Didattica più seminariale e meno manualistica alle magistrali,gli studenti hanno difficoltà ad adattarsi

Una settimana di ‘warm up’ per gli studenti che intendono iscriversi alle Magistrali in Studi Internazionali e Relazioni e Istituzioni dell’Asia e dell’Africa. L’iniziativa è nata da un’idea congiunta tra i professori Luigi Mascilli Migliorini, docente di Storia del Mediterraneo moderno e contemporaneo, e Maria Cristina Ercolessi, docente di Sistemi Politici e Sociali dell’Africa Contemporanea, e si è svolta dal 23 al 27 settembre presso la sede di Palazzo Giusso. “L’obiettivo – spiega la prof.ssa Ercolessi – è fornire un primo approccio di base alle discipline caratterizzanti questo Corso di studi e di colmare le lacune conoscitive tipiche di quegli studenti che provengono da altre formazioni. Spesso coloro che hanno conseguito una laurea di primo livello in studi filosofici o linguistici, non posseggono ancora quel linguaggio tecnico necessario per affrontare il biennio di studi della classe LM-52”.
Economia, Sociologia Generale, Storia contemporanea, Scienze Politiche, Relazioni Internazionali, Diritto: le discipline scelte e impartite per un blocco di sei ore ciascuna. “Lo scopo è quello di fornire agli studenti un breve excursus sui concetti chiave di questi insegnamenti – commenta la docente – Al termine di questo ciclo di lezioni consigliamo agli studenti alcune letture, lasciando alla loro coscienza la volontà di fare degli approfondimenti”.
Il passaggio ad un Corso di Laurea Specialistica, sebbene vanti un triennio di esperienze pregresse, non sempre è immune da problemi e difficoltà. “Nel salto dal triennio al biennio – dice la docente – noto sempre più spesso l’incapacità degli specializzandi di adeguarsi ad un metodo di studio e di apprendimento diverso, in quanto più seminariale e meno manualistico, ove si richiede una maggiore partecipazione attiva e critica da parte del discente”.
Sebbene fosse in via sperimentale, l’iniziativa ha visto la partecipazione di numerosi studenti che si dicono “soddisfatti per aver avuto l’opportunità di una settimana di didattica propedeutica a quella che sta per cominciare”. Nella maggior parte dei casi gli studenti hanno conseguito un titolo di primo livello in Lingue o Filosofia. Con già in tasca una Laurea Specialistica in Lingue, Lettere e Culture comparate, Anita Palmieri è in procinto di iscriversi alla Magistrale in Relazioni e Istituzioni dell’Asia e dell’Africa. “Ho vissuto per un anno in Siria – racconta la studentessa – dove ho lavorato come assistente negli uffici consolari di Damasco: disbrighi burocratici e insegnamento dell’italiano come lingua seconda sono state tra le principali mansioni che ho svolto. Quando la situazione politica non me l’ha più permesso, sono ritornata a Napoli. Adesso ho intenzione di riprendere gli studi per colmare quelle lacune in ambito giuridico ed economico, necessarie per lavorare presso gli uffici diplomatici”. L’obiettivo? “Partecipare al prossimo concorso che sarà bandito dal Ministero degli Affari Esteri nel 2014”. “Sei ore non sono sufficienti per acquisire nozioni piuttosto tecniche, però è stata un’ottima opportunità per capire che cosa studieremo”, commenta Mena De Felice. 
Diritto sembra essere la disciplina che incute maggiori preoccupazioni tra i neofiti, che con il loro bagaglio prettamente umanistico sono a digiuno di tecnicismi tipici del linguaggio giuridico. A rincuorare gli immatricolandi è la proposta della prof.ssa Adele Del Guercio, docente di Diritto Internazionale che annuncia: “l’attivazione per questo anno accademico di lezioni integrative congiuntamente con la cattedra di Diritto dell’Unione Europea. Agli immatricolandi consiglio vivamente di frequentare i corsi, venire a ricevimento quale spazio di confronto, e soprattutto di avere sempre l’occhio vigile sull’attualità!”.
Tuttavia le iniziative di orientamento non si esauriscono nei primi mesi del nuovo anno accademico. “Per coloro che decidono di iscriversi da noi – annuncia la docente – c’è la possibilità di usufruire di un supporto in itinere ed avere un docente come tutor: un valido servizio per un sostegno costante. Paradossalmente sono ancora troppo pochi gli studenti che decidono di sfruttare questo servizio che, sviluppatosi sulla scia del sistema accademico americano, pare che tardi a mettere radici in quello italiano!”.
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