De Giovanni: “una soluzione ragionevole e molto saggia”

“Tutto è bene quel che finisce bene”, il prof. Lucio De Giovanni commenta con queste semplici parole quanto successo in sede d’esame fra la prof.ssa Stroffolini e i suoi studenti. “Una delegazione di ragazzi – racconta il docente – è venuta da me, alcuni giorni dopo la prova. Ho accolto il gruppo nel mio ufficio, ascoltando con attenzione cosa avesse da dire. Gli studenti mi hanno parlato delle difficoltà riscontrate durante l’esame, dei ritardi, delle incomprensioni che sono nate. Naturalmente, non ero presente durante la correzione, per questo ho cercato di capire qualcosa in più”. Fulcro del discorso: il poco tempo in cui si è svolta la correzione dei test, la sensazione che alcune domande non fossero state corrette in modo adeguato. “Dopo i racconti della delegazione – continua il prof. De Giovanni – ho deciso di parlare con la docente. La prof.ssa Stroffolini ha accolto con benevolenza la richiesta degli studenti ed ha fissato un’ulteriore data d’esame, per venire incontro alle esigenze di tutti”. Purtroppo, “proprio in questo periodo, la docente era in scadenza di contratto. Ha dovuto lasciare il Dipartimento prima di concludere la sessione d’esame”. Far ripetere un esame a più di 80 studenti bocciati è una notizia…. “Ho sempre pensato che i problemi, laddove possibile, vadano risolti. Quando c’è un consenso generale, o una situazione che pregiudica il percorso degli studenti, mi faccio mediatore delle loro esigenze. Credo che far ripetere gli esami sia stata una soluzione ragionevole e molto saggia”. Perché: “non avrebbe avuto senso aspettare la prossima sessione per consentire ai ragazzi questa occasione. Siccome un’altra data, a marzo, si è dimostrata possibile, abbiamo pensato di risolvere la questione nel breve tempo, limitando i danni che sarebbero potuti intervenire”. Il prof. De Giovanni sa che i danni di cui si parla sarebbero stati per molti ragazzi soprattutto di natura economica. Per fortuna il docente – a detta degli studenti – è da sempre dalla loro parte e ha saputo ‘rappezzare’ la situazione, in modo encomiabile. “Mi fa piacere essere ricordato per la mia disponibilità, sono anni che apro le porte ai ragazzi, cercando di trasmettere un messaggio positivo di collaborazione. Credo, infatti, che il rapporto con i giovani vada sempre migliorato e fortificato. Gli studenti devono avere fiducia nelle Istituzioni. Il Dipartimento, come tale, deve garantire le migliori possibilità di apprendimento. Insomma – ribadisce – quando una cosa si può fare, la si deve fare”. In un clima di reciproco interesse, “gli studenti devono imparare a difendersi, non solo reclamando i loro diritti, ma imparando a stare all’Università. I ragazzi devono fare la loro parte, con lo studio, socializzando fra loro e con i loro Maestri. Solo così il Dipartimento può continuare a lavorare in sinergia, dando il giusto risalto a tutte le questioni che lo meritano”. 
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