necessario un dialogo costruttivo con le altre Facoltà”. “La Facoltà ha bisogno di padri nobili ma anche di un confronto ed un impegno sull’internazionalizzazione e il confronto scientifico fra atenei e Facoltà. L’arroccamento non aiuta nessuno”. Ed una Facoltà ed un Ateneo “che pensino alla crescita non possono fare a meno dell’internazionalizzazione”. Un esempio: “da un paio di anni, a Lingue vige una convenzione con l’Università di Ginevra (delegate le prof. Fusco Girard e Montell) che sta dando interessanti risultati”. Ma anche la “modernizzazione” fra le priorità: “puntare cioè il più possibile sull’innovazione (gestione delle carriere studenti in tempo reale) e migliorare l’efficienza, i servizi e la comunicazione anche con strumenti informatici anche nelle attività di Presidenza”. “Su questi temi c’è qualche resistenza di una parte piccola ma rumorosa della Facoltà”. Ancora: “mi sta molto a cuore la vivibilità degli studenti e dei docenti”. “Il rapporto studenti-docenti è molto squilibrato”, però “abbiamo ridotto le sedi su cui operavamo e abbiamo concentrato la didattica grazie al nuovo Palazzo del Mediterraneo. Nuove strutture e servizi che stanno migliorando la vita di studenti e docenti”. Ma occorre “recuperare spazi per la ricerca, perché i docenti si possano tenere aggiornati in funzione delle lauree specialistiche”.  (P.I.) 
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