Diana de Pisapia, ventitré anni, iscritta al curriculum in inglese della Laurea Magistrale in Economia dopo essersi laureata in Economia e Commercio con 110/110 e lode, è la vincitrice dell’edizione 2013 del Premio Lilli Basile, promosso da familiari e amici della docente e ricercatrice di Economia Politica scomparsa nel 2007.
Il Premio, rivolto alle studentesse Magistrali in Economia della Federico II che abbiano conseguito la Laurea Triennale nelle classi economiche con un voto minimo di 105/110 e vogliano dare un profilo internazionale alla propria formazione, consiste in una borsa di studio per seguire corsi di perfezionamento e scuole estive presso importanti università straniere.
Diana la sfrutterà per seguire una scuola estiva di tre settimane in Advanced Corporate Finance alla London School of Economics.
“Sono sicura che sarà una bellissima esperienza in un ambiente assolutamente internazionale – dice la studentessa, contenta di essere stata ammessa grazie al suo curriculum, arricchito dal percorso di studi in inglese – È una scelta che mi sentirei di suggerire a tutti, anche se all’inizio è più intenso”. Eppure, il cammino non è stato facile: “non vengo da esperienze familiari in questo campo. Sono arrivata ad Economia senza sapere cosa avrei trovato e, per tutto il primo semestre, sono stata indecisa e piena di dubbi”. Dubbi che si sono sciolti quando ha iniziato a seguire il corso di Microeconomia: “è una materia interessante che, in ogni suo aspetto, fa continuamente riferimento alla vita pratica. Non è vero che è difficile perché c’è molta Matematica e non bisogna credere a chi la descrive come una chimera. Non bisogna partire scoraggiati. È successo anche a me. Invece, basta impegnarsi e sostenere l’esame al primo anno, senza trascinarlo, perché è propedeutico ad altre discipline e si rischia di rallentare tutto il cammino. Se non dovesse piacere, forse sarebbe il caso di riflettere sulla propria scelta universitaria”.
Anche questo primo anno Magistrale non è stato privo di difficoltà: “è complicato e stressante reggere l’impegno rispettando le scadenze, ma non esiste stress che non si possa sostenere concentrando l’impegno su un obiettivo, facendo bene una cosa anche a costo di sacrifici dei quali si verrà ripagati. Sono diplomata in danza classica, disciplina che mi ha insegnato a gestire i tempi, ad organizzarmi”.
In futuro le piacerebbe proseguire lo studio con un Dottorato: “credo in ambito finanziario. Magari all’estero, perché in Italia non ci sono molte prospettive”.
L’ultimo pensiero – “un ringraziamento speciale” – è per i promotori del Premio: “È un peccato siano arrivate così poche domande. Tante colleghe, con un curriculum di tutto rispetto, hanno rinunciato a candidarsi per non essere escluse. Però anche sostenere il primo colloquio della vita è un’esperienza. E poi questa è una delle poche iniziative riservate alle donne”.
Il Premio, rivolto alle studentesse Magistrali in Economia della Federico II che abbiano conseguito la Laurea Triennale nelle classi economiche con un voto minimo di 105/110 e vogliano dare un profilo internazionale alla propria formazione, consiste in una borsa di studio per seguire corsi di perfezionamento e scuole estive presso importanti università straniere.
Diana la sfrutterà per seguire una scuola estiva di tre settimane in Advanced Corporate Finance alla London School of Economics.
“Sono sicura che sarà una bellissima esperienza in un ambiente assolutamente internazionale – dice la studentessa, contenta di essere stata ammessa grazie al suo curriculum, arricchito dal percorso di studi in inglese – È una scelta che mi sentirei di suggerire a tutti, anche se all’inizio è più intenso”. Eppure, il cammino non è stato facile: “non vengo da esperienze familiari in questo campo. Sono arrivata ad Economia senza sapere cosa avrei trovato e, per tutto il primo semestre, sono stata indecisa e piena di dubbi”. Dubbi che si sono sciolti quando ha iniziato a seguire il corso di Microeconomia: “è una materia interessante che, in ogni suo aspetto, fa continuamente riferimento alla vita pratica. Non è vero che è difficile perché c’è molta Matematica e non bisogna credere a chi la descrive come una chimera. Non bisogna partire scoraggiati. È successo anche a me. Invece, basta impegnarsi e sostenere l’esame al primo anno, senza trascinarlo, perché è propedeutico ad altre discipline e si rischia di rallentare tutto il cammino. Se non dovesse piacere, forse sarebbe il caso di riflettere sulla propria scelta universitaria”.
Anche questo primo anno Magistrale non è stato privo di difficoltà: “è complicato e stressante reggere l’impegno rispettando le scadenze, ma non esiste stress che non si possa sostenere concentrando l’impegno su un obiettivo, facendo bene una cosa anche a costo di sacrifici dei quali si verrà ripagati. Sono diplomata in danza classica, disciplina che mi ha insegnato a gestire i tempi, ad organizzarmi”.
In futuro le piacerebbe proseguire lo studio con un Dottorato: “credo in ambito finanziario. Magari all’estero, perché in Italia non ci sono molte prospettive”.
L’ultimo pensiero – “un ringraziamento speciale” – è per i promotori del Premio: “È un peccato siano arrivate così poche domande. Tante colleghe, con un curriculum di tutto rispetto, hanno rinunciato a candidarsi per non essere escluse. Però anche sostenere il primo colloquio della vita è un’esperienza. E poi questa è una delle poche iniziative riservate alle donne”.